

ricordate nel prezioso manoscritto. Di due
di esse però, compiute proprio durante gli
scavi, si ha un'indiretta eco nelle sedute del
16 e del 27 gennaio, quando per ovviare a
certi inconvenienti rilevati dal Duca, si pre
scrive che gli operai abbiano sul lavoro il loro
posto, e mansioni precise: «
sotto la cura di
tre cappi
»; e che «
si faccia il compartimento
de luoghi e de guastatori sopra il disegno fat
tone da S. A. co' assistenza degli Ingegneri
»;
e infine che l'inizio e la cessazione del lavoro
siano dati a suon di tamburo.
Non mi si dica che corro un po’ troppo con
la fantasia; ma il giovane a destra, che si
tiene a debita distanza dal gruppo ducale,
con in mano il gran cappellone piumato,
non sarà lo stesso Giovenale Boetto? L'idea
mi è stata suggerita un po' dalla firma appo*
sta così, proprio ai piedi; e un po' dall'età
giovanile della persona effigiata. Nel suo
studio sul Boetto, Giuseppe Vernazza non
ci informa di aver visto le patenti, con le
quali, due anni prima, nel 1631, l'artista era
stato nominato, ventottenne appena, archi
tetto ed ingegnere della corte ducale? E come
età. la corrispondenza ci sarebbe. Di fatto
per altro, nei precisi « Registri delle Sessioni »,
dove sono ricordati spesse volte molti degli
ingegneri e degli assistenti addetti ai lavori,
ho cercato invano il nome del Boetto. Ma
una sicura conferma alla mia idea, viene
egualmente dalla identità che cotesta figura di
giovane mi pare presenti con il ritratto che
il Boetto ci ha lasciato di sè in un'altra sua
incisione quasi coeva, dove è raffigurata la
>o!enne cerimonia avvenuta il 4 ottobre del
1634 nel duomo di Torino per il rinnova
mento del trattato di alleanza fra il Duca di
Savoia ed i Cantoni cattolici della Svizzera
(V e sm e ,
op. cit
.. n. 32). In questa bella inci
sione, di cui il Municipio di Fossano conserva
ancora il rame originale, il Boetto si è ritratto
nell'atto di scrivere su una colonna del Duomo
la propria firma:
Juvenalis Boetus
fossan.is delin.it& sculp.
(fig. 3). Per quanto l'artista
si sia qui effigiato di tre quarti e un poco di
dorso, l'identità con la figura di giovane nella
nostra stampa mi sembra risulti perfetta e
lampante, e con gli elementi già ricordati
costituisce la sicura conferma alla mia idea.
Se quanto ho esposto è esatto, non a torto,
mi pare, ho affermato in principio che il
Fig. 1 - C in M a lt S co tto • A u to ritra tto M lé H
P a rtira i aro dal ram a coacervata al H oaicipio « Foia
documento è veramente pregevole, non solo
perchè è unico e bello, ma perchè è ricco di
dati e di novità singolari interessanti Torino
e la sua storia edilizia ed artistica: era giusto
perciò che fosse ampiamente illustrato e cono
sciuto.
VITTORIO VIALE
(1) Su Ciovfnik Boetto architetto, incùtore, e pare anche pittore,
nato a Fossano nel 1603 o 1604, e morto ivi nel 1678 ci vedano «opra-
tatto le trattazioni amplissime e ben documentate di: Giuseppe
VFa.
m a z z a
in
Dizionario dei tipografi
sub voce; e dello stesso.
Sektde
aut.
presso la Biblioteca Reale di Torino; Robekto d'Azeguo,
.Votele
inedite e documenti intorno aUa rila di Giovenale
Borito o
Carlo Antonio Porporati
etc. con
note di Giovanni Vita
, 1880; Ales
sandro Baldi di Vesme,
Le peintre-gratemr italien.
1906, p. 26-60
e dello stesso,
Giovenale Boetto
in <Atti della soc. pieni, d’areh. e
b. a. • XIV, 1932, p. 745-762.
(2) Si tratta degli attuali isolati di Sant'Elisabetta, San Carlo,
Santa Cristina. Sant'Eufemia. l’Annunriata, Madonna degU Angioli,
Sant'Agncsc. Sant'Antonio. Santa Maria Maddalena e San Francesco
di Sale*. Su tutte le questioni urbanistiche ed ediHrie di Torino nel
XV II secolo resta ancora sempre fondamentale lo stadio preciso e
documentatissimo di Camillo Boccio. Gli
architetti Carla ed Amedeo
CasteUomonte. e la trilmppo edilizio di Torino nel tee. X V I I ,
1896.
(3) Sull'architetto Ercole Negro di Sanfront (1541-1622) che servì
fedelmente Cario Emanuele I in tutte le feerie dal 1589 al 1622,
munendo e difendendo ritti amiche, assediando e battendo forti
e pacai nemici, distinguendosi ovunque per perizia e per valore, cul
minati nella difesa di Vercelli del 1617, dove 3 più che settantneia-
qnenne generale colpito sogli spalti da una granata e mutilato di
una asano continuò impassibile a dirigere le operaàom. si veda Fotti
mo stadio di E m n o Bianco di San Secondo.
Errale N w d i
Saafraat trr iàmt * generale di Carla Emanarle
/, ia ■BiBittini
dela Sne. p ic i di aick e k a. ». XIV, 19M. p. 18-31.
( 4 )
Scoperte
c
pubblicate da
G
ia c o m o
R
o d o l f o
.
Lenere doB'arthi
Wh
Ertale
Hhp» asarHbist
di Smaf rint
ia
t
Bolcttiaa dela Sne. pana,
di areh. e h. a. ■. XIV, 1938, p. 36 seg.
(5) G si rifmaee evidentemente a le
ofete m
im im I i da Callo