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GIORNALISMO ANTICAVOURIANO A TORINO: CARLO BEOLCHI

raccolta ben condotta di biografie dei nostri grandi

da Dante al secolo X I X . Ben scelti i brani dei

nostri lirici e dei nostri epici, da Dante al Manzoni,

che servono a dare un concetto dello svolgimento

della poesia italiana. La biografia deU'Alighieri oc­

cupa più pagine, tanto che il Beolchi si può anno­

verare fra coloro che tennero alto il nome del nostro

divino Poeta in terra straniera (15).

Dedicati alla duchessa di Roxburghe, uscirono in

terza edizione nel 1839. Il volume è preceduto da

una prefazione in cui l’autore accenna ai propositi

che lo mossero a raccogliere brani lirici ed epici

de’ più illustri scrittori italiani, per modo di dare

bastevole notizia sulle vicende del gusto ne’ vari

secoli della nostra letteratura, chè infatti, oltre ai

passi scelti, il Beolchi premise notizie sulla vita e sulle

opere degli autori in essa compresa, spiegando erudi­

zione non volgare particolarmente intorno a Dante, il

Petrarca e il Tasso. Ai meriti intrinseci della raccolta

s’aggiunga la proprietà e la bellezza di edizione (16).

(1) Nell’elenco dei profughi imbarcatisi a Genova dal

12 aprile in poi (Arch. di Stato, Genova) e pubblicato dal

B

o r n a t e

,

in «Bibliotecadi Storia Ital. 1923, nonsi riscontra

il nome del Beolchi. Si veda pure A.

S

e g r e

,

I profughi

Sardi del '2 1 in Spagna.

Appunti e documenti, e anche

E

m il io

P

r a sc a

,

L ’Ammiraglio Giorgio Des Geneyse i suoi

tempi,

Pinerolo 1926, ai cap. XXI, XXII.

(2) Il Pacchiarotti ebbe contese con alcuni ufficiali che lo

accusavano di parzialità quale membro della Commissione

d’inchiesta per i titoli di essi: per questo dovette sostenere

il 6 luglio 1821 un duello con uno dei suoi detrattori e ne

riportò una ferita alla mano. 11 giorno dopo tre ufficiali Io

aggredirono nella sua casa, e venne ferito ad una guancia,

e fu costretto per difendersi di uccidere uno dei tre aggres­

sori. Arrestato venne liberato essendosi riconosciuta la

legittima difesa.

(3) Il conte Carlo Bianco, a cui il Beolchi dedicò la

prima edizione delle sue

Reminiscenze

stampata a Londra

nel 1830, era di famiglia bargese: a venticinque anni si

inscrisse nelle vendite; venne mandato nel 1820 a Parigi

per concertare : moti del Comitato Centrale. Membro della

Giunta di Alesmandria, fu promosso capitano il 28 marzo.

Condannato a morte in contumacia il 19 luglio 1821, riparò

in Barcellona, combattendo più innanzi col Pacchiarotti.

Fu comandante dello squadrone di lancieri formato da esuli

in Catalogna. Da Malta dove si era rifugiato nel 1830 dopo

aver portate le armi in Grecia, passò a Marsiglia, quindi in

Svizzera, e prese parte all’invasione della Savoia nel 1834.

Si ritirò a Bruxelles dove morì suicida il 9 maggio 1843.

Ved. G.

R

o b e r t i

,

in «Boll. Uff. del Primo Congresso storico

del Risorgimento Italiano 1, n. 4, giugno 1906, a pp. 131-156.

(4) Il Pacchiarotti era, per vero, di Castelnuovo Scrivia.

Egli avrebbe potuto salvarsi dalle ferite ricevute combat­

tendo sullemontagne di Saldo inCatalogna nell’aprile 1823,

facendosi amputare una gamba. Vi si ricusò con la parola

sconsolata: «Poiché non vi ha più terra di libertà per noi,

non vogliopiù vivere *. Il

M

a n n o

(p. 181 delle

Informazioni)

afferma che Pacchiarotti si suicidò. Ma dal Beolchi che ci

parìa diffusamente del sanguinoso combattimento, e dal

Sorisio, parrebbe non vera la cosa.

(5)

Chiaffredo Calvetti, condannato alla pena di morte

per l’importante parte da lui presa, nella rivoluzione del

1821, come capitano della brigata di Cuneo, in Novara,

era fratello di Tommaso Calvetti, altro esule del 1821. Vedi

Carlo Beolchi è bella figura di patriotta e di sto­

rico: dall’opera sua una volta di più si comprende

come dai moti del 1821 a cui prese parte con animo

entusiasta, cominciò quell’indirizzo che doveva con­

durre fatalmente — movendo da riforme interne —

alla guerra all’Austria non solo, ma fece sentire la

necessità delle forze concordi di tutta la penisola se

si voleva abbattere l’avversario. Il Beolchi, come il

Santarosa, intravide e precorse questo grido, e in

forma tale che, leggendo le sue pagine, trascina e

commove. Fu il Beolchi un vero patriotta che per­

seguì anche nell’esilio l’amore grande dell’Italia av­

venire, e lo dimostrò non solo col sacrifìcio costante

nella vita, ma coll’opera dell’ingegno (17), tenendo

alto il nome del nostro paese all’estero: nel suo

lungo esilio dignitosamente sopportato per un ideale

generoso insegnò come la patria si possa amare

anche se i tentativi a cui prese parte avessero dimo­

strato che il movimento era immaturo e mal pre­

parato e destinato fatalmente a fallire.

GUIDO BUSTICO

G. B.

M ic h e lin i,

Tommaso Calvetti e la rivoluzione Pie­

montese del

1821

,

Firenze, 1870, in-8°, di pp. 40.

(6) Vedi

M

ic h e l e

M

a n f r e d i

,

Un abate Carbonaro in

esilio,

in «Nuova Antologia », 16 febbraio 1928.

(7)

P

e c c h io

,

Osservazioni semiserie di un esule sull’In­

ghilterra.

Lugano, Ruggia, 1883, a p. 104.

(8) E vedi anche l’entusiasmo di Giuseppe Pecchio per

l'Inghilterra, particolarmente nei due opuscoli:

L'anno

milleottocentoventisei dell’Inghilterra,

Lugano, G. Vanelli eC.,

1821, in-8°, e l’altro

Un'elezione di membri di Parlamento in

Inghilterra,

Lugano, G. Vanelli e C., 1826, in-160.

(9) Note autobiografiche del cospiratore fiorentino

G

io a

­

c h in o

P

r a t i

,

con annotazioni e commenti di

P

ie t r o

P

e d r o t t i

,

Rovereto, 1926, a p. 159.

(10)

P

a t e t t a

,

in «Atti della R. Accademia delle Scienze*,

410 voi., 15» disp. (1915-1916).

(11) Il Ricciardi di Napoli, conte di Camaldoli, singolare

figura di scrittore e di patriota, autore delle

Bruttezze di

Dante

(1879) e di una storia romanzata, Storta

d’Italia dal

10

so al

1800

.

Morì a Napoli nel 1882.

(12) Lettera del 25 aprile 1848.

(13) A.

B

r o f f e r io

,

I miei tempi,

Memorie. Torino,

1859, al voi. XI e altrove.

(14) Fin dal 1825 il Beolchi pubblicava a Londra da

G. B. Rolandi (Tip. B. Bensley), in-160, di pp. 10, nn. 233,

un

Saggio della Poesia italiana.

(15) Vedi «Messaggero* di Torino, 1842, a p. no.

(16) Achille Mauri lodò questa pubblicazione sulla «Bi­

blioteca Italiana » del 1840 (t. XCIX, pp.

274-77).

(17) Nel 1839 recava inversi italiani

Ruth,

quadrobiblico

in tre idillii della signora

C

a r o l in a

P

ich lk r

(Pavia, Stam­

peria Fusi e

C.,

1839, in-8», di pp. 51). Le opere storiche

dd Beolchi sono le seguenti:

B

eolch i

C.,

Reminiscenze dell’esilio.

Tarino, Biancaidi, 1852,

in-8°, di pp. x-248. La i* edizione è di Londra, Ro­

landi, 1830. in-160.

Risposta alla dichiarazione dell'aw. Brofferio,

Torino,

Paravia, 1860, in-8°.

VittorioFerreròedil fattodi S.

Salpano

nel 1821,

Torino,

Tip. del Progresso, presso Giannini e Fiore, 1853, in-8»,

di pp. 42, con ritr. — Nuova edizione, Torino, Camilla

e Bertolero, 1857, in-8», pp. di 82.

Brevi cenni intornoai comiziedallo

«

StendardoItaliano

•,

Tarino. Paravia, 1860, in-8».

Il PumonU nel 1821,

Torino, 1861, in-8».

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