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denza, limitata superiormente da esile ton
dino; scarpata che poteva già esistere in ori*
gine ma con minore pendenza, certamente poi
rifatta e rinforzata o per le esigenze sopra-
dette dei nuovi metodi di guerra colle arti
glierie o piuttosto per irrobustire le fonda
zioni. A pianterreno si conserva ancora la
prigione con diametro di circa 4 metri e
spessore dei muri circa metri
1
,
10
, coperta
da calotta sferica molto ribassata; qui si può
osservare che in basso internamente la torre
era ottangolare; numerosi vi si osservano re
litti di mattoni romani per cui sarebbe inte
ressante procedere alla rimozione dell’into-
naco. Al di sopra della prigione, altro ambiente
non più ottagonale, ma circolare, pure co
perto da volta. Il fusto della torre che eccede
di circa metri 1,50 il tetto della fabbrica adia
cente ha il diametro apparente di circa
6
metri,
tutto intonacato e pure deturpato dall'igno
bile truccatura del bugnato; il materiale di
costruzione è massimamente di grossi mat
toni come quello degli altri muri antichi, al
meno nel rivestimento esterno perchè il mate
riale lapideo e di ciotoli, sulla collina torinese,
non è troppo abbondante.
• • •
I l lato che guarda a levante (fìg. 4), a chi
provenga da Testona, appare come la veduta
più variata e pittoresca del castello fiancheg
giato da due torri.
A sinistra la torre vecchia, poi un tratto di
fabbrica a tre piani compreso il terreno; nel
piano superiore un'antica finestra a crociera
con cornici in cotto eguale a quelle del cortile;
nel piano di sotto due finestre rettangolari
oblunghe pure antiche con cornici in cotto;
esse illuminano la cappella di S. Martino sol
dato e vescovo di Tours. Questa cappella, a
pianta rettangolare, ora completamente modi
ficata, era l'antica cappella del castello di cui
un’iscrizione, ora conservata nel Museo civico
di Torino, ricorda il restauro promosso dal
conte Vagnone nel 1490; da un piccolo co-
retto laterale si poteva assistere alle funzioni
religiose attraverso una inferriata moderna ed
una piccola finestrella antica a curiosa tran
senna.
Il pavimento di questa cappella è quasi
a livello del cortile da cui si accedeva; esso
è sopraelevato di circa
8
metri sul piano della
strada di circonvallazione esterna.
La parete del pianterreno di questo tratto
di fabbrica rivolto a levante non presenta
apertura; è ignoto se chiuda locali inesplorati
o semplicemente sostenga il terrapieno; sa
rebbe interessante praticare assaggi per veri
ficare la cosa.
Poi la parete risvolta per un breve tratto
verso mezzanotte (fìg. 5) dove sono murate
le importantissime sculture romane e pre
romaniche da me illustrate nella memoria
sopra ricordata, oltre l'iscrizione paleocri
stiana probabilmente metrica del secolo \ ed
oltre una fila di cinque grosse palle sferiche
di pietra del diametro di cm. 40. proiettili
di bombarde o di mortai dei secoli X\ o XV I
o proiettili di mangani del secolo X I I al X IV ,
trovate nelle adiacenze del castello o porta
tevi da altre località.
Al di sotto di queste sculture è incastrata
una lastra di pietra con grande foro ovale ed
una apertura rettangolare a piani inclinati o
troniera pel tiro di pezzi d’artiglieria retro
stanti. Mediante questi accorgimenti si poteva
spazzare col fuoco l'ampia scalinata, in ori
gine forse semplice salita, che adduceva late
ralmente alla porta principale antica del ca-
stello.
Questi accorgimenti per l'uso di artiglierie
dimostrano che il castello aveva ancora inpor
tanza militare almeno fino alla prima metà
del Quattrocento.
Il braccio di fabbrica esposto a levante con
tinua con un'altezsa di tre piani; a sinistra
in alto una finestra antica a crociera del tipo
già ricordato; al di sotto si apre la porta prin
cipale del castello a cui condure la mencionata
ampia gradinata con 19 gradini e 2 rimani.
L'accesso al castello era cosi difeso dal tira