Table of Contents Table of Contents
Previous Page  693 / 729 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 693 / 729 Next Page
Page Background

RENZO PEZZANI

L’ASINELLO

DELL’OPERAIO GIUSEPPE

Siiti Giuseppe, sposo di Maria Madre di Cesti, discenderà da tuta famiglia di re ma faceva il falegname. Dio aveva voluto

così, tìgli

virerà a

Sazaret

in

ima casuccia umile

,

pulita, bianca di calce come ancora ce ne sono in Palestina. Col suo lavoro

prorredera il necessario a sè e a Maria sua sposa.

Il falegname ha spesso bisogno di prorredersi di legnami per i suoi lavori, di portare a chi glieli ha ordinati, i lavori finiti:

madie per il pane, culle

/•«r

i bambini, letti per il riposo e

cento

altre cose utili alla vita familiare di tutti i ynomi. Xon si può

portare tutto sulle spalle

,

ma Giuseppe che era

porero

accettara per amor di Dio, per umiltà e per economia anche questa fatica

più grave delle sue stesse forze.

I n giorno Giuseppe va al mercato per comprare tante di quelle piccole cose che possono servire alla casa; forse il sale, un po'

di lana grezza da filare

,

olio per il lume, farina per il pane, e vede maltrattare un asinelio. Se ne impietosisce e lo compra,

e lo porta

ti

casa.

Cammm facendo viene sera, e poi la notte. S e i buio Giuseppe quasi dimentica che ha al fianco un asinelio e <jli parla con dol­

cezza come si parla a citi ci può capire.

L'asinelio lo se^ue docile, ubbidiente. Da quel momento aiuterà Giuseppe in ogni fatica di operaio, e sarà la stessa cara bestiola

che porterà Maria a Betlemme, clu salverà la Sacra Famiglia dall'inseguimento dei soldati di re Frode portandola di passo

svelto in Fptto ; che la riporterà in Palestina appena il pericolo sarà passato. Sarà ancora un asinelio, se pure

non

più quello

che ha comprato l'operaio Giuseppe, che porterà Gesù nel trionfo di Gerusalemme, la Domenica delle Palme.

I

diete quanta parte ha nei

I

’anp li questo caro animale che l'uomo talrolta batte a sangue, senza pietà, in cambio della sua

mansuetudine e della sua pazienza?

I /operaio Giuseppe andò al mercato

che di cento cosuccie avea bisogno,

e a mezzogiorno un pane avea mangiato

e per pietanza un frutto di cotogno;

Guardandolo, gli fece tanta pena

qucU’asincllo dalla testa grossa,

grigio, con una croce sulla schiena

e sulla croce una ferita rossa,

e all’osteria, ricolma di sensali

che din pugni sui tavoli robusti

e mandan giù boccali su boccali

fin che un incerto atfarc non s’aggiusti.

che chiese al suo padrone: — Lo vendete

quest’asinelio ; — Sono qui per questo.

Per un danaro è vostro e lo prendete.

Giuseppe paga il prezzo clic gli ha chiesto

un po’ per risparmiare il suo quattrino,

un po' per non confondersi alla gente,

non era entrato. E gli piaceva, il vino !

ma bevve al pozzo chc non costa niente.

e prendendo la bestia alla cavezza

le disse in un orecchio: — Andiamo via.

Sarà lieta di te anche Mana. —

E sul collo le fece una carezza.

Poi movendosi adagio, in mezzo a tutta

quella gente che compera e che vende

e vasi e storte e mieli e aromi e trutta,

in quel vociar di chi riscuote o spende.

Docile e pronto, l’asino si mosse,

c così lesto, come se fuggisse,

chc. stupefatto, il negoziante disse:

— Sente la voce più delle percosse.

vide a 1111 tratto venire 1111 asinelio

gng io , piccino, dalle mosse incerte,

e su di lui un uomo a gambe aperte

chc gli menava colpi di randello.

Ma già quei due innocenti erano al passo

sulla strada chc porta alla dimora

bianca sotto una palma. Ed era l’ora

che il sole e il giorno volgono al trapasso.

25