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di lino d ii suoi grandi Concerti sintonici .il Teatro

Renio, conseguendo un clamoroso successo. Questo

lavoro, che egli in seguito fece conoscere al pubblico

di città estere, rivelò nel Tortone un protondo cono­

scitore degli effetti orchestrali ed una padronanza

tecnica veramente ragguardevole, la quale venne poi

confermata in lavori successivi diretti dai maestri

Mascagni. Baroni. Paumgartner ed altri. Vi è tra essi,

(

ii dolce ni,urino ,ill,i Pieri

poema pensoso e delicato,

con un orchestrale veramente avvincente, d ie meritò

l'incisione (curata amorevolmente dal compianto

maestro Ugo Tansini) su dischi « Cetra » più volte

esauritisi e che la Rad io eseguisce frequentemente,

perchè richiesto;

Il canto

</<

Ila spada.

una nutrita pagina

epica, ispirata al più drammatico episodio della glo­

riosa

Clianson de Rollami

di cui il Tortone ben colse

e ben seppe rendere l’accento patetico ed eroico in­

sieme. Più recente è il

Paulo l'cello,

luminoso e deli­

catissimo acquerello, derivato dall'omonimo poemetto

italico di Giovanni Pascoli, rivissuto musicalmente dal

compositore con perfetta aderenza così allo spirito

della poesia come a quello della commovente leggenda

francescana. Pagina di una grande soavità e dolcezza,

che l'illustre maestro austriaco Bernard Paumgartner

(uno dei più squisiti interpreti mozartiani), alla testa

dell'orchestra del Regio rivelò al pubblico del nostro

Conservatorio; lavoro che tu replicato l’anno scorso,

con riconfermato successo.

Lasciamo da parte altre composizioni (per quanto

pur degne di interesse) come quelle in stile tacile

antico, tra cui sono danze squisite nella loro semplicità

e nell'indovinato profumo arcaico (minuetti, gavottes:

Le ber^er mélancoliaue. La

reverente — trequentissima-

mente trasmesse per Rad io variazioni sintoniche su

tema originale

per grande orchestra. Preludi vari,

valzer. Ave Maria.

Manihu< date lilia pienis).

R icer­

care per orchestra d’archi celesta ed arpa, ispirato

alla nota espressione virgiliana. Andantino per or­

chestra d archi, assai frequentemente eseguito nei pub­

blici concerti e sempre accolto tavorevohssinumcnte

dal pubblico. Sorvoliamo parimente sin sonetti di

( iiandu|a (su poesia di Nino Costa) e sui numerosis­

simi inni diffusisi m tutta Italia... Ma. tra questi, in

cui il tono marziale ed orecchiabile non si scompagna

24

mai dalla nobiltà, merita una speciale segnalazione il

pili recente, quello della .Ym>iu

Italia,

cui diedero ispi­

razione nli eleganti e vibranti ottonari di Filippo Tar­

tufali. ricchi di belle immagini e di allusioni delicate

e suggestive.

L’opera finora di maggior impegno compiuta dal

maestro Am ido Tortone, è //

Mistero del drago

su li­

bretti' di V. F. Bravetta. Dramma musicale di argo­

menti' cavalleresco; lavoro altamente poetico giudi­

cato dalle massime autorità del teatro di sommo valore

artistico. Non è ancora conosciuto dal pubblico, perchè,

vicende disgraziate e camorre, lo fecero, a suo tempo,

togliere dal cartellone del Regio nel quale era stato

incluso, dopo la segnalazione onorevole conseguita su

144 spartiti inviati ad 1111 concorso. Ma ciò non toghe

1 meriti dell’opera, che erano stati ben riconosciuti

e che lo furono anche 111 seguito da chi ebbe l'occa­

sione di esaminare la poderosa partitura o d ascoltarne

qualche brano al pianotorte. Soprattutto

1

orchestra­

zione appare magnificamente colorita ed aderente al­

l'argomento. varia ed equilibrata, mentre le linee me­

lodiche son sempre limpide e sicure. Perchè, occorre

osservarlo, è merito non ultimo del maestro Angelo

Tortone di essersi conservato incorrottamente fedele

a se stesso, sia pur conoscendo tutte le più moderne

scuole, dalle quali procurò di attingere il meglio, la­

sciando da parte gli eccessi e le stravaganze che sono

la parte più facile da tar proprie!

Cìra egli lavora con quel l’ardore che 111.11 1 abban­

donò ad un granellosi' Poema sintonico che dovrebbe

tornar caro soprattutto ai Piemontesi, perchè intende

celebrare il loro massimo fiume, ad imitazione di

quanto fece lo Nmctana per la sua

Moldava.

I-ridami>

ne sarà il titolo, ed è da sperare che esso

sia favorevolmente accolto e giovi a richiamare I at­

tenzione anche sulle altre composizioni del maestro

torinese, amato e stimato da quanti conoscono la sua

serietà di vita, che si riflette nella sua arte, degna di

essere più e meglio conosciuta da tutti quanti anuno

la buona musica. Fgh può ad ogni modo procedere

sicuro; gli basta ricordare quanto scrissero dell arte

sua due musicisti come Francesco Cilea e Alberto

Franchetti !

CARL.