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D A L L A S U A O R I G I N E

Durante l’esposizione ili Arte Sacra del 1898 a

Torino, in 1111 modesto padiglione, a compimento di

uno spettacolo composto di statue viventi e di proie­

zioni colorate fisse, venivano proiettate poche diecine

di metri di pellicola cinematografica. Allora si poteva

ben definire la cinematografia, come la definì l’indi­

menticabile mio amico Guido Gozzano che ebbi com­

pagno, cineasta anche lui, all’ Ambrosio-Filin, nel 1913,

la petulante figlia ,Iella lanterna magica.

In quei tempi

non vi erano ancora 1 rotoli di pellicola vergine da

120 metri che passavano davanti all’obiettivo della

macchina di presa per venire impressionati e che anda­

vano a ravvolgersi attorno ad un tamburo in un’altra

scatola. Allora si doveva lavorare con una macchina

d.i presa che sembrava 1111 cassone e la pellicola vi si

snodava dentri'* come un serpente, passando in lungo

ed 111 largo, in alto ed in basso, strisciando sopra delle

carrucolette. Essa quindi non poteva essere più lunga

di 10 o 20 metri al massimo.

Però questo esperimento molto primitivo non

sfuggi ad 1111 commesso di drapperie, modesto quanto

mai, ma di intelligenza assai sveglia e di buon gusto

artistico non comune. Egli studiò con passione la

nuova invenzione e cominciò a produrre filmetti, per

lo più documentar!, in un laboratorietto da lui stesso

allestito alla barriera di Nizza. Costui non era altri

clic il futuro grar.d’uff. Arturo Ambrosio.

Nel 1904, 111 corso Casale, n. 90, sorse un altro

laboratorietto che doveva poi divenire l’ Icala-Film.

L’attuale sgabuzzino della portineria servì allora da

camera oscura.

Intanto

l'Ambrosh*-Film

trasportava i suoi penati in

via Catania ove si formarono due

troupe*

: una dram­

matica e l’altra comica. Cominciarono così ad appa­

rire 1 primi films che non erano piti lunghi di 250 metri.

Erano per lo più novelle filmate, ma non mancarono

anche dei tilms cosidetti

storici.

Infatti l’Ambrosio in­

scenò

C li ultimi giorni ai Pompei.

Si giunse in tal modo al

1 91 1

incili l’ Ambrosio-

Film vinse il concorso della cinematografìa col film

.Voccc

fo ro .

Questi. .....1 ebbe un grande successo in tutto il

mondo e portò l'Ambrosio-Film ad avere il pri­

mato su tutte le case di produzione cinematografica

italiane.

Nel frattempo cominciò a tarsi strada la

Pasijuali-

Film.

Il rag. Pasquali, dapprima cronista alla « Gazzetta

del Popolo », aveva aperto 1111 embrione di casa di

prinluzione in via Giacinto Collegno. Egli era stato

j>er poco tempo regista (111 quei tempi i registi erano

francesemente chiamati

metteur en scène)

.ill’ Ambrosio-

Film. Però i films che cominciarono a farsi ammirare

ovunque, non videro la luce nel modesto laboratorio

di via Giacinto Collegno. Il rag. Pasquali sentì il

bisogno di ingrandire il suo stabilimento e costituì

perciò una Società in accomandita. Fra i soci vi era

la Banca Donn che finanziava la messa in scena dei

films più grandiosi e costosi. Il nuovo stabilimento

Pasquali &■ C. sorse 111 via Savonarola nei locali di

una vecchia fonderia.

La Pasquali &. C. iniziò una produzione di primo

ordine col film

II calvario,

protagonista la Lydia

Roberti.

In

S o z z e d'oro

si erano distinti i due protagonisti:

Alberto Capozzi e la Mary Cleo Tarlarmi.

Il rag. Pasquali riuscì a decidere questi due artisti

a lasciare

1

’ Ambrosio-Film e li scritturò a condizioni

notevolmente superiori. Essi interpretarono in modo

veramente mirabile

La rosa rossa

film tolto da un sog­

getto eminentemente drammatico, anzi tragico. Tale

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