

rialc, delle sue attitudini mentali, mnemoniche, attcn-
tivc, astrattive, o dei suoi impulsi o della sua emo
tività. Spesso il soggetto stesso ne inferisce che, stando
così le cose, è meglio, per l’interesse suo personale
e per il vantaggio altrui, che egli volga le sue energie
in un’altra direzione. Un consiglio positivo, e, quando
è possibile, anche un’ indicazione concreta, precisa, di
uffici a cui il soggetto possa indirizzarsi per trovare
lavoro, sono il programma ideale — non sempre
attuabile — di ogni ufficio di orientamento. L ’inat-
tuabilità dipende di solito dalla impossibilità di tro
vare sul mercato richieste corrispondenti alle offerte,
spesso di scarso valore, pullulanti in ogni campo, e
dalla mancanza di coordinazione e di buon funziona
mento degli uffici protettivi del lavoratore. Ma questo
e un male a cui si spera che la nostra legislazione sul
lavoro potrà fra non molto portare qualche ri
medio.
Seguiamo ancora un istante i soggetti nel labora
torio dcH’orientatore. Ciascuno di essi verrà esami
nato da una
équipe
di tecnici: una specie di equiva
lente delle commissioni di esami delle nostre scuole
governative. Soltanto, qui non si interrogano i can
didati sul sapere acquisito, frazionato nelle varie
discipline; qui si pongono in evidenza le qualità ori
ginarie della psiche, la struttura mentale, i modi di
funzionamento individuali. E le prove non consi
stono nella assegnazione arbitraria di temi e nella loro
valutazione con criteri soggettivi, bensì in prove stan
dardizzate che comportano una valutazione oggettiva,
rapida ed automatica, controllabile dallo stesso sog
getto. Il giudizio che potremmo dare in base alla
semplice osservazione del comportamento dei candi
dati, è spesso assai ingannevole: un soggetto sembra
vivace, svelto nei movimenti; ma una buona registra
zione dei tempi di reazione, fatta con un cronometro
automatico, al centesimo o millesimo di secondo, e
presa quando il soggetto ha già superato il primo mo
mento di inibizione o di inadattamento di fronte
alla prova, ci rivela strane irregolarità, o magari una
lentezza insospettata di risposte a certi eccitamenti. Il
valore assoluto dei tempi, la loro regolarità o irrego
larità, ci dànno un tratto prevalentemente costituzio
nale, clic costituirà un primo elemento della rico
struita struttura pcrcettivo-motoria del soggetto e
quindi della sua personalità psico-fisica.
Spesso visitatori del Centro desiderano sottomet
tersi a questa prova: sono persone colte, talora al
culmine della loro carriera, sicure di sè. La macchina
registra implacabile, e quasi sempre provoca una
certa delusi
. le risposte sono lente ed irregolari.
C iò è irritante : tutto dovrebbe essere perfetto in queste
persone, anche ciò che non ha praticamente impor
tanza per il genere di lavoro clic compiono. Ma la
macchina rivela che c’è qualche cosa che non va.
Altra delusione alla prova della coordinazione bima-
nualc: prova che riesce benissimo a qualunque lavo
ratore abbia familiarità o disposizione all’ uso del
tornio o del volante, ma non riesce a chi abbia soltanto
familiarità con i libri o con gli uomini, e non con le
macchine.
E poi sorprese alle prove della fermezza
della mano, del colpo d’occhio, della rapidità di per
cezione e di memorizzazione; e via via a prove che
non intaccano soltanto l’apparato più elementare, sen
sorio-motore, ma forme più alte di vita mentale, la
capacità di cogliere rapidamente per via percettiva o
mentale relazioni di somiglianza o dissomiglianza, rap
porti di parte a tutto, relazioni quantitative, valori
estetici, significazioni logiche o aritmetiche.
C iò che gli anglosassoni chiamano i tratti fonda
mentali della psiche, son passati in rassegna, analitica
mente; e attenti osservatori controllano, insieme con
le singole risposte, anche il comportamento globale
La vinta medie»