

Natura morta
incise, si scopri*
quella
religioni,)
>( ,ili.<ric,i
o g n i
tanto deprezzata
e condannata d ie
rende potenti e
inobliabili molti
paesaggi di G io
vanni Fattori e
qualche
scucili;
:i>
inalato e proter
vo di Antonio
Mancini.
In quasi tutti
i disegni ed in
molte pitture (ri
tratti, p a e s a g g i,
nature in silenzio)
Federico Boccar
do è davvero pos
seduti) da quel
senso di magica avventura che è il dono che Iddio
concede agli artisti che si sentono beati e felici, ma
anche umiliati, davanti alle cose create c alle mutevoli
illuminazioni e colorazioni del cielo e della terra. D i
pinga un cascinale o studi l’architettura di un albero
antico nel tronco e nei rami, il fragile pallore d ima
rosa o la fragranza saporosa dell’ uva, dei fichi e delle
mele del domestico frutteto, il Boccardo è sempre
1111 bravo pittore ed un poeta georgico. Niente estro
sità. Mai e poi mai evasioni della realtà visibile e
tangibile. Nessun capriccio:
ostinato rigore
— secondo
la precettistica di
Leonardo — e
precisione. Forse
an ch e
tro p p a
compiacenza per
la nitida calligra
fia. O cch io acuto
e riflessivo, anali
tica caratterizza
zione di segno ed
1111
cromatismo
controllato sono
le peculiari doti
di questo ama
bile e
minimo
artista, il quale
quasi in ogni sua
opera, tocca una
compensazione di
termini estetici e
s p ir itu a li raris
sima ili molti pit-
Pupazzi giappoocii -
11/06
R w r J i 1,
To-ino
tori del suo tem
po di lui più forti
e dominanti più
vasti o r i z z o n t i .
Ho detto
minimo
non soltanto nel
senso critico ma
anche, e special
mente, in quello
m orale.
Minimo
come è minimo il
fraticello france
scano che va alla
questua com e uno
s t r a c c io n e ma,
reduce al suo
convento e alla
sua chiesa, può
dar le zion e di
dogmatica o di
esegesi b i b l i c a ,
predicare il Vangelo e assolvere il peccatore, sia esso
uno scienziato famoso o un piccolo monello.
Il
minimo
Federico
Boccardo.diVarallo Sesia, nato
nel i N6y morì di quarantatre anni nel 1912. La sua me
moria è ancora viva e venerata. La sua arte che resiste
e durerà anche quando certe gloriuzze oggi fragorose
saranno piombate nella dimenticanza e nel disprezzo.
L’austero artista che tu caro a Emanuele Sella,
economista e poeta, ed è ricordato con tenerezza da
Ernesto Bertarelli, l’insigne igienista dell’ateneo pavese
che è umanista e cultore d ’arte di rara cultura, passò
all’altra vita in
c o m p r e s o
da
molti artisti assai
intelligenti e da
pressoché tutti i
critici. L ’ incom
prensione dei più
gli dava una scon
solata tristezza.
Pochi mesi prima
di morire aveva
detto agli amici
del « F io r io *:
« Per me l’arte è
insieme un godi
mento d’amore e
una malattia. M o
rirò di pittura *.
EMILIO ZANZI
Propnru Cun Luigi DrILi Porti
1
cbchts
1000
s u d uen.
□bnaite offerti dagli
• .1 * » i
del Museo
C ir i» i
Tot
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19