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volte gotiche a crociera provviste di nerva­

ture (fig.

10

).

Il lato nord è quasi completamente moderno

e trattato in modo analogo ai precedenti; tre

finestre al primo piano e tre arcate archiacute

al pianterreno; la prima arcata di destra com­

pletamente aperta funziona da porta carraia

che adduce al cortile; a destra il muro con­

vesso della torre moderna colla porta sopra

ricordata. Questo braccio è largo circa 5 metri

compresi i muri spessi circa cm. 40.

Il lato ovest pure a due piani, è forato nel

piano superiore da cinque finestre a crociera

del solito tipo, non tutte egualmente antiche;

sembrano più recenti le due di destra; al pian­

terreno manca il criptoportico; invece vi sono

aperte 4 finestre ed una porta centrale per cui

si accede ad una scala, arcate e decorate in

cotto in stile pseudo rinascimentale. Nel pa­

rapetto o firegio si vedono le tracce della solita

decorazione a racemi, sotto la quale sonvi

7 tondi contenenti in chiaroscuro l'effigie lau­

reata degli imperatori Lucio Vero, Ottavio,

Caligola,

M.

Aurelio. La parte destra del

braccio è un'aggiunta moderna con tre fi­

nestre al primo piano e due porte ed una

finestra al pianterreno, tutte prive di deco­

razione. Lo spessore medio di questo braccio

di fabbrica, nella parte più antica, è di

circa metri

8

; nella parte moderna di circa

metri

10

.

La distribuzione interna dei varii ambienti,

al nostro scopo non presenta più alcun inte­

resse, perchè riformata completamente secondo

le esigenze della destinazione moderna.

Panni anche opportuno ricordare che H.

Conin disegnò e delineò la veduta esterna un

po' fantastica di Castelvecchio in una bellis­

sima litografia

dell'Album delle Castella feu ­

dali della Monarchia di Savoia

, senza data;

naturalmente vi compare la sola torre antica.

Così pure Clemente Rovere nel suo mano­

scritto:

I l Piemonte antico e moderno delineato

e descritto

(voi. II,

Testona

), conservato presso

la R. Deputazione Subalpina di storia patria

dà alcune notizie su Castelvecchio con due

disegni da lui firmati in data 1840; natural­

mente vi compare un solo torrione e nella

facciata verso il giardino, in alto, sono ancora

segnati 6 stemmi.

• • •

Dalla sommaria descrizione sopra esposta e

dalle figure che la illustrano si rivela che il

Castelvecchio di Testona, malgrado le pro­

fonde Modificazioni, aggiunte e

R*. M•C

mm

I

nh

M)

zioni avvenute nel corso dei secoli, presenta

ancora un notevole interesse artistico, oltre

l'interesse turistico pel suo aspetto pittoresco

e per la sua posizione in amenissima località

collinare.

Ma sopratutto s'impone la sua importanza

storica perchè le sue vicende di guerra e di

pace si collegano e s'inquadrano nelle vicende

storiche del Piemonte per almeno cinque se­

coli, dal secolo X I al XV , come è provato dai

numerosi documenti che ad esso si riferiscono.

Lo tennero i vescovi di Torino, i conti di Sa­

voia, i principi di Savoia Acaia ed una nu­

merosa falange di feudatari delle più potenti

e ricche casate patrizie piemontesi. Poi si

trasforma in lussuosa residenza di delizie cam-

pagnuole e centro di cultura umanistica sub­

alpina.

Se una sovrumana fantasia potesse rievo­

care le ombre dei famosi personaggi che abi­

tarono o visitarono il romantico luogo, una

interminabile sfilata di principi, duchi, ahi

dignitari della chiesa, guerrieri famosi, can­

cellieri di Stato, funzionari illustri di cappa

e spada, dame e cavalieri, apparirebbe all at­

tonito sguardo del veggente

in un

colorito

quadro evocatore delle piè

fortunose vicende

e dei p ii suggestivi

ricordi

storici

subalpina.