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★ ★ ★

L’n concerto ili carattere assai singolare, e d'incon­

sueto interesse colturale ed artistico tu quello offerto

dal gruppo di strumentisti e cantori della Società

• l'ro Musica Antiqua » di Bruxelles, diretto da Sa fiord

Cape, in musiche contrappuntistiche d ’autori italiani,

francesi, fiamminghi ed inglesi, dall’ ultimo Trecento al

pruno Seicento. Certamente non poteva una sola au­

dizione comprendere, neppure m iscorcio, il panorama

di due secoli e mezzo di attività creativa 111 tutta l’ Eu­

ropa civile; il concerto ebbe, perciò, un mero valore

esemplificativo, riflettente limitati e particolari aspetti

della produzione di quei tempi; e valse a rievocare

qualche riflesso di quel mondo remoto, dove gli spi­

riti della musica, pur nell’esile gracilità del mezzo so­

noro, si manifestano con tanto vigore di rapporti con­

trappuntistici e ritmici. Notevole pure, nei saggi della

••

Pro Musica Antiqua » (che si presentava per la prima

volta a Torino) la fedeltà storica nella rievocazione delle

musiche strumentali, eseguite con strumenti — la

famiglia delle viole, l’arpa del menestrello, il flauto

diritti', e simili — accuratamente ricostruiti su antichi

modelli ed esemplari di museo.

★ * *

T re soli, sinora, 1 saggi orchestrali: un concerto

dell’orchestra d’archi viennese, diretta da Franz Lits-

hauer, che — in prima

tournée

italiana — inaugurò la

stagione degli « Amici della Musica ». e due concerti

dell’orchestra da camera del « Collegium Musicum di

Torino» , diretta da Massimo Bruni.

L ’orchestra viennese si dimostrò 1111 ottimo com­

plesso femminile di una trentina di archi, dalla sono-

ntà ben fusa, sicuro nel ritmo e nella dinamica, eviden­

temente assuefatto allo studio d ’insieme. Assai discu­

tibile, per contro, il programma, eccessivamente lungo

e di mugliale valore: 1111 Concerto di Locatelh. al­

quanto ritoccato dal Marinuzzi, un Concerto per cla­

rinetto di Weber, con momenti bellissimi nell’* adagio»,

1111 pezzo recente del viennese Alfred Uhi, solidamente

costruito 111 torma di variazioni (troppe variazioni, in

tutto il concerto), l’interminabile, pesantissima Serenata

op. 48 di Ciaikowski, e infine — schietta gioia dello

spirito — il Concerto per violino 111 la minore, di Bach.

Il

« Collegium Musicum », dopo un primo con­

certo di inaugurazione dell’anno accademico, diede la

prima serata delle sei dedicate a Bach c destinate a pre­

sentare la sene completa dei concerti brandeburghesi.

Nel programma del primo concerto emersero, accanto

ad opere di Torelli e di Leo, una geniale sinfonia di

BiHcherini (op. 16 11. j) veramente precorritrice, so­

prattutto nella torte struttura del primo tempo, della

grande sintonia di Mozart e di Havdn. e il nono con­

certo per organo, di Haendel (solista Angelo Surbone)

dall’architettura possente e pur agile, geniale e gustoso

nel contrasto, o concorso, del solista col concertino

o col « tutti ».

La prima serata bachiana presentò 1 due primi con­

certi brandeburghesi e la Suite in si minore, per archi

e flauto. La piena, generosa realizzazione — frutto di

unanime, consapevole apporto di perizia tecnica e di

fervore espressivo da parte di tutti gli esecutori

prese norma ed impulso dalla sensibilità e capacità sti­

listica di Massimo Bruni, cosicché accanto a lui vo-

glionsi ricordare a titolo d’onore, quali solisti del

« concertino » nelle varie formazioni create dai due

pruni « brandeburghesi », il violinista Virgilio Bruii,

gli oboisti Toppo, Bongera e Tamagno, il cornista

Forzati!. 1 professori Giolito. Massari, Esuli rispettiva­

mente pel fagotto, la tromba e il clarinetto piccolo, la

pianista Mariannella Sciolla al cembalo, e il flautista

Silvio Clerici, applaudito solista nella Suite 111 si

minore.

Il

cronista non esaurirebbe il suo compito se non

annotasse pure il continuo aumento nell'affluenza degli

uditori, la larga partecipazione di giovani e giovanis­

simi. la consapevolezza nel seguire, apprezzare, dif­

ferenziare: tutti segni di un alti* livello dell educazione

e del gusto, che non potranno che avvantaggiarsi di

siffatte audizioni, se è vero — come crediamo sia vero

— che alla scuola di Bach si impara tutta la musica,

anche quella venuta due secoli dopo.

* * *

Ad anno musicale iniziato, ma sempre 111 tempo,

ed anzi con molta opportunità di iniziativa,

1

’ « Unione

Musicale Studentesca » — sorta con lo scopo di diffon­

dere, mediante la frequenza ai concerti, il gusto c la

coltura musicale tra gli studenti delle scuole medie —

ha pubblicato il suo programma per la stagione 48-49.

Scopo dichiarato e specifico dell'U .M .S. quello, ap­

punto, di dare ai giovani la possibilità materiale di

frequentare una stagione di concerti, di rinnovare con

essi e per essi l’ambiente della massima sala di concerti

torinese: e proprio per consentire a tutti codesta « pos­

sibilità materiale ». l’ Umone ha stabilito il prezzo del­

l'abbonamento all’intiera sene dei suoi concerti nel­

l'irrisorio importo di trecento lire, con iscrizioni aperte

non solo agli studenti, ma a qualunque «simpatiz­

zante ». Sono smora assicurati — oltre il concerto di

inizio, chc già si è svolto il 29 ottobre, ad opera del

violoncellista Benedetto Mazzacurati e della pianista

Lisel Chazalcttcs Iscle. apprezzati e applauditi in un

bel programma dedicato a Haydn, Pizzetti c Brahms

— 1 seguenti concertisti e complessi: pianista Vincenzo

Perule, «duo Brun-Pohmeni (violino c pianoforte).

Quartetto Giaccone della Radio Italiana, violoncel­

lista Giuseppe Solini, organista Angelo Surbone. il

gruppi* della

Chorale l

’mrtrsitjire

de Grenoble,

diretta

da Leon Guichard. che già lo scorsi*

anno

aveva dato

squisito saggio di musiche polifoniche francesi, antiche

e nii*dcrnc. Sono m corso trattative per altri concerti,

uno del violinista Pierangeh, uno della pianista

Velta Vait-Zecchi.

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