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VIE, PIAZZE E CORSI DI TORINO ILLUSTRATI

Le Monnier, si staccò cinque anni dopo per iniziare una

nuova casa editrice, dedicando la sua meravigliosa attività

alla pubblicazione di opere di coltura: a lui si deve la

prima fama del De Amicis e del Carducci. Morì a Firenze nel

1880. Ci lasciò un'autobiografìa pubblicata dagli eredi. Le

sue lettere vennero pubblicate dal D ’Ancona (1914). Nel

1904 ebbero luogo in Torino particolari onoranze a Gaspare

Barbera: gli venne inaugurata una lapide sulla piazzetta

del Corpus Domini: • In questa casa — nacque il 12 gen­

naio nel 1818 —

G

a s p e r o

B

a r b e r a

— che nell’Italia nuova

— elevò l'arte della stampa — a missione educativa e

nazionale — ricorrendo il cinquantesimo anno — dalla

fondazione della casa editrice Barbera — Auspice ('Unione

Pio Tipografica Italiana — Editori, tipograti, amici, ammi­

ratori — Q. L. P. — XX III ottobre MCMIV ».

BARBERINA (Strada).

In regione Falcherà, oltre la Stura.

Prende il nome da un antico cascinale ivi esistente.

BARBERIS NICOLÒ (Via).

Prima a destra dello stradone

di Lanzo, oltre il Viale Madonna di Campagna.

Fondatore nel 1847 della Piccola Casa di Carità nella

borgata Madonna di Campagna.

BARCELLONA (Piazza).

Fra le vie Principessa Clotilde,

Capellina, Pinelli e Vagnone.

Città della Spagna orientale, capoluogo della Catalogna.

Secondo alcuni fondata da Annibaie Barca (donde il nome

di Bàrcino). Il suo porto è il più importante della Spagna.

Dopo la caduta dell’impero Romano d ’Occidente passò

successivamente sotto la dominazione dei Goti, degli Arabi,

dei Franchi: verso la fine del secolo XII fu riunita all'Ara-

gona. La storia di Barcellona si intreccia con quella della

Catalogna. Si rimanda a

G

a r c ia

d e l

R

e a l

,

Gula de Bar­

celona,

1896.

BARD (Via).

In regione S. Paolo, a sinistra di via Mongi-

nevro, fuori dell'ex cinta daziaria.

Dal nome del costruttore di un castello che sorgeva in

questa località, Ottone di Bard, sopra cui venne costruito

un forte che dà nome al borgo che sbarra la Valle d ’Aosta.

Il suo nome se ricorda l’espugnazione avvenuta da Ame­

deo IV nel 1252 e quella del duca di La Feuillade nel 1704,

ricorda pure e più particolarmente la discesa di Napoleone

nel 1800. che lo abbattè nel mese di maggio. Venne riedi­

ficato nel 1830 da Cario Felice e da Carlo Alberto. È punto

militare importantissimo, punto di transito per la Valle

del Po, del Piccolo e del Grande San Bernardo. Sotto al

forte corre una gallerìa per cui passa la ferrovia lunga

683 metri.

BARDASSANO (Via).

Seconda perpendicolare a destra del

corso Casale, oltre il corso Giuseppe Gobetti.

Comune della collina di Torino, a levante di Superga.

Cave di pietra da calce e pietrisco da strada.

BARETTI GIUSEPPE (Via).

Quarta a sinistra di via Nizza.

Nato a Torino nel 1719. Giovinezza irrequieta e avven­

turosa nn po’ qui e là per l’Italia settentrionale: a Guastalla,

a Venezia, a Milano, a Cuneo. Nel 1851 si porta in Inghil­

terra dove pubblica il suo noto

Disionario inglese e italiano,

e quindi dopo circa dieci anni di dimora all’estero nuova­

mente in Italia. Nel 1763 pubblica un periodico, • La frusta

letteraria», e firma i suoi articoli col nome di Aristarco

Scannabue. combattendo la vuotaggine della poesia e degli

scrittori del tempo. Nel 1766 ritorna in Inghilterra dove

muore nel 1789. Molte cose d lasciò, ma più che a noi lasciò

agli inglesi esempio di quanto un italiano deve saper

fare

all’estero: tener alto il nome della patria e del suo genio.

Per tutte le opere che parlano di lui si rimanda a Lutei

P ic c ion i,

il più illustre barettiano:

Studi

e ricerche intorno

a Giuseppe Baretti,

Livorno, 1899.

BARDONECCHIA (Via).

In borgata Cenisia, a sinistro

dello stradone di Francia, fra il corso Racconigi e la strada

delle Orfanelle.

Comune in provincia di Torino, che prende il nome dal

fiume affluente di sinistra dell’alta Dora Riparia. Il Comune

B a r 4 * M « tk U •

d i V a li* M n lU

è allo slxxco del traforo del Cenisio, ultima stazione italiana

verso la Francia. È a 1312 m. sul livello del mare: stazione

estiva e invernale. Il paese è dominato da un castello che

fu dei conti Bardonecchia. Vedi:

G

enin

,

L ’alta Valle della

Dora Riparia,

Torino, 1910.

BARGE (Via).

In borgata S. Paolo, quarta a destra di via

Villafranca.

Comune antichissimo della provincia di Cuneo, presso

il Ghiandone, affluente del Po, a 390 m. sul livello del mare.

È unito a Pinerolo da una linea ferroviaria aperta nel 1885.

***** :

M Cm

Dà vino, burro, cereali, frutta. Si alleva

0

baco da seta.

Fu sotto i Savoia-Acaia fino al 1418, quindi sotto i duchi

di Savoia. Dopo il 1620 fu dato in appannaggio a Tomaso

del ramo Carignano; ciò ci spiega perchè col nome di Conte

di Barge re Carlo Alberto andò esule in Oporto dopo le gior­

nate di Novara (23 marzo 1849): nella chiesa parrocchiale

di Barge, sotto il busto di Cario Alberto, si legge la seguente

epigrafe: «Al Magnanimo Re — Cario Alberto — che nel

sublime esilio di Oporto — ritenendo il solo titolo — di

Conte di Barge — associò il nome di questa terra —

alla

gloria immortai del proprio — Il Comune riconoscente —

P. l’anno 1851 ». Vedi: F.

A le s s io ,

Vicende civili $ religiose

di Barge,

Saluzzo, 1932.

BARLETTA (Via).

A destra del corso Vimaglio.

Città

sull’Adriatico che appartiene alla provincia di

Bari.

Ricco centro agricolo, particolarmente grande centro

vinicolo, tanto

da

esser considerato ano dei principali

centri, oltre alla produzione cerooliJera e quella degli ulivi,

Un

tempo produceva anche cotone; ha anche quella dola

pesca e

di

alcune industrie (perfosfati, saponi, liquori,

cementi, botti, ecc.). Notevole

è

il sao porto.

FftlDOtt &

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(celebrata da

M assim o D 'A z sg u o

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Fiemmoeca),

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