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processo di sviluppo urbanistico della

capitale, ai primissimi esordi della tra-

sformazione che la preparerà al ruolo

legato all’unità nazionale, ma soprat-

tutto il rapporto tra questa e i suoi fiu-

mi, con la collina, con il territorio ex-

traforaneo. I borghi vi giocano il giusto

ruolo, specialmente proprio quelli che

sulla viabilità si attestano, ma anche

quelli che si stanno affermando come

motore produttivo o luogo di commer-

cio di prima rilevanza. Il disegno minu-

ziosissimo, erede della tradizione del

catasto Gatti, alla cui scuola Rabbini

si era preparato, mostra in modo em-

blematico anche il rapporto tra questi

insediamenti e il sistema territoriale,

attraverso il riconoscimento del retico-

lo, tutto tranne che irrilevante per la

piana, delle bealere, la struttura delle

grandi strade da cui si dipartono mol-

ti e non privi di significato diverticoli,

la relazione tra questi e le strade co-

munali, in un momento di importante

revisione statale della propria storica

organizzazione viaria

22

.

Dalla preparazione al ruolo di capitale nazionale al catasto Rabbini:

il consolidarsi dei borghi e i primi nuclei delle borgate

Il cosiddetto “decennio di preparazione all’Unità” è momento di grande attività non

solo per la costruzione della futura capitale nazionale, ma anche per una efficace revi-

sione cartografica, in grado di avviarsi ancora una volta, nel solco della cartografia dello

Stato promossa già nella seconda metà del Seicento (con la giustamente celebre

Carta di

Madama Reale 

23

e con le sue revisioni-integrazioni di XVIII secolo

24

), verso la massima ri-

producibilità delle mappe. La

Gran Carta degli Stati Sardi

, del 1852, si muove esattamente

in questa direzione

25

. Il territorio attorno alla città, che deve essere riconosciuto dall’in-

tegrazione di più “tavolette”, stante la logica evidente di questa cartografia complessiva

dello Stato, appare delineato secondo la minuziosa analisi proposta da Rabbini una decina

d’anni prima, sicché è lecito avanzare l’ipotesi di debiti diretti tra i due disegni. Ciò che

preme sottolineare, tuttavia, è la rispondenza tra quanto rappresentato, al quale viene

ora sovrapponendosi, come segno fortissimo, il tracciato delle due direttrici ferroviarie, di

Milano e di Francia o di Modane, avviate sin dal 1844 e in fase di realizzazione, anche se

ancora manca l’ansa di raccordo tra i due rami che definirà in modo ineludibile l’estensio-

ne del borgo della Crocetta (attuale corso De Nicola). Da un punto di vista toponomastico

22

Sin dal 1817, con le relative patenti regie, si erano stabilite le 7 direttrici delle strade reali: di Milano, di

Piacenza, di Francia, di Genova, del Sempione, di Nizza e di Fenestrelle, cui dal 1852 si aggiungeranno anche

quelle di Ginevra e di Levante; nel 1824 una precisa revisione aveva introdotto le

vie postali

o

provinciali

, es-

sendo quelle sulle quali si attuava il servizio di posta, soggette inoltre a una pavimentazione secondo il sistema

Mac-Adam, affidate insieme con l’intero reticolo viario nazionale, sin dall’anno successivo, all’istituito Corpo

Reale del Genio Civile. Dal 1844 con relative regie patenti comincia anche la promozione del servizio ferrovia-

rio. Guderzo, 1961; Devoti, 2012, pp. 246-249.

23

Giovanni Tommaso Borgonio,

Carta Generale de Stati di Sua Altezza Reale

, 1680, acquaforte a partire da

15 matrici in rame (tre colonne da cinque fogli). BRT, n. 56 (16)

24

Giacomo Stagnone,

Carta corografica degli Stati di S.M. il Re di Sardegna data in luce dall’ingegnere

Borgonio nel 1683 corretta e accresciuta nell’anno 1772

, matrici portate a 25 (cinque colonne da cinque fogli).

ASTo, Corte,

Carte Topografiche per A e B

,

Piemonte

23.

25

Esercito Sardo,

Gran Carta degli Stati Sardi

, 1852. ASTo, Corte,

Carte topografiche segrete

, B5-bis nero,

scala 1:50.000, con riferimento alla longitudine dell’Osservatorio Reale di Torino.

7. Antonio Rabbini,

To-

pografia della città e ter-

ritorio di Torino con gli

immediati suoi contorni,

compilata dal Geometra

Antonio Rabbini

[…]

de-

dicata all’Illustre Corpo

Decurionale della Città

,

1840. ASCT,

Tipi e disegni

,

64-8-4.