

borato dagli ingegneri Bongiovanni e Mollino,
segna un'innovazione nella tecnica edilizia
degli ospedali epidemico-contagiosi, poiché
permette di accogliere in condizioni di com-
pleto isolamento, nello stesso padiglione,
malati affetti da malattie infettive diverse
e di utilizzare piccoli scomparti proporzio
nalmente al numero dei malati. Si ovvia
così all'inconveniente di mantenere in fun
zione grandi padiglioni per ospitare pochi
malati, con notevole economia di gestione,
sopratutto in rapporto alle spese del riscal
damento. La presenza in uno stesso padi
glione di malattie infettive di natura diversa
non è contraria ai postulati dell'igiene —
come già a suo tempo riconobbe l'apposita
Commissione tecnica presieduta dal Pagliani
— purché sia eliminata ogni possibilità di con
tatto reciproco, diretto od indiretto, e siano
osservate le comuni prescrizioni a riguardo
dell'isolamento e delle disinfezioni. Il nuovo
padiglione può servire per tre malattie contem
poraneamente, ciascuna in reparto distinto,
con tutti i servizi ed accessori necessari, ed
è così disposto che, entro certi limiti, e con
la semplice chiusura di porte, può ridursi od
ampliarsi, a seconda del bisogno, il numero
di letti occorrenti per ciascuna malattia.
Un avancorpo per ciascuno dei tre reparti
contiene i locali di ingresso del personale
(uomini e suore) suddivisi in piccoli ambienti
per spogliatoio e deposito abiti esterni, per
disinfezione (e bagno se occorre), per depo
sito e spogliatoio abiti interni. Le infermerie
sono in numero di otto: sei contengono tre
letti, le due in posizione intermedia, rispet
to alle precedenti, ne contengono sei. La gal
leria antistante alle sale di degenza è prov
vista di vetrate a tutta altezza con porte
apribili. Mediante l'apertura e la chiusura
totale o parziale delle porte, una o due delle
sale a sei letti si può escludere, oppure aggre
gare sia alle infermerie laterali sia a quelle
centrali. Riesce quindi facile suddividere i
letti in modo da adeguarli alle esigenze del
momento, in tre gruppi distinti, variabili da
un minimo di 3 Ietti ad un massimo di 24.
Ciascuna infermeria dispone di latrine e lavabi
indipendenti. £ stata prevista anche la razio
nale distribuzione degli alimenti: all'uopo la
stanza di servizio é interposta tra le infer
merie e prospetta sopra un piccolo terrazzo
aperto, ma coperto, sul quale, attraverso
ad apposita cassa a doppia porta, si fanno
passare dall'esterno gli alimenti e le prov
viste, senza che vi sia contatto tra personale
esterno ed interno. Ogni reparto dispone di
bagno interno di cura con vasca fissa e mobile
e di bagno di disinfezione e di uscita. Que
st'ultimo é sistemato tra un piccolo locale
che serve per spogliatoio degli abiti interni
dell'ammalato, ed altro, con porta esterna,
per deposito e vestizione degli abiti esterni
previamente disinfettati. Per questo padi
glione è stata anche risolta nel modo migliore
la questione dei visitatori cui si accennerà
oltre. Infatti, per ciascuna delle otto infer*
mene del reparto, è possibile ai visitatori
accostarsi alle finestre, vedere e comunicare
con i malati, rimanendo da essi separati
dalle vetrate. I visitatori sostano su appo*
sito ripiano isolato che raggiungono percor
rendo gli stradini che separano i giardinetti
esterni di cui ogni infermeria dispone. Infine
nel padiglione a segmenti trovano definitiva
sistemazione due locali per l'insegnamento,
situati alle estremità opposte, con la possi*
bilità di farvi anche accedere, senza promi
scuità, malati di altri reparti. Gli student
usufruiscono di un ingresso particolare
immette nell'aula, separata da un'ampia
trata in ferro dal locale che serve per
sizione del malato e per
1
' insegnamento
saletta di dimostrazione è munita di
a
i . L
accesa