

I G E N I T O R I
DI UN SANTO
I Torinesi.
(■
iju.tnti vengono devotamenti'a Torino per visir,ire la Piceo/,i Casa della D ivina Provvidenza, conoscono il mira
colo quotidiano dell'istituzione benefica di cui fu fondatore il Santo (ìiuseppe Benedetto Cottolengo. Conoscono del Santo
anclh alcun, vicende, eli
t
ne sagomano la figura
(
lo spirito. Son tutti però conoscono le origini della famiglia Cotto
li noe : tanto nu no i tram che caratteriz zano le figure dei genitori del Santo : due autentici Piemontesi, non scialbi, ma vi
gorosamente costruitivi: i quali seppero formare la personalità del Santo, dando luce e potenza alacre alle divine (ira zie,
che D io offre, generosamente paterno, ad ogni anche infuna creatura.
—
(ìiovanni B in ili che sta compiendo studi nel-
l archivio ,L Ila Piccola (.asa e che ha già pubblicato sul Santo, cosi caro ai l orini si, un libro di aneddoti e di considera
zioni, ci ha cortesemente offerta questa prim izia di
«
appunti
»
i quali servono mirabilmente ad inquadrare, nell' ampio
panorama dell opera del Santo, i caratteri di coloro che infusero in Lui un equilibrio morale sensibilissimo ed una impa
reggiabile
l
ede.
^11. il. r.).
IL BABBO
Barccllonette. la città francese dalla quale pervenne
a Hra. intorno al i~>4, Antonio Cottolengo, bisnonno
ili Giuseppe Benedetto Cottolengo, fu terra, per oltre
tre secoli, dei conti e duchi Sabaudi.
Che età avesse Antonio Cottolengo quando passò
le Alpi e perché scendesse in Piemonte e si soffermasse
a Bra, nessun biograto del Santo lo dice. Qualcuno
presume che l'immigrato si trovasse al seguito del
Duca di Savoia, ma nessuna ricerca l’attesta e nessun
documento l’afterma. Si può quindi anche supporre
che Antonio Cottolengo fosse manifatturiere tessi
tore, o, meglio ancora, commerciante di storte. E
nella tradizione degli abitanti di Barccllonette la fab
bricazione e il commercio delle storte o l'emigrazione
in America.
Certamente, se non proprio Antonio, i suoi due
tigli Pietro e Giuseppe — rispettivamente secondi'ge
nito e terzogenito: il primogenito Giovanni Battista
restò in Francia — dovevano aver passato e ripassato
le Alpi prima del 1734, epoca da cui s'inizia la vita
braidese dei Cottolengo. Tale data é pure quella del
matrimonio, .1 Bra, di Pietro. Sposò una signorina
del luogo. Anna Maria Tosctti, «di buona e antica
casata braidese ».
Rimasto vedovo, il quarantottenne Giuseppe,
uomo robusto, sano di costumi e benestante, sposò in
seconde nozze, nel 17M, la diciannovenne Anna Cri
stina Almoli te; da cui ebbe, tra maschi e femmine,
ben sette tigli, il prm o dei quali tu Giuseppe Antonio,
padre del Santo. Sette tigli, anche per un benestante
eanipagnuolo, sono qualcosa.
Si deve quindi supporre che quando Giuseppe
Antonio sposò, nel 1~
ns
, Angiola Benedetta C.hia-
rotti, da Savigliano, e
uhi
di casa per formare una
A n to n io C o tto le n g o p jJ r t .