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attenti od assorbenti dei discepoli. Questi ricevevano

in torma chiara, facile, comprensibile, tutto quanto

era necessario, di modo che non occorreva più grande

studio per riordinare le cognizioni apprese dalla bocca

del professore. E l’ora passava presto con studentesche

composte e numerose': e le esperienze ben scelte, sag­

giamente preordinate, confermavano brillantemente il

dettame scientifico. Nel suo sguardo si leggeva l’en­

tusiasmo, il desiderio di far durare molto più del

tempo assegnato la lezione, l’ intima coscienza di eser­

citare un dovere altissimo, un apostolato.

Le pubblicazioni, compresi i discorsi, le conferenze,

gli articoli da lui scritti per l’ Enciclopedia, arrivano

al mezzo migliaio, e comprendono Memorie scienti­

fiche e lavori sperimentali di altissimo pregio. La

prima pubblicazione scientifica del (ìuarcschi verte

Intorno

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iin,i h-sin,! fossili di

I

al d'Arno superiore,

e

risale al 1871. L'ultima,

Suovo acido beta-ili,ilchilglut.irico,

del 1918, tu presentata all’ Accademia di Torino un

mese prima della sua morte. Fra queste due date si

svolgono 47 anni di operosità scientifica esercitata 111

campi svariatissimi.

Halle ricerche di chimica oriranica a lavori di chi-

mica tossicologica, farmaceutica e biologica; da studi

sulla chimica analitica a lavori di chimica generale e

inorganica; da pubblicazioni periodiche a opere di

divulgazione e di volgarizzazione della chimica, il suo

contributo al progresso della scienza è documentato

da memorie pregevolissime che ne attcstano 1 ri­

sultati.

Una viva predilezione ebbe il (ìuarcschi per la

Storia della Chimica sicché viene considerato appunto

come lo storico di tale scienza. In tale campo egli ha la­

sciati' oltre fio pubblicazioni e non è suo piccolo merito

l’aver provveduto a pubblicare alcune delle memorie

più interessanti di chimici italiani, difficilissime a tro­

varsi e mai stampate il che servì spesso a tar raccogliere

dai trattatisti giuste rivendicazioni dei chimici italiani.

Cosi per esempio 111 grazia sua furono dimostrati in

modo inconfutabile i meriti di Francesco Selmi, di

Felice Fontana, di Luigi Chiozza e di altri ancora.

Lo scoppio della prima guerra europea lo colpì

protondamente e quando l’ Italia entrò essa pure nel

conflitto, sostenne la necessità di una mobilitazione

generale di tutti gli italiani uomini e donne, per la

difesa della Patria, per rafforzarla moralmente e ma­

terialmente, perche tutti compissero interamente il

loro dovere « con serenità, energia, coraggio c sacri­

ficio ». E non tardò ad attuare 1 suoi propositi. La sera

del 4 giugno 1915, pochi giorni dopo la nostra en­

trata in guerra, Egli teneva, all’Associazione di Chi­

mica industriale, una conferenza applauditissima col

titolo « La Chimica dei gas velenosi c la guerra ».

Fu. certamente, la prima e più completa comunica­

zione fatta in Italia sul nuovo c terribile mezzo di of­

fesa inaugurato dagli imperi centrali c che, già da

qualche mese, mieteva numerose vite sui campi di

Francia. Il (ìuarcschi fu tra 1 pruni a comprendere la

grande importanza che avrebbe assunto nella guerra

moderna l’impiego dei gas e vapori velenosi e lagri-

mogeni, ed 111 tale conferenza \i è una lunga enume­

razione delle sostanze gassose, liquide o solide, che

Egli fin d’allora presumeva si sarebbero impiegate a

scopo bellico. È giustizia riconoscere che molte delle

sue previsioni si avverarono. IVr esempio, il fosgene,

da lui ricordato in quella conferenza, doveva presto

divenire il principale gas velenoso fabbricato 111 Italia

cd impiegato dal nostro esercito a scopo bellico; e

così per la cloropicrma e pei composti alogcnati del

cianogeno. Nella stessa conferenza è già ricordato il

forte potere adsorbente pei gas presentato dal carbone,

proprietà scoperta dal chimico trentino Fontana.

Subito dopo il (ìuarcschi presiedette la Commis­

sione nominata dall'Associazione chimica industriale

per studiare opportuni mezzi di difesa contro 1 gas asfis­

sianti. Questa Commissione propose* una maschera

protettiva che coprisse bene la bocca, il naso, gli occhi,

a tenuta d’ ,r' < munita di valvole, collegata a mezzo di

tubo riessitele con 1111 serbatoio contenente il depura­

tore dell'aria, l’er trattenere e neutralizzare 1 gas il

(ìuarcschi proponeva la calce sodata, ch’egli aveva

dimostrata capace di decomporre quasi tutti i vapori

e gas velenosi. Tali proposte non furono, per vero

dire, molto apprezzate dalle Commissioni centrali cui

spettava il giudicare. Commissioni nella quali il (ìua-

reschi non ebbe mai parte. Tuttavia è c.'rto che le

maschere inglesi ed americane, adottate due anni dopo,

frettolosamente, anche dal nostro esercito, erano fon­

date, come quella della Commissione (ìuarcschi, sullo

stesso principio, cd in talune, come materiale depu­

rante ed adsorbente, è impiegata, insieme al carbone,

anche la calce sodata. In uno dei più estesi ed autore­

voli rapporti dell’Ufficio chimico di guerra ameri­

cano, è riconosciuto esplicitamente al (ìuarcschi il

merito d’aver proposto la calce sodata come neutra­

lizzante dei gas velenosi.

Questa proposta fu il punto di partenza di una

serie di lavori sperimentali pubblicati dalla Regia

Accademia delle Scienze, nei quali il (ìuarcschi studiò

con molta cura le reazioni che avvengono tra i gas

cd i vapori più diversi, soli o mescolati con aria, e la

calce sodata. Questi lavori contengono molte osser­

vazioni geniali e fatti nuovi di grande importanza e

sono indicate reazioni sintetiche che si possono ef­

fettuare a temperatura ordinaria mediante la calce

sodata. Così facendo passare su questa vapori di

cloroformio con ammoniaca, amine alifatiche o aro­

matiche, si hanno le carbilaiiimine, ed analogamente

al cloroformio agiscono il bromoformio cd il cloro-

bromomctano.

Sempre per giovare alla Patria e contribuire alla

sua resistenza economica c morale, il (ìuarcschi ini­

ziava contemporaneamente degli studi suralimenta­

zione e delle ricerche bibliografiche relative alla col­

tiva/ione dei cercali, comunicate alla nostra Accademia

111 varie Note. Vi è una sua relazione su alcune questioni

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