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Del resto, la regolarità architettonica di questo

lato della piazza, che il Vittozzi concepì con unica

ricorrenza di cornicione, in parte non è stata

realizzata ed in parte deformata nelle successive

modifiche. Questo lato appare oggi in pieno disor­

dine, con numero di piani non uniforme, con

piani arretrati che danneggiano la libera visione

della cupola di S. Lorenzo, con abbaini irregolar­

mente disposti ed antiestetiche incastellature pub­

blicitarie (fìg.

3

). Non sembra difficile tuttavia

risolvere, con opportune iniziative, questo pro­

blema, che non richiede seri sacrifìci di indole

economica.

Gli altri lati della piazza, perfettamente rego­

lari, hanno un carattere unitario che non tollera

modifiche, se si fa eccezione della desiderabile

sistemazione degli abbaini nel lato giorno, ove

questi perdono il loro carattere architettonico

per divenire irregolari ed indecorose soprastrutture.

A levante, la ricostruzione del teatro Regio con­

sentirà di risolvere il problema dell’angolo verso

l’Accademia Militare, già deturpato dalle antieste­

tiche sopraelevazioni del vecchio teatro, e quello

deU’imbocco della via Giuseppe Verdi.

Particolare attenzione merita l’imbocco della

via Po, non molto felice, quando si tenga conto

dell’importanza architettonica di questa arteria.

Anzitutto l'innesto ad angolo acuto alla piazza

Castello, derivante dal vecchio tracdato della

strada esistente da tempi remoti fuori della cinta

romana e dall'andamento del fiume Po cui è per­

pendicolare, appare asai poco favorevole rispetto

alla principale direttrice di traffico che percorre il

lato a giorno della piazza Castello. A parte questo

inconveniente, cui non può ovviarsi, si deve notare

il disordine ben visibile delle strutture esistenti al di

sopra dei primi isolati a notte (fìg.

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), che costitui­

scono un antiestetico fondale della piazza, proprio

nel punto ove si apre una delle arterie di Torino

di maggiore interesse storico ed architettonico.

Nel centro dell’immensa piazza, il Castello, che

la sistemazione del Juvara ed i recenti restauri

hanno arricchito di stupendi elementi architet­

tonici, resta espressione mirabile della nostra

storia, che le grandi opere scultoree, legate alle

pagine più recenti delle nostre glorie Sabaude e

guerriere, riportano ai nostri giorni.

Nei riguardi del traffico, le necessità di amplia­

mento del nucleo antico hanno fatto perdere a

questa piazza, come spesso avviene, il carattere

essenzialmente rappresentativo che certo era negli

intendimenti degli architetti che la crearono in

origine.

Arterie fondamentali per le comunicazioni cit­

tadine vi giungono da ogni lato, tuttavia l’attuale

circolazione attuata dal Comune sulla base delle

due grandi direttrici di attraversamento via Pietro

Micca via Po e via Garibaldi via Po, consente

di regolare questo traffico in modo soddisfacente.

* # #

La p i n a Pa li n o d i Città, l'antica pózza

del mercato, detta poi delle Erbe, viene nrnnhti

ancora racchiusa nelle soc vecchie costruzioni •

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