

artista ili granili- valore, celebre illustratore (.Iella
(.orn
ili, h,1
di Dante, letterato e tem ilo spiritista. In un
bel quadro dello Scaramuzza che tuttora si ammira
nella Pinacoteca di l’arma è ritratto il (iuaresclii. fan-
ciullo ancor di 4 anni, coi lunghi capelli biondi, 111
atti' di assistere certi bambini curati a spese della ca
rità pubblica. Forse, come ebbe a dire Italo Pizzi, il
pittore idealista e divinatore presagiva nel caro bimbo
la l'eiuilezza d'animo che portò il Guareschi, nell’ope-
rosi sua vita, a beneficare amici e discepoli.
Nella famiglia (ìuareschi, da più di quattro secoli
era ereditaria la professione farmaceutica. I primi libri
che Icilio lesse giovinetto, furono libri di chimica:
ciò fece nascere 111 lui una grande predihzione per
questa Scienza. Nel discorso che Egli pronunciò in
occasione delle onoranze tributategli per il 25" anno
d insegnamento nell’ Università di Torino, disse che
la sua giovinezza era passata senza vicende degne d ’es
sere ricordate, ma di poter affermare, con sicura co-
scienza. d'aver nutrito fin da giovane gli stessi senti
menti che furono poi la guida ed il conforto della
sua vita: l'affetto per la famiglia, per la Patria, l'amore
allo studio ed il sentimento del dovere. Hi ciò portò
testimonianza, 111 quella stessa solenne occasiono, con
parola eloquente, l amico e collega illustre, carissimo
compagno suo negli studi liceali, il Prof. Italo Pizzi,
e la confermava nel commosso elogio che pronunciò
dinanzi alla bara. Infatti, nel
i
X
òo
, ecco il (Ìuareschi
interrompere per la Patria il corso liceale ed accorrere,
volontario tra 1 primi, ad impugnare le armi nella
guerra d indipendenza e conseguire, nella breve cam
pagna. il grado di sergente. Entrato nell’ Università a
seguirvi gli studi di farmacia, gli si risvegliò subito
la vocazione, anzi, l’ istinto deH insegnamento, nel
quale doveva eccellere. Era una gioia per lui se
poteva dare alcuni schiarimenti ai suoi compagni
ed a qualcuno di loro ripetere una parte della lezione.
Fgli stesso disse * che gli si manifestava come 1111 im
pulso il desiderio, il piacere di far penetrare qualche
cosa dal suo cervello entro il cervello di 1111 altro».
Ottenuto il diploma di Farmacia a Bologna, studiò
per 1111 anno a Firenze nel laboratorio di Sclu tf 0, con
seguita la laurea 111 Scienze Naturali a Pisa, ritornò a
Bologna come assistente del Sellili. Ivi insegnò l’analisi
chimica, provando la massima soddisfazione dell'in-
segnante, quella di conquistare l'affezione e la stima
dei propri scolari, tra 1 quali già emergeva I.oone
Pesci, poi chimico valoroso ed illustre compianto
Rettore dell*Ateneo Bolognese.
Con l’ingegno ed il lavoro assiduo Guareschi con
quistò presto l’intera fiducia del Maestro, veramente
grande 0 buono, e con Francesco Solini, per tutta la
vita ebbe poi rapporti di sincera, affettuosa amicizia.
Della profonda perenne gratitudine sua por Lui diede
numerose attestazioni e nel 1911 ne scrisse con amore
la vita, rivendicandogli scoperte importano che si
andavano ponendo in dimenticanza.
Dopo altro breve soggiorno a Firenze conio assi
stente di Ugo Sclu tf ottenev a, nel
1 S - 3 , 111
seguiti'
a concorso, la cattedra di Chimica nell'istituto tecnico
di Livorno, ove. come più tardi a Siena, riusci ad im
piantare un piccolo laboratorio. Quivi, con una scar
sità di mezzi che è tacile immaginare, senza aiuti, con
gran parte del tempo assorbiti) dall'insegnamento medio,
allora assai gravoso, riuscì tuttavia ad eseguire prege
voli ricerche scientifiche nel campo della chimica or
ganica e specialmente della serie aromatica, il cui
meraviglioso sviluppo era appena iniziato. Anche 111
Italia oravi allora grande fervore di ricerche originali
in questo ramo di Scienza, soprattutto per merito di
Cannizzaro, di Paterno, di Kocrner. Ma perchè 1111
giovane professore di Scuola Tecnica, isolato, scarso
di mezzi di ricerca, privo di biblioteca, incerto nel-
l’orientarsi di tronte alle gravi difficoltà per dedurre
giuste conseguenze dai fatti sperimentali, riuscisse a
produrre scientificamente, ci voleva proprio, fede,
entusiasmo, perseveranza, capacità non comuni.
Da Siena, vinto il concorso per la Cattedra di
Chimica farmaceutica nell’ Università di Torino. Icilio
Guareschi qui venne come professore ordinario nel
1X79. E qui, per 39 anni, tu tra 1 Maestri più insigni
e amati dell'Università subalpina 0 per quasi quattro
decenni diede, nella Città nostra, con la vita austera,
disinteressata, volta unicamente alla Scienza, alla Fa
miglia, alla Patria, fulgido esempio di quanto possa
111 1111 Uomo l’elevatezza dellammo e ddl'ingegno
unita al sentimento del dovere.
La sua tempra di lavoratore era davvero eccezionale.
Da un trentennio almeno, costantemente, d inverno
come d estate, si alzava alle cinque e si metteva al tavo
lino. Lavorando con metodo, utilizzando razionalmente
tutte le ore della giornata, trovava il mezzo per atten
dere a tutto, con assiduità e scrupolo: alle pubblica
zioni scientifiche e didattiche, alle riviste, alle lezioni
come all’assistenza dei giovani nei lavori ili labora
torio dirigendone le tesi di laurea, alle Accademie
come all’ Associazione chimica industriale. F.d anche
contribuì largamente a volgarizzare e diffondere la
chimica nella nostra Città, mediante numerose. bel
lissime conferenze.
Come docente 1 numerosissimi allievi usciti
dalla sua scuola, sparsi 111 Italia ed all’estero, farmacisti
provetti, chimici nei laboratori dello Stato e dei Co
muni, industriali valorosi, insegnanti, tra 1 quali si
contano scienziati di meritata fama, lo ricordano par
latore calmo, ordinato, convinto e persuasivo; pre
ciso, ma sempre entusiasta e come ispirato da 1111 ideale-
poetico nella sua esposizione. E questo suo tondo idea
listico che lo attrasse verso eli studi storici della Scienza,
ed è il suo desiderio di far conoscere e divulgare il
sapere che lo indusse' a fondare Riviste. Enciclopedie,
Annuari, a promuovere una letteratura chimica ita
liana.
Negli allievi è vivo ancora il suo accento persua
sivo, accompagnato dallo sguardo vivacissimo, inda
gatore, che ricercava ndl'ambito dell'aula gli sguardi
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