

Caw natia.
Bra
C o n o Cottolrngo, 4
Sono dodici che trillano come sonatimi d’oro dal
1786 al 1X10. Dodici 111 ventiquattro anni.
E se di dodici soltanto per sei Dio le compose
l’obbligo dt una rigorosa c dolce educazione, gli altri
sei l’ebbero tuttavia giorno e notte intorno al letto,
così piccini com’erano, infaticabilmente soccorritrice
nella infermità e nella morte.
Che Benedetta Chiarotti tosse un’accorta, prov
vida, autorevole genitrice, educatrice innata, 11011 sol
tanto i tatti biografici raccolti qua e là l'affermano,
ma lo confermano quanti testimoniarono ai processi
di beatificazione e canonizzazione del figliuol suo, giu
rando di dire la verità, tutta la verità, innanzi a Dio
c per la gloria di Dio.
C i sono poi anche le lettere dei tìgli e le lettere del
Santo.
L’anima del Santo si espande a glorificare la
mamma, con senso di viva gratitudine. E sbrigativo
ma preciso; ed in quella brevità riservata, tutta pie
montese, quasi timorosa di essere sopraffatta dal sen
timento e di apparire lirica o manierata, c’è la testi
monianza piena di una riconoscenza soda, che trova
111 sè e valuta in sè, consapevolmente, la prova lumi
nosa della provvida e sagace vigilanza materna.
Angela Benedetta Chiarotti costruì robustamente
rimanendo quasi nell’ombra.
Tutto l’andamento della famiglia Cottolengo è
esemplarmente rettilineo, cristianamente orientato. Il
padre è osservante scrupoloso delle leggi di Dio e
della Chiesa, laborioso, elemosiniero: ma quando noi
ci troviamo innanzi alle prime manifestazioni infan
tili del Santo e le analizziamo e meditiamo al lume
di una serena critica umanamente psicologica e non
soltanto astrattamente teologica, dovremo convenire
che se lo Spirito Santo abbondò ncll’otfrire al prede
stinato eletto tutti i doni di cui l’anima si nutre per
ascendere, libera ed eroica, alla perfezione ed alla
unione progressivamente intima con I)io, la provvida
mamma non mancò di essere diuturnamente zelante
perchè quei doni non rimanessero infruttuosi, e tanto
meno stagnassero in una tenebrosa accidia dello spirito.
E 1111 giardino fiorito di giocondo fervore di carità.
E l'infantilità del Santo.
La mamma lo serra per mano e lo accompagna fre
quentemente a contemplare Dio in immagine, alto tra
il fiammeggiare dei ceri e il melodiare dell’organo e
dei fedeli, ma lo guida non meno sovente al letto dei
malati lungo le corsie dell’ospedale braidense, lo mette
a contatto coi poveri che battono alla porta e stendono
la mano, e gli dimostra e gli imprime nel cuore, pra
ticamente, la sensazione infocata, l’indelebile ricordo,
clic Dio è 111 ogni sofferente, e che per amare Dio
occorre amare il sofferente, e che per giungere a Dio
bisogna abbracciare e baciare il lebbroso come fece
san Francesco.
Sono tre, su quattro maschi, i figli che s’avviano
al sacerdozio, a propagandare, secondo il proprio tem
peramento, la dottrina di D io tra gli uomini. Sono
tre che rinunciano spontaneamente agli affari lucrosi,
ai tracia, alle speculazioni, al matrimonio, ai godi
15