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IL CONVEGNO DEI BIBLIOTECARI DELLA PROVINCIA

Iu conformità delle disposizioni impartite

dal Fiduciario Nazionale dell'Associazione Fa­

scista della Scuola, la Sezione Belle Arti e

Biblioteche di Torino ha convocato, il giorno

26 ottobre, in una sala della Biblioteca Civica,

i bibliotecari della provincia per trattare di

una questione di grande interesse, quale è

quella proposta dal tema assegnato dall'uf­

ficio centrale dell’ Associazione: « La lettura

nelle pubbliche Biblioteche; categorie e classi

di lettori; predilezioni di letture ■>.

Agli intervenuti, fra cui erano il R. Soprin­

tendente bibliografico della regione e una rap­

presentanza di insegnanti universitari e medi

coi rispettivi Fiduciari prof. Bodda e Badel-

iino. il Fiduciario provinciale della Sezione

prof. Madaro illustrò lo scopo del convegno

e l’ importanza del tema in discussione ai fini

dell’educazione e cultura nazionale. Delineati

i compiti del Bibliotecario nella nuova orga­

nizzazione sociale e politica della Nazione, egli

si volse a considerare il complesso dei problemi

che sia in rapporto ai lettori sia alle letture

scaturiscono dalla pubblica funzione della Bi­

blioteca. modernamente intesa come stru­

mento di elevazione morale e sociale al ser­

vizio di tutta la Nazione. Indagare, perciò,

le relazioni tacite o palesi che intercorrono fra

i libri d’una biblioteca e i lettori che ne usano

può essere utile non solo per rendersi conto

dello spirito del popolo che legge o vuole leg­

gere. ma anche per trarne le conseguenze atte

a far sì che lo Stato. Provincia. Comune ed

Enti possano rendere gli istituti bibliotecari

più consoni al desiderio e al bene dei cittadini

di tutte le categorie sociali, tanto se siano già

colti, quanto se tali vogliano divenire.

Ricordati infine i doveri del Bibliotecario

nell'ora presente, esortò i camerati e i col­

leghi a preparare, pur in tempo di guerra, gli

spiriti e i mezzi per affrontare i problemi della

pace; poiché quando fuor dal turbine della

presente guerra il mondo potrà essere ricom­

posto nel nuovo ordine auspicato dai popoli

dall'Asse, il libro e la cultura dovranno poter

valere in pace, almeno quanto il moschetto in

guerra, ad aprire e rassodare le vie all'avvento

della nuova civiltà.

La dott. Pastorello. Direttrice della Biblio­

teca Nazionale di Torino e R. Soprintendente

Bibliografico lesse quindi la sua relazione sulla

lettura pubblica nelle Biblioteche del Pie­

monte con particolare riguardo alla provincia

di Torino, rilevando che nel Piemonte, seconda

regione in Italia per numero di biblioteche a

tipo

e*rla«ivamente

culturale, il rapporto fra

queste e quelle a tipo culturale elementare o

medio è di 1 a 16. mentre quello quantitativo

del materiale bibliografico è di 3 a 1. In totale

il Piemonte offre ai lettori 900.000 volumi

ripartiti in 32 biblioteche pubbliche e 590

aziendali, dopolavoristiche e popolari. La gran­

dissima maggioranza dei lettori delle biblio­

teche piemontesi appartiene a due categorie:

degli studiosi, studenti e appassionati ricer­

catori di patrie memorie, e dei divoratori di

romanzi. Gli studiosi, nel 1° semestre 1939,

furono alla Biblioteca Nazionale il 76 %, gli

studenti alla Civica il 55 %; questo rapporto

si eleva naturalmente all'80, al 90 se si tiene

conto del 100 % di studiosi negli istituti spe­

cializzati universitari e accademici. Calcolando

a 400 per ogni giorno di apertura i lettori colti

delle due biblioteche più frequentate di To­

rino. arrotondando generosamente la cifra a

700 coi lettori della stessa categoria che fre­

quentano le biblioteche dopolavoristiche e

aziendali, si ha che il numero dei lettori stu­

diosi sta agli abitanti come 1 a 1000.

Seguì il dott. R. Zanelli. Direttore della

Biblioteca Comunale « Alliaudi » di Pinerolo.

il quale illustrò l'attività dell'istituto da lui

diretto in una città situata allo sbocco delle

tre importanti vallate del Lemina. del Pellice

e del Chisone al di là delle quali si ergono i

confini d'Italia. Egli, oltre a sottolineare l'at­

tività della Biblioteca in questi ultimi anni,

specie della sezione popolare circolante an­

nessa alla Biblioteca storica vera e propria,

accennò ad una originalissima istituzione di

cassette librarie viaggianti con le quali si pro­

pone di diffondere appropriate letture, le quali

devono costituire un sicuro baluardo contro le

influenze culturali della nazione vicina e contro

il diffondersi della sua letteratura narrativa

in quella zona dove ancora la lingua francese

domina in forma di « patois » e i contrasti

religiosi tra Valdesimo e Cattolicesimo, pur

sotto l’aspetto di polemichette giornalistiche,

sono tutt'ora all'ordine del giorno.

Sulle letture e lettori nella Biblioteca Civica

di Torino riferì il camerata Puliscili, che pose

in evidenza Fattività eccezionale di questo

Istituto, i frequentatori del quale da poco più

di 40.000 nel 1929 sono divenuti nel 1938

66.731. Egli esamina l'anno 1938 perchè negli

ultimi due anni i richiami alle armi e le ope­

razioni belliche, che tengono altrimenti occu­

pato gran numero di studiosi e l ’abolizione

del servizio serale, adottata per misura di pro­

tezione antiaerea, determinano una diminu­

zione nella frequenza. A giudi»*» del relatore