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Vie, piazze e corsi di Tonno illustrati nei nomi,

nelle persone, nei luoghi e nelle date

BAGETTI GIUSEPPE PIETRO (Via).

A sinistra di via

Cibrario.

Acquarellista, allievo del Palmieri, nato a Torino nel

1769, m. nel 1831. Professore alla Scuola di Artiglieria di

Torino, più tardi addetto all'Ufficio Topografico, passò

nel 1800 agli stipendi della Francia come geografo dell’eser­

cito francese, eseguendo una quantità di acquarelli (per le

campagne francesi in Italia) e disegni (per quelle di Ger­

mania e Russia). Essi sono conservati nella Sezione Storica

del Ministero della Guerra in Francia. Qualche cosa del

Bagetti è conservato anche nel Museo di Torino.

BAGNASCO (Via).

Ultima a

sinistra di

via Pier Carlo

Boggio.

Due sono i paesi che portano il nome di Bagnasco in

Piemonte: l’uno

Bagnasco d'Asti

in provincia di Alessandria,

ricco di vigneti, pascoli, acque minerali; l’altro

Bagnasco di

Mondavi

in provincia di Cuneo, sulla linea Ceva-Onnea,

sulla sinistra del Tanaro.

BAINSIZZA (Via).

In regione Tetti Varrò, fra corso Vinzaglio

e via Tripoli, all'altezza del R. Ospizio di Carità.

Anche Bansizza, altopiano della Venezia Giulia: ricorda

la famosa battaglia del 19-28 agosto 1917 che fini in una

grande vittoria tattica. Mostrarono il loro valore 29 divisioni

della 2* Annata, insieme con la 3*. La 2* armata fu quella

che costrinse il nemico ad arretrarsi di ben dieci chilometri

sulle linee Col di Canale-Madoni-S. Gabriele.

BAIRO (Via).

Perpendicolare a destra dello stradone di Ver­

celli, dopo via Rondissone.

Comune del Canavese. a 365 m. sul mare, a quattro

chilometri da Castellanionte.

BALANGERO (Via).

In borgata Ceronda, prima a sinistra

del Corso AUàtomba, oltre la strada di Pianezza.

Comune in provincia di Torino, sulla ferrovia Torino-

Lanzo, a sinistra della Stura.

BALBIS GIOVANNI BATTISTA (Via).

Prima a destra di

via Cibrario.

Botanico piemontese, nato a Moretta (Saluzzo) nel 1765,

m. a Torino nel 1831. Professore nell'Università di Torino

e Direttore deU'Orto Botanico, fece anche parte del Governo

provvisorio dorante l’occupazione francese. Nel 1819 essen­

dosi stabilito in Francia, ottenne la Cattedra di Botanica

e la direzione del Giardino dette Piante a Lione e poi scrisse

la

Flore Lyonnaise.

Verso il 1830 tornò in Piemonte e fece

parte della Reale Accademia delie Scienze. Di lui d riman­

gono pregiatissime opere di botanica tra cui quella in colla­

borazione col Nocca.

Flora

(Pavia, 1816-1831). Il suo co­

pioso erbario è ronernrsto a Torino ndl'Orto Botanico.

S a

di fan vedi L.

C o lla .

Elogio stanco deWAccademico Gio­

vanni Battista Balbis,

in «Mem. della R. Accademia delle

Scienze », XXXV I, 27, Torino, 1833.

BALBO (Aiuola).

Tra le vie Cavour, dei M ille, Accademia

Albertina e San Massimo.

BALBO CESARE (Via).

Diagonale a sinistra del corso Re­

gina Margherita, presso la via Tarino.

Nato a Torino nel 1789, morto n. 1853. Storico, diplo­

matico, soldato, uomo di Stato, Cesare Balbo è tra le più

simpatiche figure del nostro Risorgimento. Tutta la sua vita

la dedicò alla patria. Fece parte del primo Ministero costi­

tuzionale piemontese che intimò la guerra all’Austria, contro

la quale aveva scritto il libro

Le Speranze d'Italia.

Di lui

si deve ricordare che con cinque figli si trovò presente alla

battaglia di Pastrengo. che soleva rammentare come la più

bella della sua vita. Se le

Speranze

furono il primo squillo

foriero della nostra redenzione, già egli ne era andato pre­

parando il concetto in quella sua

Vita di Dante,

che è una

delle più sicure interpretazioni di quella mente divina.

Dopo la sventura di Novara, venuto il tempo del raccogli­

mento, a far nuove fibre agli Italiani, scrisse il

Sommario

della Storia d'Italia,

che è una sintesi felice delle glorie

della patria. Nel 1856 Torino innalzò al Balbo, nel Giardino

Cavour, una bella statua scolpita dal Vela: tenne il discorso

commemorativo il conte Federico Sclopis. Nella casa dove

nacque, in via Bogino, il Comune fece murare la seguente

lapide: «

Cesare Balbo

— vi

ebbe culla

e vi ebbe dimora

fino all'estremo giorno

che fu il tre giugno 1833

». Su di

lui si veda: C.

R ic o tti,

Della vita e degli scritti di C. Balbo,

e la Bibliografia raccolta dal

V ism a ra

(Milano, 1862).

BALDISSERA ANTONIO (Piazza).

Già piazza Lanzo. Di

fronte alla stazione Dora.

Nato a Padova nel

1838:

fino al 1866 ufficiale nell’eser­

cito austriaco poi nell’esercito italiano. Nel 1888 fu preposto

al comando delle truppe italiane nella Colonia Eritrea nella

spedizione

S.

Marrano. Nel giugno-agosto 1889 fece occupate

Keren e Asmara. Richiamato in Italia alla fine del 1890,

ritornò nell’Eritrea nel 1896 per succedere al Barattai, e

portò a buon fine la guerra disgraziata per le armi italiane

(Adua). Mori a Firenze nel 1917. A lui si deve la creazione

del Corpo degli Ascari eritrei. Fu dal 1904 senatore dd

Regno.

BALDISSERQ (Via).

In borgata Ponte Trombetta, a destra

della strada di Val San Martino e dopo la via Laotiano.

Sono tre i Comuni del Piemonte che portano questo

nome:

Baldissero Torinese

tra Superga e Andezeno (cave

di pietrisco, vini, legnami, fratta); il secondo

BsWiiww

d’Alba

a 410 m. sai mare (bestiame, grano, vini, legna);

il terzo

Baldissero Canotti»

noto per il prodotto deQe ca­

stagne e per le cave di ottima terra da porcellana Dal

noi—

di questo paese viene il

baldisserite,

carbonato

naturale di

magnesia, dove

■trova.

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