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La facciata della Chiesa.

La Chiesi parte castrale del Polittico di Defèndente De Ferrari

significato mistico. Quale

ne fosse l’origine o il va­

lore simbolico, essa di­

venne il segno distintivo

degli Antoniani che non

solo sulle piramidi ter­

minali delle ghimberghe,

ma ancora sui tre pinna­

coli che si elevano a co­

ronamento della facciata

10 in n a lz a ro n o ve rso

11 cielo a fianco della

Croce.

Non è qui luogo per

illustrare in tutti i suoi

particolari

l’architettura

esterna ed interna della

Chiesa, ma non si può

non ricordare almeno il

bel campanile a tre piani

traforati da bifore inclu­

se, nei due piani superiori,

in un arco a sesto acuto,

e terminante con una cu­

spide ottagona contornata

da quattro pinnacoli esa­

gonali.

* * *

Di notevole impor­

tanza. non solo per la

storia dell’arte pittorica

piemontese dal secolo de­

ci moterzo al secolo deci-

mosesto, ma pure per la

documentazione del co­

stume in quel periodo,

sono gli affreschi che de­

co rano l ’ in terno d e lla

Chiesa. I più antichi, risa­

lenti al secolo XIII, sono

purtroppo assai sciupati,

ma quelli che il Bertea

mise in luce nel 1913 e

che sono opera di Jacopo

Jaquier o Jaqucrio, il quale

dovette eseguirli intorno

alla metà del secolo XV .

sono di grande interesse

tal che poterono far giudi­

care l’autore di essi come

il principale rappresen­

tante della pittura piemon­

tese nella prima metà del

Qiiattnxrcnto.

Ma d’un’altra impor­

tante opera pittorica si

abbclla la Chiesa: del ce­

lebre p o littico che il

comune di Moncalicri. in

assolvimento di 1111 voto,

commise nel 1530 a D c-

fendente Ferrari da Ch i-

vasso perchè per la Pasqua

dell’anno successivo fosse

collocato ncll’ Abbazia di

San An ton io di Ran-

verso.

Questo cap o la vo ro ,

che durante il periodo bel­

lico, per sottrarlo ad even­

tuali pericoli, era stato

trasportato all’ Abbazia di

Staffarda (pur essa di pro­

prietà Mauriziana) è

stato recentemente ricol­

locato nella sua storica

sede e nofferto all’am­

mirazione degli studiosi

e del popolo.

V. BADINI CONFALONIERI

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