Table of Contents Table of Contents
Previous Page  954 / 1821 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 954 / 1821 Next Page
Page Background

G IUSEPPE BARATTA : IL CAVAL IERE SENZA CAMICIA

Contro il Brofferio ed i suoi amici infierì per un

certo tempo il Baratta, nemico politico implacabile

— e non sempre a torto — del demagogo focoso avvo­

cato piemontese. Quando si stava discutendo l’aboli­

zione o no della pena di morte, Brofferio era aboli­

zionista ad oltranza. Un dubbio sorge nell’animo

dell’arguto commentatore:

Tizio sostien ch'infliggere

la morte non si die’

è carità del prossimo

o carità di sè?

Bianchi-Giovini e Brofferio si disputano feroce­

mente con grande scambio di epiteti:

Bianchi-Giovin, Brofferio e Compagnia

si dan tra lor del ladro e della spia;

altro sul conto lor non vi so dire:

Che li credo incapaci di mentire.

Nella battaglia elettorale seguita alle prime ele­

zioni del 1848, l’opposizione costituzionale perdette

due deputati omonimi dal nome di Bottone:

Nell'ultime politiche elezioni

la sinistra perduto ha due Bottoni;

se avvien che non si moderi e si plache

un'altra volta perderà le brache.

Un giorno, Brofferio, irritato stampò su di un

giornale che avrebbe preso a calci il Baratta se lo

avesse incontrato. E quest’ultimo di rimando:

Dare un calcio, Brofferio. a me ti vanti?

Che picciol don, da chi ne ha presi tanti.

Un’altra volta il Brofferio paragonò il Baratta

— schernendo le sue calvizie — al cranio di quei

cani che venivan tosati sotto i viali della Cittadella.

Che male glie ne sia venuto dalla malignità può

dedursi dalla risposta del Poeta:

Non superbir; Brofferio mio, cotanto

se porti più di me la testa adorna;

chè darmi anch'io potrei si facil vanto

se avessi, come te, parrucca e corna.

e di rincalzo:

È vero, io non ho peli e tu peli hai;

asino senza pel si vide mai?

Note sono le avventure extraconiugali del Brof­

ferio. Egli definì un giorno il Baratta poeta da nozze,

alludendo alla stragrande copia di sonetti per matri­

moni che l’arguto poeta componeva, per pochi soldi

o per un invito a pranzo:

Perchè le nozze canto, Don Pagliaccio,

rimprovero mi fai maligno e serio?

A meritarmi il tuo fraterno abbraccio

canterò quind'innanzi l'adulterio.

Invece non mantenne mai la parola, la qual cosa

non bastò onde la sua fama ne traesse giovamento.

Si conservò sempre scrittore nobile e castigato, ri­

fuggì dai lenocini dello stile per accattar fama e,

povero, senza camicia, ma ciononostante cavaliere

nell’anima, visse per un ideale di vita libera, indi-

pendente, che avrebbe potuto esser più utilmente

impiegata, ma che non fu certo spregevole come

quella di tanti arrivati, nè vile come quella di

certi cavalieri d ’industria che, la camicia loro, se

la cambiavano e se la cambiano una volta al giorno.

ANGIOLO BIANCOTTI

C . f « » i M b *•!»•

ét

IH

50