

lari: le diverse Officine ferroviarie di Stato e private
tra cui era stato suddiviso il lavoro, erano intatti
andate a cara per presentare 1 modelli più perfetti
c attraenti.
Ma il vero clou della Mostra fu costituito da un
modello completo di grande stazione merci di smi
stamento (che riproduceva, in linea di massima, la
stazione di Milano Lambrate), modello che è stato
ideato dall’Ing. Gino Minucciani e costruito presso il
Deposito locomotive di Bussoleno e che dava agli
spettatori una visione perfetta non solo dellambientc
ma del servizio delicato e complesso che si svolge nei
grandi impianti per la composizione e la scomposizione
dei treni merci. Mediante un ingegnoso sistema di cui
il pubblico, nella grandissima maggioranza, non poteva
rendersi conto, ma di cui vedeva 1 mirabili effetti, 1
treni arrivavano sugli appositi fasci di binari, veni
vano manovrati sul piano inclinato di lanciamento
che, sfruttandone la gravità, imprimeva ai vagoni la
•
velocità necessaria per portarsi nei diversi binari di
composizione dei treni. Nel frattempo altri convogli
partivano, locomotive elettriche e a vapore si porta
vano al Deposito locomotive per la giratura, mentre
m fondo al modello stilavano treni rapidi e automo
trici della Milano-Vene/ia.
Specialmente quando si metteva in moto il com
plicato meccanismo che regola le manovre, il movi
mento dei treni 111 arrivo e 111 partenza ecc. ecc. 1 at
tenzione e l’ammirazione del pubblico presente (e non
solo dei più giovani di età) raggiungeva il più alto
gradt> e si può parlare di vere e proprie scene di en
tusiasmo. *
Altri reparti della Mostra erano più particolar
mente dedicati agli impianti ferroviari: binari, appa
recchi di segnalamento e di sicurezza ecc. ed erano
specialmente interessanti per i tecnici. Anche in quesn
rami si è raccolta una grande quantità di materiale per
documentare 1 progressi fatti dalla tecnica degli 1111-
La linea succursale dei Giovi
aperta nrH'aprile 1884.
Arrivo dei Sovrani alla stazione di Torino
Porta Nuova nel 1878.