

scuola di Luca della Robbia. Dal catalogo del
Museo risulta che esse vi pervennero nel 1876
da Castelvecchio di Teatona. Stimo che il
restauro del cortile insieme con questi bellis
simi tondi siano da attribuirsi, circa il 1490,
al gusto
umanista
di Filippo Vagnone che così
introdusse nel rubesto Piemonte un grazioso
saggio dell'arte rinascimentale toscana.
Nel castello di Vinovo appartenente alla
famiglia Della Rovere si ammira un magni*
co cortile con decorazioni in terra cotta però
à trattate decisamente in stile del rinasci-
nto piuttosto lombardo (1515); anche qui,
• timpani degli archi sono collocati dischi
cotto su evi sono plasmati i profili di
impe-
tori romani come
di frequente
compaiono
scultura
lombarda dello scordo del
Quat-
z t e ;
consimili
dischi
m
vedono anche su
di Piobesi e
di Caramagna Piemonte.
D portico ora è chmeo per la n r t f i i n
di una grande sala a terreno, probabile sala
da ballo. Nel fregio che corre sopra gli archi
eretti si scorgono le tracce di ornato rina
scimentale a racemi, forse già male rifatto e
poi ora cancellato. La pittura attuale a bu
gnato vuole forse ricordare una decorazione
preesistente analoga ma molto migliore.
È ovvio che l'altana centrale sopra il tetto,
E
rtante uno scudo della MiiIawm col Barn-
io, è un'aggiunta moderna quando l'edi-
fizio passò in proprietà della pia Congrega
zione. Presso 1arcata centrale esiste ancora
l'antico pozzo, profondo 65 metri
alla
falda freatica dei dae rivi attigni; esso ancora
attualmente fornisce continua acqua freschis
sima.
Dalla prima arcata ogivale a sinistra si ac
cede allo scalone d'onore ora spaziosa «cab
moderna che porta al prima piana. Qneato
che ora è sistemato a rsrridais ìjamprgnsntr
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