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IL PONTE MOSCA E IL P IANO REGOLATORE DEL BORGO DORA

Vi è chi opina invece che egli intendesse in tal

modo, qualora la gigantesca opera fosse crollata, di

rimanere con essa sepolto nelle torbide acque della

Dora.

Comunque ratinatura fu tolta e nulla di catastro­

fico avvenne; e che ben salda fosse la struttura del

ponte lo attestano i fatti da più di un secolo.

£ un obbligo quindi di riconoscenza che i torinesi

debbono avere per questo illustre piemontese.

È bene ricordare che durante lo svolgimento dei

lavori per la costruzione del ponte, la C ittà non

mancò di agevolare l’autorità governativa per d ò

che le fu possibile.

Cosi, ad esempio, essa consentì di far pesare

gratuitamente le pietre da taglio destinate alla co­

struzione sopra il peso a bilico municipale situato

a Porta Susina il quale aveva la portata massima di

Mg. 220.

* • *

Sebbene nelle targhe viarie non figari più il nome

del Mosca, tuttavia l ’opera sua insigne continuerà

senza dubbio a tener desta l’attenzione dei torinesi

non sok), ma anche dei visitatori che qui converranno

ad ammirare le bellezze della nostra Città.

GINO PASTORE