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VIE, P IAZZE E CORSI DI TORINO ILLU STRAT I

BEATO ANGELICO (Via).

In regione barriera di Lauto,

parallela a destra del prolungamento dello stradone di

Borgaro, oltre l'incrocio con la strada di Lan:o.

Pittore toscano — il vero noine è Giovanni di Fiesole —

nato a Vicchio nel Mugello, nel 1337. Fu celebre pittore di

affreschi e di quadri di indole religiosa per forza e grazia

di disegno, per dolcezza di colore. Molte sono le sue pitture

in Italia e fuori: nella chiesa di S. Marco in Firenze è l'af­

fresco della

Passione di Cristo,

al Louvre di Parigi il quadro

iMV Incarnazione]

così pure celebre è la sua

Deposizione

dalla Croce,

e gli affreschi nel convento di S. Marco a Fi­

renze, la

Trasfigurazione, Incoronazione della Vergine, Cro­

cifissione,

e quelli nel Vaticano.

BEATO CAFASSO (già Via Cafasso).

In regione Sassi, a

sinistra dello stradone di Casale, oltre l'ex barriera daziaria.

Nato a Castelnuovo d'Asti nel 1811; sacerdote, direttore

del Convitto ecclesiastico di Torino, moralista e apostolo

degli umili e degli infelici, particolarmente de' carcerati.

Pio XI lo dichiarò beato il 3 maggio 1925. Su di lui si ri­

manda alle opere, oltre che di San

G

io v a n n i

Bosco, a quelle

del

C

o lo m b er o

e di

L

u ig i

N

ic o l is

d i

R

o b il a n t

.

BEAULARD (Via).

In regione Tesoriera, a sinistra dello

stradone di Francia, oltre la via Nubiana.

Comune della provincia di Torino, a 1218 m. sul mare:

è l'antico

Belacum,

capoluogo de’ Belaci, conquistato da

Augusto e menzionato nell’Arco di Susa.

BEAUMONT CLAUDIO FRANCESCO (Via).

Seconda tras­

versale del corso Francia.

Nato a Torino nel 1694, morto nel 1766, direttore del-

l’Accademia di Belle Arti a Torino, pittore ufficiale della

Corte del Re di Sardegna. Prima a Torino sotto il Plura e

il Lanfranchi. poi a Roma col Trevisani, compì un eccellente

tirocinio. Nel Palazzo Reale di Torino

(Scene della glona di

Enea),

nelle chiese di Santa Croce e de' Minimi a Superga

si ammirano suoi lavori.

Da lui prende il nome la Galleria dove è collocata l’Ar-

meria Reale, in quanto l'insigne pittore dal 1739 al 1749

ne affrescò il soffitto, in sostituzione di quelli dei fratelli Fea

andati distrutti dall’incendio del 1667 e 1679.

Anche la manifattura di arazzi, sorta in Torino per me­

rito di Carlo Emanuele III affidò la sua fama, in quanto

terminato di affrescare la volta dell’Armeria Reale, dedicò

gran parte della sua attività all’arazzeria.

Opere sue si trovano oltre che a Torino, a Chieri, a Cre-

scentino, a Grugliasco e altrove. Nella Pinacoteca di Torino

si ammirano i due quadri

SalitaalCalvario

e

Festacampestre.

Vedi A.

T

e l l u c c in i

,

in

Dedalo,

VII, 114-116.

BECCARIA GIOVANNI BATTISTA (Corso).

Tragli ultimi

due isolali a destradt piazza Statuto.

BECCARIA (Via).

In prolungamento del corso omonimo,

oltre il corso Principe Eugenio.

Fisico e matematico, appartenne all’ordine delle Scuole

Pie. Nacque a Mondovì nel 1716, fu professore a Torino,

celebre per le sue ricerche intorno all’azione dell’elettricità

sull'aria, sull’acqua, sui metalli. Misurò nel 1760 il grado

torinese (base di Rivoli), introdusse in Italia i parafulmini

e li perfezionò. Sue opere principali:

Elettricismo artificiale

enaturale; Teoriadelledoppie ritrazioni del cristallodi rocca,

applaudita specialmente dal Lavoisier e dal Rochon. Moti

a Torino nel 1781. Su di lui:

V

a ssa llo

E

a n d i

,

Memorie

storiche intorno al Beccaria,

Torino, 1793-

BECCHERIE (Viadelle).

A sinistradellavtaPortaPalatina,

presso le Torri Palatine.

£ una delle strade più antiche di Torino e prende il

nome dalle beccherie che si trovavano riunite nella via.

BEINASCO (Via).

Prima a sinistra di via Cigna, dopo corso

Napoli.

Comune in provincia di Torino, sulla sinistra del tor­

rente Sangone, a 268 m. sul mare. Paese agricolo; alleva­

mento di bestiame.

BEINETTE (Via).

In regione Lingotto, a destra dello stra­

done di Nizza, presso la ex barriera daziaria.

Comune in provincia di Cuneo, a 191 m. sul livello del

mare, sulla ferrovia Torino-Cunco. E l’antica

Bagienna

Superior.

Regione agricola e industriale (cartiere, fabbriche

di glucosio, filature di seta, ecc.). Possiede un antico castello.

Un piccolo Iago è utilizzato come bacino di piscicoltura.

BELFIORE (Via).

Seconda a destra di via Berthollet.

Belfiore. «ara di martiri », come l’ha cantata il Carducci.

È un vallo e spalto intorno a Mantova, dove l'Austria im­

piccò molti patriotti italiani, dal 1852 al 1855. I nomi e le

T ll* S p a r i u U «1 r a U b a l* a a l « a ll* d i B a lla r *

effigie dei martiri furono ritratte in medaglioni dallo scul­

tore Miglioretti sulla piazza Sordello di Mantova. Dopo

l’infelice epilogo della campagna del 1848-49, fra i vari

Comitati sorti contro l’Austria, uno dei più audaci e nume­

rosi fu quello di Mantova: fra le principali figure vanno

ricordati: Enrico Tazzoli, A. Sacchi, Carlo Poma. Giovanni

Acerbi, Giov. Chiocci. Sul Comitato mantovano si rimanda

ad

A

le ssa n d r o

L

u zio

,

I Martiri di Belfiore e il loro pro­

cesso,

Milano, 1910.

BELGIO (Corso).

A destra del corso Regina Margherita,

dopo la via Fontanesi.

Dedicato al piccolo regno eroico, compreso tra il mare

e il fiume Mosa, limitato al N. dall'Olanda, all’E. dalla

Germania, al S. dalla Francia, all'O. dal mar del Nord.

Il suo territorio si può dividere in alto e basso Belgio: il

primo abbraccia la vallata della Mosa. il Congroz povera­

mente coltivato, e le Ardenne; il secondo comprende le

terre chiamate

polders,

conquistate al mare in virtù di

potenti dighe e di prosciugamenti, dotate di una straordi­

naria feracità. Capitale è Bruxelles. È paese ricchissimo di

minerali. È diviso in 9 provincie. Si rimanda alla storia

monumentale e capitale di

H . P

ir e n n e

,

HistoiredeBelgique,

Bruxelles, 1926-1929 (in contin.);

H

a m e l iu s

P ..

Histoire de

la Belgtque contemporaine,

1830-1914, Bruxelles, 1928-1930.

BELGIOIOSO CRISTINA (Via).

A destra dello stradone di

Vercelli, foco prima del ponte della Stura.

Simpatica figura di patriotta, nata a Milano nel 1808

da Gerolamo Trivulzio: sposò a 16 anni il principe Bastiano

di Belgioioao d’Este. ma presto si divise, partecipando ai

moti politici del nostro Risorgimento. Visse gran tempo a

Parigi, accogliendo intorno a aè i più chiari uomini della

capitale francese. Scoppiata la rivoluzione del

1848

armò

a sue spese un corpo di volontari a Milano. Nel

1849.

presa

Roma dai Francesi, viaggiò nd Levante. Dal

18 3 8

■ adoprò

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