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l e e n a

d e l

• L i s i m a c o »

r a p p r e s e n t a l o

a l

R e g i o

n e l 1 6 7 9

due giorni prima che l'intrepido marchese

di Caraglio facesse nobilissima ritirata nella

cittadella d’Alessandria»

(15). Il blocco di

questa piazza per opera dei Gallo-Ispani co­

minciò tra il cinque e il sei di ottobre, l ’ in­

cendio avvenne il giorno quattro dello stes­

so mese.

Gli ultimi ruderi di questo teatro rima­

sero ancora visibili dal Giardino Reale per

circa un secolo e mezzo. Ricordo benissimo

di averli veduti. Occupavano la parte set­

tentrionale di un palazzo rosso, ora scom­

parso, che sorgeva, ove ora è il nuovo edi-

fizio, che prospetta la via Venti Settembre.

Parliamo ora brevemente degli spettaco­

li, che ebbero luogo dal 1678 in poi in que­

sto teatro, di cui abbiamo così a lungo stu­

diato le origini.

Era di fresco terminato il carnovale del­

l ’anno 1677. Il conte Angelo Porro, resi­

dente per il Duca di Savoia presso il Gover­

no dello Stato di Milano, scriveva il 9 marzo

al marchese di San Tommaso : «

Sabato

della passata settimana, ultimo giorno di

carnovale all’Ambrosiana terminarono qui

due opere in musica, che veramente sono

state gradite e per le parole e per la musica

essendo state ammirate le voci soavi di due

donne forastiere, come pure di due musici

delli Serenissimi di Mantova e di Modena.

Si saranno recitate da venti volte et il signor

Principe Governatore vi è sempre stato pre­

sente godendo allinfinito di tale tratteni­

mento ed insieme di veder un concorso

così

(15) Cfr.

V e rn a ZIA,

Dizionario dei Tipografi

ad

V

oc

Cia­

ncili.

I

283{