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diretto attraverso le troniere e dall’offesa di

fianco attraverso le feritoie, la merlatura e le

piombatoie ora scomparse.

Al di sopra della porta rettangolare sono

murate sculture preromaniche, oltre una serie

di

10

palle lapidee da gitto (diain. cm. 15)

come le precedenti ed un bellissimo stemma

marmoreo ovale, circondato dal collare della

SS. Annunziata, della nobile casata dei Tana

di Chieri che tenne Castelvecchio per molto

tempo tra il secolo X V I I e X IX . Araldica-

niente lo stemma così si descrive: Troncato

d'azzurro e d’oro a sei stelle, ordinate tre sul

primo, in fascia; tre sul secondo, due ed una;

cimiero una tigre d'oro macchiata di nero;

motto:

De bien en mieux.

Continuando nello stesso lato, verso destra,

si vedono sei finestre al piano superiore, al­

trettanto nel piano di sotto, tutte senza cor­

nice; il piano terreno corrisponde poi al ter­

rapieno del cortile; il dislivello tra il suolo del

cortile e quello della via di circonvallazione

sottostante è di circa 7 metri.

Poi un tratto di fabbrica è leggermente

avanzato in analogia a quello di sinistra che

alberga la cappella di S. Martino; anche qui,

al piano superiore una finestra a crociera di

cotto ed al di sotto, due finestre rettangolari

oblunghe, pure incorniciate di cotto, eguali a

quelle che illuminano detta cappella; ma

questa parte pare già un rifacimento poste­

riore; il lato poi finisce con la torre moderna,

con piombatoie e scarpata, che l’ing. Mot-

tura ha elevato copiando il tipo della torre

vecchia.

Il lato che guarda a mezzanotte è pure

quasi tutto moderno; la torre a sinistra, poi

un corpo di fabbrica alto circa

12

metri, a

due soli piani perchè da questa parte il ter­

reno non è più in pendenza; nel piano supe­

riore 5 finestre senza cornice; al piano terreno

un criptoportico di 5 arcate gotiche su lesene,

partito imitato da quello che adorna il pian

terreno del cortile; nel centro, sotto l'arcata

ogivale, si apre l’entrata carraia che adduce al

cortile.

Poi un tratto di fabbrica un po’ più ele­

vato, sempre a due piani con complessive

5 finestre, quasi completamente moderno. In

origine questo lato verso mezzanotte era forse

chiuso solamente ',o ’m muro che limitava da

questa parte il coiule d’arma; in seguito,

quando il castello si trasformò in villa, fu

sostituito da muro traforato da arcate e can-