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VIE, P IAZZE E CORSI DI TORINO ILLUSTRATI

sostenuta da 13 campioni italiani, contro 13 francesi. Bar­

letta conserva il ricordo dei nomi dei tredici vincitori incisi

da essi stessi con i loro pugnali sulle mura a destra del duomo.

Barletta ha voluto erigere un monumento a Massimo

d’Azeglio. Su Barletta si rimanda a G.

L

offkf

.

do

,

Storia

di Barletta,

Trani, 1893; F.

A

bignente

,

La disfida di Bar­

letta.

Trani, 1903.

BARI (Via).

Terza a destra del corso Regina Margherita.

Bellissima e antichissima città delle Puglie, sull’Adria-

,tico, nell’antica regione de’

Peucezi. Sua principale in­

dustria è l’olio al solfuro, ma

vanta anche l’industria mo­

litoria, quella della lana, dei

tappeti cosi detti armeni,

delle conserve alimentari,

delle carte da giuoco, dell'in­

dustria tipografica. Ricca è

anche la produzione agricola.

Il

suo porto, le sue ferrovie

la fanno un centro notevo­

lissimo, oltre ad essere uno

dei centri culturali maggiori

dell’Italia meridionale. Vedi

A.

B

eatillo

,

Storia di Bari.

Bari, 1886; F.

C

olavecchio

,

Guida di Bari,

Bari, 1910.

BAROLO (GIULIA DI) (Via).

A sinistra di piazza Vittorio

Veneto.

La marchesa Giulia di Barolo, nata nella Vandea nel

1785. sposatasi col marchese piemontese Tancredi Falletti

di Barolo, si stabili a Torino. Amica del Lamartine, del Pel­

lico. fu particolarmente legata da affetti a quest'ultimo.

Ma fu anzitutto donna di carità, fondatrice di scuole, dedicò

la sua vita a opere di beneficenza, e anche dopo morte volle

legare le sue cospicue sostanze a un'opera pia che porta il

suo nome, eretta in ente morale. Su di lei vedi: S.

P e llic o ,

La Marchesa Giulia Falletti di Barolo,

Torino, 1864;

B o r-

s a r e l li R o sa M a ria ,

La Marchesa Giulia di Barolo e le

opere assistenziali in Piemonte nel Risorgimento,

in «Il Risor­

gimento Italiano*, Torino, 1933-34 e segg.

BARRILI ANTON GIULIO (Via).

A sinistra del corso

Re Umberto.

Letterato, romanziere, professore, nato nel 1836 a Sa­

vona, morto a Carcare nel 1908. Patriotta, combattè nella

campagna del 1859; con Garibaldi combattè nelle campagne

del 1866 e del 1867. Fu deputato di Albenga. Alfredo Baccelli

k>chiamò nel 1894 insegnante di lettere italiane nella R. Uni­

versità di Genova: giornalista (fondò il «Caffaro »), confe­

renziere, epigrafista, ma sopratutto facile raccontatore, d

lasciò un grandissimo numero di romanzi di coi, i più noti

sono:

Val d’olivi,

suo capolavoro (1871);

Capitan Doiero

(1868);

Santa Cecilia

(1869);

Il libro nero, I Rossi « i Neri

(1871);

Come

ira

sogno

(1875);

Le confessioni di Fra Gual­

berto

(1877);

Semiramide, L ’anello di Salomone, I l Tesoro

di Goltonda, Cuor di ferro e cuor d'oro

(1877). Genova, nella

casa ove il Barrili visse gli ultimi anni della sua vita murò

una lapide. Vedi F. E.

M orando ,

A. G. Barrili e

i

suoi tempi,

Napoli, 1926.

BASILICA (Piazzetta della).

Allargamento di via Milano,

presso la Chiesa della Basilica.

BASILICA (Via).

A destra di via Milano, verso piazza di

S. Giovanni.

È fra le più antiche vie di Torino: prende il nome dalla

chiesa dell’Ordine Mauriziano, edificata nel 1680 su disegno

del Lanfranchi, e decorata nel 1835 dalla facciata di marmo

dall’architetto Carlo Mosca. Vi si ammira il bell’edificio

delle scuole elementari Torquato Tasso. A destra si incontra

un breve vicolo chiuso da un palazzo dove un’antica iscri­

zione ricorda che quivi abitò Torquato Tasso, ma non

afferma il vero. (Vedi alla voce

Tasso).

Da via Basilica si

accede alla Galleria Umberto I: più innanzi una lapide

ricorda che quivi morì il filantropo cuneese Vincenzo Vir­

ginio. (Vedi alla voce

Virginio).

BASSANO (Via).

In regione Crocetta, fra corso Marsiglia

e via Monfalcone.

Bassano del Grappa è città della provincia di Vicenza,

sulla sinistra del Brenta, a 130 m. sul livello del mare, in

territorio fertile. È città industriale, specialmente della lana,

della seta e delle pelli. Vi fiori anche l'arte della stampa.

Nel 1798 Bonaparte vinse il generale Wursmer comandante

l’esercito austriaco; l’anno dopo si impadronì della città.

Al tempo del primo Regno Italico fu capoluogo di una

Vice-Prefettura, e diede il titolo di un ducato istituito da

Napoleone nel 1909 (duca di Bassano fu Ugo Bernardo

Maret). Nella grande guerra sostenne i pericoli della sua

posizione fra le più avanzate retrovie. Fu patria dei pittori

Da Ponte, detti i Bassano. Si rimanda a

G iu seppe G

Bassano,

Bergamo, 1910; E.

d i M on tem a lo

(P.

M. Tua),

Piccola Guida di Bassano,

Bassano, 1929.

BASSE DEL LINGOTTO (Stradone).

In regione Lingotto

della via Passo Buole a ll’ex cinta daziaria.

BASSE DI DORA (Strada vicinale delle).

In regione Pozzo

Strada, a destra del corso Francia, presso l’ex barriera

daziaria.

BASSE

DI

STURA (Strada).

Continuazione di v. Stura,

oltre via P . Veronese.

BASTION VERDE (Via).

Fra Porta Palalina e piazza

Emanuele Filiberto.

Cori la chiamò il popolo: infatti il bastione che dipen­

deva dal Giardino dd Palazzo Reale era ricco di alberi e

ricopertoda edera e di altrepiante rampicanti. Secondoaltri,

da Cario Emanuele II die foce dipingere in verde e coprir

d’edera un piccolo carino die aveva fatto erigete «al vecchio

bastione. Di qui il nome alla via che appartiene a Torino

antica. Dapprima il bastione chiamavari

degli Angioli.

È

ricordato nelle storie degli assedi di Torino.

Gi-bas