

quanto predica abbiamo visto in S. Gaudenzio,
ancora per non smentire la verità, anche in arte,
che il sentimento non « parato » nulla ha in co
mune con l’impeccabile logica.
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Ma il demone costruttivo non ha requie. Nella
Mole Antonelliana la grande avventura, non
rischio, di un edifìcio murario dove gli elementi
elastici, secondari ma già presenti in S. Gau
denzio, hanno per la prima volta funzione statica
imponente, si conclude col prodigio di 168 metri
verticali. Chiamato all’ultimo altissimo viaggio.
Antonelli chiude gli occhi mentre il gigantesco
angelo
dorato
attende
l’ora della
« cerimonia per
l’ascesa
alla cuspide » (
1888
).
La struttura diviene più logica e il dualismo tra
esterno e interno quasi scompare. In
r=anta
q*a-