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(lei locali permette di raddoppiarne il numero

in caso di necessità, senza pregiudicare l'effi­

cienza dei mezzi d'isolamento. Infatti lo

>pazio cubico effettivo per ogni unità-letto

risulta ancora di 27 me. nei vecchi padiglioni

cd è di 58 me. in quello nuovo.

La disposizione dei locali nei singoli padi­

glioni può ricondursi a due tipi. In quelli

a due piani i servizi sono raggruppati alle

estremità; in quelli ad un piano esistono

invece due sale di degenza separate dai locali

di servizio disposti al centro deiredifìcio.

Per i medici ed il personale vi sono ac­

cessi separati, muniti di spogliatoio, lavabi

e mezzi di disinfezione. Apposite camere di

isolamento sono riservate agli ammalati gravi.

Gli effetti personali degli entranti si pongono

nel guardaroba infetto, in attesa di essere

sottoposti alla disinfezione. Latrine e bagni

sono ben illuminati ed aerati, con pavimenti

e pareti rivestiti di piastrelle chiare: i rela­

tivi impianti igienici sono quanto di più

moderno si possa desiderare. Un utile perfe­

zionamento consiste nella suddivisione dei

bagni per i ricoverati in cura e per quelli

in uscita. Questi ultimi dopo il bagno pas­

sano nello spogliatoio ove indossano gli in­

dumenti che hanno già subito la disinfezione

ed infine escono direttamente all’aperto senza

più sostare nella sala di degenza. Per ren­

dere più efficace l’isolamento le sale sono

provviste di ampi stalli in vetro su telai

metallici contenenti ciascuno due letti.

Si attua così un buon isolamento tra i vari

degenti, poiché la vetrata — alta m.

2

separa ogni letto da quello immediatamente

adiacente, mentre i letti entro gli stalli distano

tra loro di m. 1,60. La separazione dei letti

riesce molto utile poiché si é constatato che

la vicinanza di malati gravi può sfavorevol­

mente influire il decorso di casi leggeri della

stessa malattia: inoltre riesce facile la propa­

gazione di forme infettive secondarie (bron­

copolmonite).

Dal 1934 r” "ziona un nuovo padiglione,

che potrebbe degnamente intitolarsi a Luigi

Pagliani, gloria dell’Ateneo torinese e pro­

motore dell’igiene in Italia. Il progetto, eia-