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quanto predica abbiamo visto in S. Gaudenzio,

ancora per non smentire la verità, anche in arte,

che il sentimento non « parato » nulla ha in co­

mune con l’impeccabile logica.

# # *

Ma il demone costruttivo non ha requie. Nella

Mole Antonelliana la grande avventura, non

rischio, di un edifìcio murario dove gli elementi

elastici, secondari ma già presenti in S. Gau­

denzio, hanno per la prima volta funzione statica

imponente, si conclude col prodigio di 168 metri

verticali. Chiamato all’ultimo altissimo viaggio.

Antonelli chiude gli occhi mentre il gigantesco

angelo

dorato

attende

l’ora della

« cerimonia per

l’ascesa

alla cuspide » (

1888

).

La struttura diviene più logica e il dualismo tra

esterno e interno quasi scompare. In

r=anta

q*a-