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di mappa di questo catasto, avviato con legge regia del 1855

35

, registrano anche l’avvenuta

costruzione della nuova cinta daziaria che di fatto ridefinisce il rapporto tra la condizione

cittadina e quella extraforanea e che i fogli sono in grado di annotare i processi più impo-

nenti di trasformazione urbana in corso per cui se alcuni borghi appaiono compatti nella

loro struttura fondativa, di altri si attestano i processi di ampliamento.

Oltre il perimetro della prima cinta daziaria: dalle direttrici di

espansione al PRG del 1908, lo sviluppo delle borgate

Agli anni settanta-ottanta del secolo va ascritta anche una mappa di notevole interes-

se, intitolata

Carta Topografica del Territorio di Torino Divisa in sette fogli

(1879-1898)

36

che di fatto recepisce le annotazioni del catasto Rabbini integrandole con il riconoscimen-

to delle grandi “aree” nelle quali la città è ripartita, sia nel nucleo di più antica accultura-

zione, sia nelle propaggini, indicandole come

Sezioni

(ossia da nord sezioni

Borgo Dora

,

Vanchiglia

,

Borgo Po

,

Borgo Nuovo

,

Borgo San Salvario

,

Monviso

,

Moncenisio

e

Borgo San

Donato

), ma registrando, all’interno di queste, le denominazioni precise dei borghi e di

qualche borgata.

La mappa, per la sua lunga gestazione, recepisce anche una serie di programmi di lot-

tizzazione ascrivibili a settori specifici della città, quali i due piani settoriali per il borgo

Po da due parti rispetto alla chiesa della Gran Madre di Dio e dell’allea della via Villa del-

la Regina degli anni 1882 e 1886

37

, ma anche

in nuce

l’esteso programma di espansione

dei principali assi cittadini oltre il

tracciato della cinta daziaria

38

, per

regimentare le aree che, soprat-

tutto in corrispondenza delle bar-

riere, avevano avuto una crescita

irregolare e priva di norma. Come

segnalato dall’indagine relativa ai

Beni Culturali ambientali

, «l’im-

pianto e la trasformazione storica

di questi tessuti corrispondono ad

alcuni momenti precisi. Nascono e

si consolidano negli anni ottanta,

su terreni non ancora urbanizzati

e lottizzati per iniziativa privata di

tipo speculativo; su questa edilizia

non soggetta a strumenti di con-

trollo interviene, per R. Decreto

del 1887, l’estensione del rego-

lamento edilizio del 1862 [con il

Piano regolatore pel prolunga-

mento dei corsi e vie principali

fuori la Cinta Daziaria della Città

di Torino

]; il piano regolatore del

1908 trasformerà poi definitiva-

mente le strutture, sovrapponen-

dovi una maglia viaria di diverso

35

Per maggiori dettagli, Defabiani, 2013, pp. 345-359, mentre si rimanda alla scheda allegata al saggio per la

parte analitica.

36

Ufficio Lavori Pubblici Municipale,

Carta Topografica del Territorio di Torino Divisa in sette fogli

, 1879-

1898. ASCT,

Tipi e disegni

, 64.8.10-11.

37

Progetto di variante al piano regolatore per l’ampliazione della Città oltre il Po a nord della strada della Villa

della Regina

[…]

, per Regio Decreto 3 novembre 1882

. ASCT,

Decreti Reali

, Serie 1 K n. 13, t. 337 e

Progetto di

variante al piano regolatore per l’ampliazione della Città oltre il Po a sud della strada della Villa della Regina

[…]

, per Regio Decreto 3 novembre 1886

. ASCT,

Decreti Reali

, Serie 1 K n. 13, t. 261.

38

A questo si riferisce la mappa nota come Ufficio Tecnico Municipale, l’Ingegnere Capo della Città,

Velasco,

Piano regolatore pel prolungamento dei corsi e vie principali fuori la Cinta Daziaria della Città di

Torino

[…], 1887. ASCT, Serie 1K,

Decreti Reali

, 1885-1899, n. 11, tav. 276.

10. Ufficio Lavori Pubbli-

ci Municipale,

Carta To-

pografica del Territorio di

Torino Divisa in sette fogli

,

1879-1898. ASCT,

Tipi e di-

segni

, 64.8.10-11.