

riarsi con soste in contrade desolate od in paesi
d'una bellezza incantata; ed accoglienze e per
manenze in corti il cui fasto aveva un sapore
ed un colore di leggenda. Dainelli segue le varie
fasi del viaggio del Polo. tutta la linea del suo
itinerario dal Mediterraneo al Pacifico
,
al-
VOceano Indiano sulla scorta de
II Milione
e ne
controlla ed afferma la sostanziale
,
incontro
vertibile verità. E noi possiamo rifare
,
riper
correre idealmente questo immenso tragitto, sotto
la doppia guida
,
e fermarci ad ammirare spet
tacoli d'una grandiosità e vistosità inauditi. Si
pensi
,
per esempio, al capitolo:
«
L'arrivo al
paese delle meraviglie » ed il capitolo succes
sivo:
«
La corte ed il governo del Gran Can
Cublai
».
Il Dainelli giustamente riafferma, contro le
riserve di certa critica incredula che giunse a
negare la realtà del viaggio del Polo e ad inter
pretare come finzione e frutto di fervida fantasia
i quadri e l'acuta nota pittoresca di molte sue
descrizioni
,
la grandezza di Marco come esplo
ratore: il maggiore dei viaggiatori terrestri di
tutti i tempi, secondo la definizione dell'Hum-
boldt. In quanto al valore del suo libro, confer
mato dalla diffusione e dalle traduzioni che ne
seguirono
,
esso è incomparabile. Va conside
rato come il primo, fondato rapporto ed intro
duzione alla conoscenza dell'Asia, resta la prima,
inedita testimonianza della scoperta di un con
tinente in varie parti
,
anche oggi a distanza di
tanti secoli
,
circondato di mistero, rimasto irri
velato, dopo i velari sollevati dal grande Ve
neziano.
* * *
A Bontempelli la letteratura italiana d'oggi
deve molti, fecondi perturbamenti alle sue acque
che stavano per diventare limacciose e stagnanti.
Poiché a causa di una malintesa tradizione
—
una tradizione la quale si fermava e compe
rava alla più prossima bottega
—
parecchia
narrativa non riusciva che a rispolverare e ad
adattare certi consunti vestiti ottocenteschi ed a
scrivere in bella calligrafia la cronaca rosea o
nera, ed a ripetere con minime varianti e mo
dulazioni, Punico motivo del verso realistico.
A queste modeste imprese dava una mano il
vezzo dello psicologismo; un vezzo, natural
mente
,
d'importazione. Il quale psicologismo
avendo esaurito fin dalle lontane stagioni di
partenza la sua foga
e
forza
esplorativa
,
giun
geva agli
ultimi
convertiti sotto forma
di
ri
tagli
e di
scampoli. A rrivi Bontempelli e mise
tutto a soqquadro. Fu il tempo della polemica
•
delTavventura novecentÙÉB.
Non stiamo a dire quanto vi fosse in questa
esperienza di partito preso e d'artificio
—
d'altra
parte l'arte ha sempre
un fondamento d'ar
tificio
—
ma certo è
che l'agitazione dette
i suoi risultati. E se
anche in seguito si
scompaginò e disperse
il plotone novecenti
sti
z,
vari germi e sedi
menti fruttificarono.
Infatti oggi molta no
stra letteratura giova
ne
,
anche se il fatto
non è facilmente av
vertibile in vista di
mimetizzazioni e camuffamenti
,
ha le radici
piantate nei solchi di quell'aratura.
Bontempelli
,
da parte sua
,
continua per la
strada ch'egli aprì
,
e la segue col primitivo
slancio inaugurale. I tre racconti che raccoglie
nella collezione
«
Lo specchio
»
( Massimo Bon
tempelli
, Giro del Sole,
ediz. A . Mondadori
),
sono esemplari come tentativo di riportare la
narrativa ai temi ed all'ispirazione del poema
da cui discese. Un novecentismo
,
dunque
,
che si
rifà alle origini dell'ispirazione mitica e sosti
tuisce l'antica cadenza poetica col senso fermo
e trasparente d'una rarefatta atmosfera. Che se
Bontempelli in qualcuno di questi racconti ri
prende e ritesse e compenetra la trama di antiche
favole
(Viaggio di Europa, Le ali dell’Ippo-
grifo),
sempre conserva ed affina quella sua
particolare virtù di trasfigurazione ed incanta
mento che tutto immerge nella scia d'argento
d'un lucore lunare. E allora fatti
,
situazioni
,
personaggi
,
la testimonianza degli elementi della
natura qui chiamati a far da attore e da prota-
nisti
,
tutto è scandito sulla nota di quella
luce.
Con scenari
,
avvenimenti situati in un dima
così netto
e,
ad un tempo
,
così immateriale
,
diremmo d'una così precisa e sensibile astra
zione
,
che annulla gli appigli ed i riferimenti
alle categorie dello spazio e del tempo. Si con
sideri
,
a riprova
, La via di Colombo
in cui
è interpretato il viaggio della scoperta del-
rAmerica. Quel che dovettero essere i turba
menti
,
le visioni
,
le speranze
,
le ansie
,
le diffi
coltà del governo dell'anima di Colombo, fra
mare e cielo infiniti e inebrianti
,
la vocazione
terrestre dei suoi uomini
,
Bontempelli in questo
racconto compone e rievoca. E si avverte
, •
seguirlo
,
acuto odore marino, rapertura dei
vasti orizzonti e si sente come reco di un canto
sperduto in quella deserta immensità.
S. CATTO
M'H