Table of Contents Table of Contents
Previous Page  694 / 729 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 694 / 729 Next Page
Page Background

La sera, come il raglio, alacremente

su terre e cose l’ombra sua tesseva,

e nelle case 1111 fuoco s’accendeva,

e la luna apparì improvvisamente.

nuova, sottile, sen/a luce o quanta

ne può venire dalla toppa d una

chiusa porta a chi va triste e non canta.

Come se non ci fosse, quella luna!

I pcnsier che la notte in cuor ti mette,

eran nel cuore di Giuseppe stanco.

Dimenticato l’asmo. credette

d'avere un caro dolce amico al fianco;

ed anche un po ’ per farsi compagnia

cominciò a dir di quella sua casetta,

della bottega, di colei che aspetta

e che si volge al nome di Maria.

— Dolce è soffrir con lei. vivere dove

ella aspettando vive, e 111 quei sereni

occhi trovar la pace che commuove

e tutto il Ciel. Vieni, asinelio, vieni!

1 a ima bottega è piccola, odorosa

dei truccioli che cascali dalla pialla.

In un cantuccio ti tarò la stalla

e per mangiare troverei» qualcosa.

10 non ti batterò. Tu su paziente,

ed anche quando non lo fossi io.

Siamo nel mondo per servire Iddio.

C i aiuteremo vicendevolmente.

E l'asinelio, come se capisse,

tacca sentir lo squillo del suo passo.

11 ferro che battendo contro il sasso

di quell'inciampo Giuseppe avvertisse.

Ed eran giunti. Un lume di lucerna

splendea per loro da una porta aperta;

e la cena sul desco era coperta

d'ini Imo e d'affettuosa ansia materna.

Riguadagnando tutti ì cari beni,

disse lieto Giuseppe: — E così sia.

Ed apparì una donna: — Ella è Maria

che già ci udì. Vieni, asinelio, vieni!

Come il bue e rasino del Presepu» diventarono amici

II bue che si vede

ricino

aWasino nel Presepio, cera fia quando arrirò hi pinola carovana di Giuseppe.

La Provvidenza divina aveva voluto che ci fosse ad attendere i cari pelli fruii, una creatura ignara di ciò che stava per compiersi

in quell'angolo sperduto della Palestina,

una

creatura che rappresentale la forza mansueta, mentre I asino rappresentava

l'umiltà paziente.

I due ammali s incontrano e divi mano ■•libito amici II bue ha da din den tanti cose che

non

sa.

t

l asino gli risponde come può.

L'asino ha fatto molto cammino e si e reso utile con il

coraggio, con la sua inconsapevoli volontà di servire il Signore: il

bui e li per scaldare col suo (iato il Bambino che nasce.

L ’ amori cui e chiamato a partecipare lo M ia dentro senza chi esso <appia conu

«

perche

<

di cosa si tratti.

I i

e tuttavia una

felicita anche pir

/<

bestie, e il bue e l'asino, in qui Ila Santa notte, devono e^ere stati interamente felici.

26