

favore che incontrava, nel
le nostre Università, la di-
stillazione della civiltà ger
manica.
0}!j:i però queste manife-
-(azioni di reciproco intere.*-
- e .
pur utilissime, ma dovute
in definitiva ad una mino
ranza studiosa, non possono
più bastare. Occorre che
e« * e
siano mai'i'iormente svi
luppate ma sopratutto che.
a fianco di esse, «i propa
ghi. estendendosi dal terreno
scientifico a quello della di-
\ ideazione popolare. un‘at-
lività di studio destinata
alla ma^a.
* * •
Con questo interessante ed
importantissimo compito è
sorta in Italia, sotto l'Alto
Patronato della A. R. la
Principessa di Piemoute, la
\ssociazione Italo-Cermani-
ca di Cultura e allo scopo di
organizzare un a/ione peri
ferica. sono state create di
e«*a Sezioni a Bergamo. Fer
rara. Genova. Milano. Pa
dova. Roma. Torino, Trie
ste. Venezia e Verona.
La Sezione Piemontese è
«tata inaugurata il 18 marzo
1938 alla presenza delPEcr.
Dino Alfieri — che presie
deva allora l'Associazione
— e dall*Ambasciatore di
Germania al Quirinale Von
Machensen.
Kssa ha ottenuto, sin dal
l'inizio. un rapidissimo svi
luppo del quale è indice si-
unificativo l'incremento che
il numero dei soci ha avuto
in questi p<»rhi anni; men
tre superavano di poco il
centinaio all'inizio dell'atti-
i ita, erano già 670 nell'an-
no seguente. Oggi la Sezione
conta ben 1200 sori, prova
evidente dell'interesse vivis
simo rhe la suz attività ha
destato.
Un derisivo impulso l'As-
*<*ciazione ha avuto in que
sti ultimi tempi «otto la pre
s e n z a del Ministro della
Cultura Popolare, l'Errel-
lenza Ale**àndro Pavoi ini.