

R g. I ■ La p ia n a d i T a rla * aal IIM
tori e delle norme edilizie, rendono sempre più
grave il disordine dei nostri nuovi quartieri, disor
dine le cui conseguenze sono certo più appari
scenti negli spazi ampi e regolari quali le piazze.
Occorre sopratutto limitare l'arbitrio privato nelle
nuove costruzioni quando il criterio speculativo
viene elevato a sistema, quando l’incompetenza
e la presunzione del proprietario fanno ritenere
possibile di poter sostituire alla capacità creativa
dell’Architetto il criterio puerile dell’ ignorante
od il pedestre lavoro dei mestieranti.
Ma questo problema, tanto grave, dovrà neces
sariamente un giorno venire discusso in altra
sede, se si vuole, per quanto possibile, salvare
l’estetica delle nostre città.
Limitandoci ad esaminare le piazze, le nostre
autorità comunali mostrano fortunatamente di
essere sensibili all’importante problema edilizio
che ne deriva. Ne fa fede l’incoraggiamento ad
ogni soluzione urbanistica ed architettonica che
si ispiri a criteri di totalitarietà nello studio dei
progetti. L ’idea di un concono per la grande piazza
intitolata all’invitto Condottiero Sabaudo, che
costituirà il centro del nuovo quartiere da costruirsi
sull’area dell’ex Stadium, raccoglie il plauso di
quanti si occupano di questi problemi, nella cer
tezza che la gara consentirà agli Architetti di af
frontare il problema con la massima ampiezza,
anche se i lineamenti generali del quartiere siano
già stati fìssati in precedenza.
Questa lodevole tendenza potrà certo sempre
più perfezionarsi in avvenire e Torino, che ancora
in questi anni ha saputo mantenere la concezione
unitaria nella ricostruzione della sua maggiore
arteria, saprà risolvere anche il problema delle
sue piazze, sia migliorando quelle esistenti che
regolando opportunamente la fabbricazione di
quelle nuove, particolarmente quando queste, co
stituendo un vero e proprio accesso al nucleo
cittadino, in corrispondenza delle grandi arterie
adducenti, vengono ad assumere una funzione
particolarmente importante nel decoro
città.
Per ora è nostro intendimento soltanto di segna
lare qui ali’interesse degli studiosi l’importante
problema. Sembra utile a questo scopo ricordare
anzitutto alcune delle nostre piazze più importanti.
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