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integrata da un disegno preparatorio conservato presso l’Archivio Storico della Città, già
rintracciato da Vittorio Defabiani come di completamento sino a San Mauro, mentre man-
ca la corrispondente estensione sino al corso della Stura. Al contrario molto più esteso
appare il rilevamento in direzione meridionale, sino oltre il Sangone, oltre Stupinigi e ver-
so Carignano; similmente la mappa raggiunge la collina morenica di Rivoli, aggiungendo
segmenti strategici per il controllo territoriale e definendo con assoluta precisione l’intor-
no della capitale. Nonostante per un’analisi specifica si rimandi alla scheda in appendice a
questo saggio, non si può prescindere dal segnalare il
ricco novero di borghi il cui nucleo originario compa-
re in questa eccezionale carta: si tratta oltre che dei
due borghi maggiori di Dora e di Po, anche del bor-
go del Rubatto quasi in faccia alla delizia fluviale del
Valentino, dei borghi della Madonna del Pilone, della
Crocetta, di Mirafiori, di Lingotto, di Pozzo Strada e
della Madonna di Campagna, ma anche della prima
attestazione del toponimo del Pilonetto, lungo la stra-
da per Moncalieri, poi trasmesso dell’omonima bor-
gata e della registrazione puntuale della denomina-
zione di una serie di cascine che saranno all’origine di
altre borgate.
Tra il 1790 e il 1791, sullo scorcio del secolo si
colloca ancora un tassello di questa ricognizione: la
Carta Corografica dimostrativa del territorio della cit-
tà di Torino, luoghi e parti confinanti coll’annotazione
precisa di tutti gli edifici civili, e rustici, loro denomina-
zione, cognome e titolo de’ rispettivi attuali possessori
de’ medesimi, la designazione, e nome di tutte le stra-
de, e delle principali bealere, e loro diramazioni
, redatta dall’architetto Giovanni Lorenzo
Amedeo Grossi, con incisione di Pietro Amati e Pio Tela, «si costituisce come il primo vero
censimento di tutte le cascine e vigne torinesi con l’indicazione dei rispettivi proprieta-
ri»
13
. In tal senso la mappa integra le informazioni già presenti nella
Carta topografica del-
la Caccia
, di una trentina d’anni antecedente, segnalando con opportuna minuzia quelle
tracce territoriali che saranno alla base della formazione dei nuclei di borghi e borgate
14
.
Il grande rilevamento tra età napoleonica e Restaurazione: dalla
città aperta al consolidamento dei poli territoriali
La città capitale, sfuggita alla catastazione sarda o antica in ragione del proprio ruolo, è
oggetto, tra il 1803 e il 1805, di una prima opera di censimento catastale da parte dell’am-
ministrazione francese, secondo la logica del rilevamento per masse di coltura e per un’e-
stensione territoriale corrispondente al comune
15
. La sua importanza è capitale e si rimanda
alla scheda di approfondimento per i dettagli, ricordando in questa sede come, nonostante
la logica delle masse di coltura, appunto, prevalga, la natura insediativa non solo della
Ville
impériale de Turin
, ma anche dei borghi esterni al perimetro della fortificazione (peraltro
13
Cattaneo, 2011.
14
Tra le annotazioni degne di attenzione, l’impiego di dizioni ormai desuete nella cartografia coeva, legate
viceversa alla logica propria del rilevamento del Grossi: solo per citare alcuni esempi eclatanti, l’indicazione
dell’area del borgo Lingotto, a questa fase ancora allo stato di una ampia cascina, come
Feudo del Lingotto
–
con ampia estensione, tuttavia con un ritaglio rispetto al vecchio castello di Mirafiori, ma non al nucleo del
borgo effettivo, che resta compreso entro la linea gialla del possedimento – e, in modo analogo, del
Podere
della Crocetta
per quello che sarà almeno in parte l’omonimo borgo. In perfetta analogia, a nord ovest della
città, compare il
Feudo di Lucento
, con grandissime pertinenze. Ricco il reticolo delle bealere a servizio di una
estesa struttura ancora eminentemente agricola, da porsi in connessione non solo con le grandi direttrici ex-
traforanee, ma ancor maggiormente con il sistema delle strade comunali e vicinali.
15
Giovanni Battista Sappa,
Ville impériale de Turin
, in
Département du Po, Arrondissement Communal &
Canton de Turin, Plan géometrique de la Commune de Turin, Levé en exécution de l’arrêté du 12 Brumaire an
II, Terminé le 12 Nivose an XIII
, 1804-05. ASTo, Riunite,
Finanze
,
Catasti
,
Catasto Francese
, Torino.
2.
Giovanni
Lorenzo
Amedeo Grossi,
Carta
Corografica dimostrativa
del territorio della città di
Torino, luoghi e parti con-
finanti
coll’annotazione
precisa di tutti gli edifici
civili, e rustici, loro deno-
minazione, cognome e
titolo de’ rispettivi attuali
possessori de’ medesimi,
la designazione, e nome di
tutte le strade, e delle prin-
cipali bealere, e loro dira-
mazioni
, 1790-91. ASCT,
Collezione Simeom
D1800.