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Paolo [in realtà borgata], via Cuneo, borgata Aurora, Millefonti, Madonna di Campagna
[che in realtà si consolida e gradatamente si connetterà con la borgata Vittoria attigua],
barriera di Milano [ossia borgate Montebianco e Monterosa], tutti localizzati nella corona
territoriale tra le due cinte daziarie (1853 e 1912), pianificati negli ultimi anni dell’Ottocen-
to con piani settoriali, poi raccolti nel
Piano Unico Regolatore e d’Ampliamento
del 1908».
Il Piano Regolatore del 1906, di fatto entrato in vigore nel 1908
41
prendeva infatti atto
della presenza di vaste aree non edificate all’interno della cinta del 1853 e al contempo di
una notevole spinta edificatoria all’esterno di questa, che i piani settoriali avevano cercato
di regimentare, ma in modo disomogeneo.
La grande città dalla seconda cinta daziaria (1912-30) alla
saldatura del tessuto urbano: borghi e borgate privi di identità?
L’obsolescenza della cinta daziaria del 1853 era ormai evidente anche nel contesto
dell’importante censimento, non solo della popolazione, ma «primo censimento degli
opifici e delle imprese industriali», del 1911
42
, a un anno dalla formulazione del perime-
tro di una nuova linea del dazio. Appariva evidente come il primo nucleo della città fosse
notevolmente cresciuto fino al limite della cinta, al suo interno (
Frazione A
) ripartito in 20
sezioni di dimensioni approssimativamente omogenee e, all’esterno della cinta, composto
da 23 frazioni, di cui molte portanti lo stesso nome delle borgate di nuova formazione,
altre quello di borghi di più antica origine.
Il censimento del 1911 appare anche strategico nell’ottica della definizione del nuo-
vo – estesissimo – perimetro della cinta daziaria che sarebbe rimasta in vigore dal 1912
al 1930
43
, anno di abolizione di tutte le barriere d’Italia. Vi si definiscono non a caso le
concentrazioni di edifici, ma soprattutto di opifici e di industrie, come ci si potrebbe
aspettare ragionevolmente collocati in prevalenza presso le barriere stesse ed entro i
perimetri delle borgate
44
.
41
Il piano è di tale rilievo, anche per la sua lunghissima durata, con varianti e integrazioni, da essere analizzato
per esteso in apposita scheda, cui si rimanda.
42
Comune di Torino,
Comune di Torino. Quinto censimento della popolazione e primo censimento degli opi-
fici e delle imprese industriali. Piano Topografico del Territorio ripartito in Frazioni e Sezioni di Censimento, 10
giugno 1911
, 1911. ASCT,
Tipi e disegni
, 64.8.17[1].
43
Per un’immagine del perimetro della nuova cinta.
Torino e dintorni
, [1912]. Mappa IGM del 1909 con trac-
ciato a tratto continuo di linea rossa il profilo della «Cinta daziaria definitiva». ASCT,
Tipi e disegni
, 20.1.30.
44
Il progetto per la nuova cinta è affidato allo studio dell’ing. Michele Fenolio, con più soluzioni per la sezione
collinare della città, che lasciano traccia non irrilevante anche oggi; similmente i piazzali in corrispondenza
delle barriere sono diventati nodi viari.
12. Comune Di Torino,
Comune di Torino. Quinto
censimento della popola-
zione e primo censimento
degli opifici e delle impre-
se industriali. Piano Topo-
grafico del Territorio ripar-
tito in Frazioni e Sezioni
di Censimento, 10 giugno
1911
, 1911. ASCT,
Tipi e
disegni
, 64.8.17[1].
13.
Torino e dintorni
,
[1912]. Mappa IGM del
1909 con tracciato a tratto
continuo di linea rossa il
profilo della «Cinta dazia-
ria definitiva». ASCT,
Tipi e
disegni
, 20.1.30.