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tannai'vutica. ma anelli* in quella ilei profumi, ilei

liquori e de'le essenze. Questo patrimonio naturale

menta il essere valorizzato e ciò si può ottenere

sol­

tanto diffondendo tra la popolazione maggiormente

interessata le nonne più importanti per la identifi­

cazione delle specie, per la scelta delt i-poca e le mo­

dalità di raccolta, per la conservazione, il confezio­

namento e lo smercio dei prodotti. E quale mezzo di

istruzione e propaganda più adatto d'un giardino

aperto al pubblico, in cui le specie e varietà più im ­

portanti di piante medicinali ed aromatiche si trovino

riunite in modo tale da permettere al visitatore a t t u t o

e appassionato di studiarne le caratteristiche c di avere,

se necessario, quei consigli, quelle indicazioni che i*li

consentiranno di divenire col tempo un esperto rac­

cogliti'ri*. od anelli* un coltivatore diretto -:

Per questi' è sorto

il

«

(',hii,lino >fu riim nhi'u tu r le

l'unite in, hi in.ili”

che grazie al largo appoggio del

C . mune e della Soc. A .L A . (Attività Farmaceutiche

ed Attilli), ed all'opera svolta con tede e tenacia da

poi hi v olenterosi può

già

considerarsi un modello

del genere, per

il

numero e le sp«xie di piante colti­

vate. per il modo con cui sono state ordinate e cata­

logate. e, infine, anche per I uneimà del luogo e la

bellezza del paesaggio che i!. lassù è dato ammirare.

Ma le mete che i primi fautori e promotori di questo

campo sperimentale per lo studio della flora medici­

nale ed essenziale del Piemonte si sono prefìsse, non

si limitano a quelle cui abbiamo brevemente accennati'.

Fisse sono torse più vaste ed ambiziose ed il consenso

ed il plauso avuti, sia dal Ministero dell*Agricoltura

e delle Foreste, sia dall’ A lto Commissariati* per

l'igiene e la Sanità Pubblica, li induce a formulare

progetti e ad accarezzare speranze, la cui realizzazione

darà a questa iniziativa un più ampio respiro ed una

più concreta aderenza a quelli che sono 1 suoi tini

educativi e sociali, Già si parla di istituire corsi, di

organizzare visite per gli allievi delle Scuole, di 'fon­

dare gruppi di coltivatori e di erboristi, cenacoli di

appassionati cultori e difensori della nostra flora

alpina.

L'impianto del Giardino per le piante medicinali

avviene in 1111 momento particolarmente favorevole,

quando da più parti si tende a diffondere la coni'-

sienza e l'impiego delle piante medicinali, nel campo

medici' come 111 quello industriale ci si preiKCiipa

della razionale coltivazione e raccolta della flora offi­

cinale. e nella Scuola si cerca di rendere l'insegnamento

più aderente alle necessità e possibilità naturali. Noi

non possiamo che plaudire a questa iniziativa ed

augurarci che non le venga a mancare l’appoggio di

quanti hanno a cuore la valorizzazione delle risorse

della nostra regione e l’educazione del popolo.

C. F. CERRUTI

Una veduta del Giardino «perimentalr per

le piante medicinali (Parco G. leopardi!

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