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Analoghe considerazioni possono farsi in rela­

zione al traffico: gli sforzi compiuti per discipli­

narlo non hanno purtroppo raggiunto un completo

risultato per la stessa impostazione pianimetrica

delle varie arterie il cui movimento si smista in

questa zona della piazza. Lo spazio troppo vasto

aggrava, come sempre, il disordine oltre ad essere

meno necessario in una zona ove la densità di fab­

bricazione è fra le più basse di Torino.

Forse anche in questo caso il problema del

traffico potrà essere risolto soltanto riunendo

opportunamente le più importanti direttrici prima

che queste si innestino nella zona di disordine,

per modo che ne derivino pochi incroci, ben

definiti, e, possibilmente, a direttrici ortogonali.

* * *

Le sommarie e necessariamente molto generali

osservazioni qui espresse sulle più significative

piazze torinesi, ci permettono di giungere a due

conclusioni.

La prima conclusione, di ordine storico archi-

tettonico, consente di rivendicare a Torino l’im­

portanza di talune sue piazze, ricordo di gloriose

epoche che si perdono nelle remote origini romane,

espressione di un’arte dignitosa e mirabilmente

concepita in un vasto piano di ricostruzione e di

ampliamento.

La seconda conclusione consente di riaffermare,

sull’esempio delle nostre migliori piazze, la cre­

scente importanza dell urbanistica quale elemento

determinante dell’assetto edilizio di una città.

Lo studio dei tracciati delle nuove arterie e delle

norme che regolano la fabbricazione, quando non

si limiti ad una unilaterale espressione accademica,

può consentire quell’edilizia di masse, nella quale

l’individualismo attenui i suoi motivi egoistici,

per contribuire ad un piano organico di costru­

zione.

Problema estremamente difficile nel disordine

della tramontata economia liberale, non insupe­

rabile oggi in cui la preordinata attività organiz­

zatrice dello Stato consente una più ampia vi­

sione degli alti compiti affidati all’urbanistica

cittadina.

Per questo è necessario che i grandi principi

informatori che regolano oggi la vita nazionale e

che costituiscono l’essenza stessa della Dottrina,

trovino anche nell’organizzazione edilizia della

città la loro applicazione. L ’attività del singolo

è oggi considerata nel grande armonico coordi­

namento di tutte le energie, poste al servizio della

Nazione e rivolte al raggiungimento di grandi

mete di civiltà e di potenza. Questa alta conce­

zione nazionale dovrà certo trovare la sua appli­

cazione anche nei problemi che interessano l’archi­

tettura e più propriamente l’edilizia delle nostre

città.

Dovere nostro è di approfondire lo studio di

questi problemi, nella convinzione che ne derivi

sin d’ora un contributo che valga ad un nuovo

più utile indirizzo nel prossimo domani, quando

l’Italia potrà dedicarsi ancora, con appassionato

fervore, alle opere di civiltà, di cui è maestra

nel mondo.

Per intanto non dimentichiamo l’esempio che,

anche in questo campo, il piccolo Piemonte ci

ha offerto.

A L B E R T O R E S S A

(1 ) N e ll'A rch iv io

m u n ic ip a le d i T o r in o e s is te u n d is e g n o d e lla

p ia z z a , d a ta to

il io

a g o s to

1 7 5 6

e fir m a to d a l c o n te A lf ie r i, n e l

q u a le r is u lta n o p r o g e tta ti, o ltr e a U 'a m p U a m e n to d e l p a la z z o d e l

C o m u n e la c u i f r o n te d o v e v a n e c e s s a ria m e n te e s te n d e rs i in

re la z io n e aU ’ a lla r g a m e n to d e lla p ia z z a , a n c h e la c h iu s u ra v e ra o

s e tte n tr io n e , s im m e tr ic a a q u e lla c h e s e p a ra la p ia z z a d a lla v ia

G a r ib a ld i. S im ilm e n te in u n p r o g e tto sen za d a ta , a fir m a d e ll’a r ­

c h ite tto D e d a la d i B e in a s c o , in e r e n te a ll'a m p lia m e n to d e l p a la z z o

v e rs o la v ia B e lle z ia , fr a le o p e re d a e s e g u ire è in d ic a ta la c h iu s u ra

d e lla p ia z z a n e l s u o la to n o rd . I n q u e s to p r o g e tto v ie n e a n c h e

p r o p o s to d i c o s tr u ir e la n u o v a to r r e d e l C o m u n e in fr e g io a lla

v ia G i n b a ld i, a r c a a m e tà d e ll'is o la to fr a le a tt u a li v ie M ila n o

e B e lle z ia , a n z ic h é a ll'a n g o lo d e lla v ia M ila n o e d e lla v ia C o r te

d ’ a p p e llo .

(

2

) N e ll’ A r c h iv io m u n ic ip a le d i T o r in o v e n g o n o c o n s e rv a ti

n u m e ro s i p r o g e tti e s e g u iti n e l

1 7 8 8

p e r la c o s tr u z io n e d i q u e s ta

to r r e , d o v u ti a g li a r c h ite tti S p a g n o lin i, R a n a . F o r m ig lia , B a le -

n r e r o , G u y . e c c ., o lt r e a d u n p r o g e tto d e ll'a ic h . B o n s ig n o re

d a ta to

21

m a rz o

1801

.

(

3

) Confrontare ad esempio il progetto dell'arch. Gaetano

Bertolotti (Arch. Municipale di Tonno), presentato all'appro­

vazione di

S .

M. il Re Carlo Alberto nel

1847

. Il progetto preve­

deva il restauro e l'isolamento delle Tom con la creazioni, di

una puzza rettangolare ad anh'tettura uniforme.

(

4

)

C f r .

Archivio Municipale di Torino: « Progettodi ingrandi­

mento di questa capitale attiguo a Porta Numi con a levante

l'annesso nuovo Gran Cairdww psbfaku . « piante la grande

n u o v a p ia z z a d ’ A r m i e d a g io r n o i l v a s tis s im o im b a rc a d e ro c o n

d o g a n a e p o r to fra n c o e c c . fr a i b o r g h i la te ra li d e l V a le n tin o e

d e lla C ro c e tta *. I l p r o g e tto è fir m a to d a l • d ile tta n te in a r c h i­

te t tu r a * B .m e o M a ro c c o , m ilita r e in r it ir o , e p o rta la d a ta d e l

3 0

g iu g n o

1847

.

(

5

) C f r . A r c h iv io C o m u n a le d i T o r in o : • p ia n o re g o la to re e

p ia z z a le d e lle o p e re e c o s tr u z io n i p r o p o s te p e li’ in g r a n d im e n to ,

re g o la riz z a z io n e e d a b b e llim e n to d e lla p a rte s e tte n tr io n a le d e lla

c ittà e d e l s o b b o rg o d e lla D o r a , g iu s ta l i p ia n i re g o la r i s ta ti

fo r m a ti d a ll’ in g e g n e re s o tto s c r itto e d a ll’

111.ma

C iv ic a A m m in i­

s tra z io n e s ta ti s o tto p o s ti a ll’a p p ro v a z io n e d i S.

M.

». I l p r o g e tto

v e n n e a p p ro v a to d a l C o n s ig lio G e n e ra le d e lla C it t à i l

31

o tto b r e

1819

.

(

6

) S i o s s e rv in o a d e s e m p io la p u z z a C o n t i d i S aiu z z o e d i l

la to a g io r n o d e lla p u z z a C a v o u r in c o m p iu to te n ta tiv o p e r

la

c o s tr u z io n e d i u n a • p ia z z a E s a g o n o ».

(

7

) Cfr.

C u z n ,

D

ecke

* .

Pirrau,

R

essa

.

I l p ro b le m a u rb a n i­

s tico d e lla z o n a d i P o r t a P a la z z o a T o r in o ,

a

c u ra

della « Compa-

gnu Anonima d’Assrcurazione di Tonno » e de « Il Toro *

S.

A. Immobiliare. Rassegna Municipale • Torino », numen di

gennaio, febbraio, marzo, maggio

1 9 4 1

.

(S) Con la demolizione del vecchio sobborgo andò distrutta

nel

1811

anche la chiesa di

S.

Marco, costruita su diiegm del

Vittore nel

1 7 4 0

.

(

9

) C f r .

O

k l a n d o

O

b l a n i m n i

.

Dalla Cittadella alla Casa

Littoria.

Rassegna Municipale «Tonno», nano

1939

-XVU.