

listi*Mie dei mustacchi: il tenue avanzo ritorna destra
men t e
alle tasche e
si
fuma poi, trinciato nella pipa,
nel segreto delle domestiche pareti, nel così detto sa
crario della vita privata, allorché più non occorrono
le lustre ed il tasto d ’oro o d’orpello dell’opulenza
ufficiale.
Pur non tenendo conto nè dei rappresentanti del
l’arma benemerita nè dei tutori della pubblica sicu
rezza, accessoru obbligati del paesaggio e nottambuli
per destinazione, altri esseri nottivaghi mi intersecano
di tratto in tratto il
calumino:
Wstiutorc
di fanali che,
armato di una canna uncinata, va sem inando le te
nebre; il venditore ritardatario di tiamm iteri, di ta
bacco, di candele; la vettura pubblica procedente al
passo 111 caccia d un avven tore; il cane smarrito...
In una vasta città, provveduta di abbondante po
polazione canina, non è raro che uno di quegli amici
dell'uomo abbandoni talvolta il retto camm ino, vuoi
per sbadataggine, vuoi per deficienza del bernoccolo
dd l'orien tam en to o per labilità della memoria, vuoi
per aver troppo protratta la contabulazione con un
annuale della medesima specie ma di sesso diverso.
Ed allora spesso avviene d'imbattersi in qualcuno di
questi spostati, naso a terra e coda al vento, ostinato
nella ricerca di una traccia ormai definitivamente,
irremissibilmente perduta, che ti guarda peritoso con
gli occhi ripieni di umiltà, di meditabonda dolcezza;
che sembra interrogarti se non lo ravvisi, se non co
nosci la strada di casa sua, se non hai 1111 con forto, 1111
aiuto, un ospizio per questo cane di buona fam iglia, di
precedenti illibati, momentaneamente p rivo di reca
piti, di mezzi, e di quegli agi a cui gli darebbero di
ritto e la condizione sociale e le doti individuali che
lo distinguono...
lo
non ho mai negato a nessuno di questi notturni
pellegrini d ’amore il permesso di segu irm i, dorm ire
poi su d’ uii tappeto ripiegato a rovescio, e fruire al
risveglio di una quota sulla mia razione mattutina
di latte e di pane: 1 nottambuli sono tutti — dal più
al meno — fratelli ed in ogn i caso è doveroso il ri
cambio d ’affetti col buon quadrupede che è il nostro
amico. D ’ altra parte, un filosofo francese ha detto, e
detto bene : «
C iò che
ri
Ini di meglio nell'uomo è il cjtte
».
Un rom bo sordo quale dell’avaiizarsi di una bat
teria di cannoni, un cigolar di catene, un luccicare di
lampioncini, annunziano il bizzarro con vog lio più o
meno spiritosamente battezzato» l'artiglieria della mez
zanotte •.
Ed ecco stilare una sequenza di carri di speciale
struttura. Una botte lunga e schiacciata poggia su
d'im telaio collocato su due alte ruo te; sulla botte
una cassa quadrilunga ripiena di paglia funge da let
tiera; un secchio, 1111 raffio, una corda uncinata, dei
tubi di cuoio arrotolati 111 matassa, 1111 mastello ed una
lantcrnuccia di latta completano l'attrezzatura e l’ap-
provigionamento dello strano carriaggio. (ìli « arti
glieri » fiancheggiano silenziosi il convog lio .
Vengono dal contado ed alle varie barriere sono
stati trattenuti sino allo scoccar della mezzanotte: al
lora solo da ogni punto della periferia sono penetrati
111 città per frugarne le viscere di sasso e purgarle dal
lim o e dalla putredine. Prima del nuovo sole dovranno
avere nuovamente raggiunta la strada di circonvalla
zione: To rino non ammette di gio rno entro le proprie
mura quelle carovane della fogna.
Non torcere il nasino, lettrice bella: quel poco di
lezzo che ti viene alle nari non è puzza di sterquilinio:
la tua è una illusione del naso, una Fata Morgana del
l'olfatto. Per il culto di Stercuzio e di C loacma vige
presso di 1101 il rito inodoro (1).
Quello è... il profilino dei suoi incensi.
(.mingono dal suburbio i
n u r^ iri
spingendo al
trotto serrato l’irrequieto bucefalo, e già taluni o rtiv
lam vanno attorno colle ceste delle p rovvigion i desti
nate a saziare la voracità dei Torinesi ed a refrigerarne
le fauci.
I
beccai si dirigono frettolosi all’ammazzatoio; l
donnina devota è avviata verso la prima messa e pro
cede strisciando silenziosa contro le muraglie; una le
vatrice formosa e bclltxxia sgambetta veloce a porgere
la mano soccorrevole a qualche candidato (ìrissmopo-
litano ansioso di tare il suo ingresso nel mondo...
T roppo 1111 sono indugiato nel notturno camm ino e
Form o lo 1111 avvisa ormai che l’ora dei nottambuli è
trascorsa e quella degli antelucani è lì lì per iscoc-
care... L’ ultimo lampione si è spento e si apre il
p rim o C affè.
T o n n o si va risvegliando: io sono m letto e dormo.
Sogno.
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Munuipio di
Torno.
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lib i ('onsiluri
/'.tiw .i uiu deliberazione, luglio 17H9
« to n d o la quale, «avuta suura notizia o v tm introdotto m Panisi una
specie di tromba mediante la quale le materie alquanto liquide li sollevano
per entro un cannone di cuoio e passano in un tinello sema tramandare
il,uria puzza* si mandi' cercare un tnoslello della macchina
!>i Francia venne invece la rivoluzione, e per allora si pose a dormire
il pensiero L’i'perjci.w era già stata regolamentala tui dal 14 marni I
72
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1 rjnarsi, pubblicazione della !> A L P a cura del Municipio
di Tonno;