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Stupnngi » cd adiacenze. Era un vecchio castello, sede

di distretto di caccia, che V ittorio Amedeo II fece dal

celebre architetto Juvara sostituire con un grandioso

ed architettonico fabbricato alla cui decorazione con­

corsero illustri artisti piemontesi e non piemontesi.

Servì poi per i raduni di caccia della Corte, indi

venne assegnato all’ Università degli studi e Napo­

leone Bonaparte lo scelse quale sua residenza di cam­

pagna. In sede di assemblee, ospitò principi italiani

ed esteri e vide celebrazioni di nozze regali, nonché

memorabili festeggiamenti. V i abitò l'ex regina Maria

Pia di Portogallo ed ivi morì.

La « Palazzina » tu meravigliosamente conservata e

tu sempre oggetto di particolare importanza storica,

artistica ed architettonica perchè sostituisce un com ­

plesso veramente ragguardevole come lo sono i ce­

lebri monumenti mauriziam di Staffarda e di Sant’ An­

tonio di Ranvcrso che contengono veri tesori d’arte

antica.

Era quindi naturale che fra i nobilissimi compiti

assunti dall’O rd inc vi fosse quello di curare non solo

la più scrupolosa manutenzione di questa sua pro­

prietà ma ne garantisse anche il lustro ed il decoro

seguendo la tradizione artistica italiana.

Essa fu quindi am­

pliata in nitido da avere

ben 17 gallerie e 137 ca­

mere a cominciare dal­

l’atrio ove spiccano dei

bassorilievi in marmo rap­

presentanti la battaglia di

Marengo, quella di Wa-

gram, l’incoronazione di

Napoleone cd 1111 bozzetto

di V ittorio Amedeo II.

Vi è una galleria di

ritratti,

una

Biblioteca

con magnifiche soprap-

porte recanti tele allego­

riche alle arti cd alle

scienze, la sala dcll’archi-

tettura, un salotto cinese,

la sala degli scudieri,

quella da giuoco, gabi­

netto degli specchi, appar­

tamenti del R e e della Re­

gina, quello di C arlo Feli­

ce e la cappella dedicata

a Sant’ Uberto protettore

dei cacciatori. Ma sarebbe

troppo lungo l’elenco. Mi limiterò a notare la sontuo­

sità degli arazzi, delle tappezzerie, degli specchi e specie

dei mobili finemente intarsiati dai celebri artisti pie­

montesi Bolzanigo e Pirtetti, nonché suppellettili di

squisita fattura e di altissimo valore storico ed artistico.

Tu tto ciò costituisce un vero e proprio Museo del

mobilio d ’arte, religiosamente raccolto e gelosamente

conservato mentre il fabbricato può ben dirsi una

delle più notevoli creazioni del Juvara ed 1111 vero docu­

mento architettonico.

I

segretari reggenti il Gran Magistero dal 1851 ad

oggi sono personalità che spiccano nella storia della

vita pubblica del Piemonte sicché basta accennarne

i nom i già illustri per se stessi.

Pier Luigi Piacili, Luigi C ibrario, Michelangelo

Castelli, Cesare Correnti, Domenico Berti, Ales­

sandro Asinari di San Marzano, Giuseppe Biancheri,

Paolo Thaon di R cvcl di S. André.

Ora rei»

rica di Direttore Generale del Gran

Magistero dcH’Ordine il C a v . di Gran Croce Pro­

fessore Domenico Lanza, geloso custode delle tradi­

zioni dell’ istituto, molto noto nel campo delle lettere

e della storia dell’istituto stesso di cui trattò ampia­

mente nelle sue opere:

L'Ordine Mauriziano dalle

origini ai tempi presenti

e

L'Ordine Mauriziano e la

Palazzina di caccia diStupi­

tici,

lavori in cui il valore

storico gareggia con quel­

lo letterario ed artistico.

L’Ordine dei SS. Mau­

rizio e Lazzaro, in oltre

cinque secoli di feconda

esistenza, ha, mercè la fer­

mezza e la saggezza dei

suoi reggitori, saputo man­

tenere gelosamente inte­

gri! e fiorente il prezioso

patrimonio morale c ma­

teriale dell’ istituto anche

nel turbine delle più sva­

riate vicende tenendo sem­

pre alta ed immacolata la

sua gloriosa bandiera nelle

cui fibre palpita l'anima

dei più ferventi apostoli

della fede, della speranza

c della carità.

Generale LUCIANO MERLO