

la eentralissima .«ala ebbe un affluenza Hi visitatori
•uperiore a quella registrata Ha certe esposizioni
— reclamistiche — destinate a congegni meccanici:
il che. per il nostro tempo, costituisce una bella ri-
\incita per l'arte.
Il successo Hel resto non pote\a essere più me
ritato.
Le opere esposte Ha Cesare Maggi apparvero Hegne
Hell'alta fama Hel Maestro, che due volte alla Bien
nale Hi Venezia ebbe l'onore Hi una sala personale,
ottenne alle Ksposi/ioni Hi Monaco e Hi LonHra una
medaglia d 'oro: ebbe un 'altra medaglia H'oro a Bo
logna per il concorso indetto ( 1932) dalla Federa
zione Hegli agricoltori, e ottenne a Torino il pre
mio He<:li artisti all'esposizione nazionale d 'arte.
I na enumerazione Hi Hislinziitni come quella da
noi compiuta or ora può parere superflua, quando
è caso di un artista la cui sensibilità e la cui bra
vura tecnica parlano — con il linguaggio della pura
bellezza — in ciascuna delle sue opere: ma ben si
possono anche ricordare le distinzioni maggiori
avendo esse il significato di altrettante pietre mi-
gliari di un cammino e di una ascesa compiuti sen
za soste, con una tenacia pari alla fiducia in sè.
Le opere esposte — undici di numero: quattro
ritratti, sei paesaggi e una natura morta — dimo
strano come le «empre nuove affermazioni di questo
artista siano in pieno progresso. Si tratta infatti di
opere tutte recenti, libere da qualsiasi scopo o in
tendimento commerciale o anche polemico (nel
*en>o di «eguire questa o quella tendenza, o. più
ancora, di compiere stravaganze con la finalità di
suscitare una momentanea curiosità). Sono lavori
sentiti e dipinti con grande entusiasmo. La nota
fortemente personale è motivo dominante in tutte,
anche là ove un osservatore superficiale potrebbe
essere indotto a scorgere un'imitazione. Valga l’e
sempio dello «
Stintio di testa /ter mosaico
» com
piendo il quale Maggi si lasciò del tutto trasportare
dalla gioia del colore: «arehlw* nel falso chi volesse
scorgervi un'influenza derivante dal Mogliani —
non basta il particolare che il collo sia lungo per
chè il riferimento appaia giustificato.
La gioia del colore si trova espressa anche me
d io nel ritratto della baronessa Van Genns. forse
l'opera migliore della Mostra : oltre al colore, è resa
liene l'espre-sione di grande signorilità. Notevole
anche « Mezza figura » : un quadro bello esso pure
per il colore, mentre la figura, piena di movi
mento. bene rende l'impressione di un corpo vivo
e pulsante.
Il Magci che ehl*e il primo grande successo a Ve
nezia eon
Prima neve
(ora alla Galleria nazionale
di Ritmai è fedele a se stesso nel rendere con
po
tenza e con intensità interiore paesagei alpini o in
vernali:
Crepuscoli} a Bormio
è molto fine e me
lanconico. dà il «enso dell'inverno. Invere
Cono
Trento sotto la nei e
e
Inverno a Limone
rappre
sentano neve con il -«ile e perdono «igni carattere
di tristezza. Le marine
Pomeriggio <Tagosto
«
C*-
a. B u i - O
iim
I
che per l'interesse suscitato dall'innovazione da lui
voluta, eblie un nt>i rald«i e vivo sueresoo di pub-
blir«i da dim«i*trarr quanto >ia infondato il pessi-
mi-mo di coloro «erond«t i «piali i torinesi sareb
bero Mjrdi e ciechi ai richiami delle cose dell'arte: