

LA MOSTRA
DEI F I OR I
F
edele e cosciente custode, ap
passionata rievocatrice delle
belle tradizioni dell'antica Reale
Società Ortoagricola del Pie
monte, di cui è continuatrice,
la Sezione Ortofrutticola della
Federazione Provinciale Fascista
degli Agricoltori, ha organizzato
anche quest’anno,con spirito emi
nentemente fascista, la Mostra
primaverile dei fiori nel Giardino
della Cittadella: l ’8o* della serie
di queste manifestazioni, la cui storia può essere
feconda di utili insegnamenti.
Istituita con modesti intendimenti, l ’Esposizione
dei fiori in pochi anni aveva raggiunto considerevole
sviluppo ed era divenuta l’indice del progresso degli
orticoltori piemontesi non solo nell'approfondire la
loro coltura, nel migliorare le loro coltivazioni, nel
creare nuove qualità di piante, ma anche nello spin
gere lo sguardo lontano dai loro giardini, nelle altre
regioni floricole d ’Italia e dell’estero, e nell’impor-
tame quei prodotti che potevano arricchire la flora
piemontese. Da quel tempo nel Giardino della Citta
della, a fianco delle piante e dei fiori di coltivazione
locale incominciarono a schierarsi in numero cre
scente esemplari, i più vari ed ammirevoli per qualità,
forma, colore, sviluppo, che intelligenti giardinieri,
con slancio di iniziativa e sacrifìci personali e finan
ziari, acquistavano per abbellire le loro mostre. Fu
l ’epoca del massimo splendore.
Pur troppo cause di diversa natura più tardi con
giurarono contro questa ascesa delle manifestazioni
orticole, il numero degli espositori incominciò a
ridursi e, malgrado gli sforzi dei dirigenti, l’Esposi-
zione dei fiori accennò ad un increscioso declino.
A dare un’energica scossa all’apatia ed alle diver
genze dissolvitrici è intervenuta fortunatamente
l ’azione fascista che, in questo come in tutti gli altri
campi, ha spiegato direttive risanatrici ed impulsi
di operosità e di cammino verso più alte e sicure
mète.
Apprendiamo dalla relazione del presidente della
Sezione Orto-frutticola dott. Paolo Geisser, fatta alla
assemblea tenuta nel Giardino della Cittadella, che
dopo la deliberata unione dei frutticoitori agli orti
coltori, il numero dei tesserati è prossimo al mille.
Il numero fa la forza e gioverà a portare 1 organizza
zione verso la possibilità di raggiungere gli scopi
che essa si propone. «Noi miriamo, ha detto il pre
sidente della Federazione conte dott. Giorgio De
Vecchi di Val Cismon, a spingere gli orticoltori verso
quel perfezionamento, che valga a metterli in grado
di affrontare il più alto cimento di una grande espo
sizione, di sostenere vittoriosamente il confronto
cogli orticoltori degli altri paesi ».
Il Giardino della Cittadella che, salvo qualche
rara interruzione, è sempre stato il campo delì’Espo*
sizione, offriva prima largo spazio alle singole mostre.
Ridotto ora a circa la metà, crea necessità di con
centrazione e di nuovi orientamenti. Il problema è
stato affrontato e risolto con geniale gusto artistico
dall’architetto di giardini comm. Giuseppe Roda,
che vi ha eretto un grande padiglione centrale squi
sitamente intonato al carattere della Mostra.
Gli espositori, più numerosi dell’anno scorso,
hanno dato con entusiasmo la loro collaborazione al
successo della Mostra, curando di mettere in evidenza
i progressivi risultati delle loro coltivazioni. PregevoK
collezioni di orchidee, anturium, begonie, di rose,
di ortensie, di pelargoni e di molteplici altri fiori, di
piante ornamentali, di piante fruttifere, ortaggi»
frutta, fragole, apiario, mobili ed attrezzi da giar
dino, ecc, hanno dato alla Mostra un carattere (fi
complessità, di varietà molto interessante.
Primo ad esprimerne un lusinghiero giudizio è
stato il Prefetto S. E. Iraci, il quale, accompagnai*
dalla sua gentile signora, è intervenuto alla visita
inaugurale, ivi ricevuto dal presidente della Federa*
zione Agricoltori conte dott. Giorgio De Vecchi
Val Cismon, dal presidente della Sezione Orto-f
cola, dalle autorità cittadine, dai membri dellaG‘
Numerosa ed elegante la folla di invitati.
Già nel mattino la Giuria, presieduta dal
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