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Il Piano Regolatore del 1908 conoscerà diverse varianti, di cui la prima risponderà di

fatto all’esigenza di contemplare la presenza della nuova cinta (variante del 1915)

45

e la

terza di fare i conti con la sua demolizione (variante del 1935)

46

. In particolare, nel caso

della prima variante, la corona compresa tra la prima cinta dismessa e la seconda appro-

vata risultava come tema preminente, una corona nella quale non a caso si collocava una

gran parte delle borgate di nuova formazione, connesse proprio con il diverso regime fi-

scale e quindi con la presenza massiccia di quelle strutture industriali che dallo sgravio so-

prattutto sulle materie prime traevano notevole impulso. Come rilevato da studi specifici,

inoltre, «le opere di viabilità primaria riguardavano le strade di circonvallazione, esterna

ed interna, della seconda cinta, il tracciato anulare di alcuni corsi, l’apertura di strade ra-

diali, il nuovo assetto stradale del sedime lasciato libero dalla prima cinta, nuovi ponti sul

Po nelle parti estreme della zona piana compresa nella seconda cinta. Inoltre una serie di

opere infrastrutturali che intervenivano in modo capillare nella nuova fase di urbanizza-

zione»

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, tentando al contempo di rispondere alle osservazioni mosse da aree strategiche

della città, come il borgo Lingotto in consistente espansione – ancora una volta industriale

e poi di conseguenza residenziale – rispetto al tracciato della cinta e al rapporto con la

zona urbana centrale. La questione si poneva, da un punto di vista viario e nuovamente

di connessione con la parte più antica della città anche per le borgate collinari e pedecol-

linari, laddove una morfologia dei siti tormentata rendeva complesso sia il tracciato della

cinta, sia appunto la connessione. Le esigenze di razionalizzazione viaria appaiono tuttavia

tra le cause maggiori di una prima perdita di identità di alcuni borghi e soprattutto delle

borgate: se nel caso dei borghi, soprattutto quelli entro la vecchia cinta, i processi di sal-

datura si erano associati a una certa attenzione per le connotazioni specifiche, nel caso

delle borgate comprese entro la doppia corona del sedime della prima cinta e il tracciato

della seconda ciò non avviene e le nuove arterie, immaginate come ampie e a scorri-

mento veloce, il quadrettato immaginato dalla lottizzazione vanno viceversa a incidere

profondamente sulle caratteristiche originarie del tessuto

48

.

45

Servizio Tecnico Municipale dei Lavori Pubblici,

Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori

e di Ampliamento rispettivamente della Zona Piana

[…]

e della Zona Collinare

[…]

aggiornati colle Varianti

deliberate successivamente sino a Giugno 1935

(terza variante piano 1908). ASCT,

Tipi e disegni

, 64/7/8/1-8.

46

Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici,

Pianta di Torino coll’Indicazione dei due Piani Regolatori e di

Ampliamento rispettivamente delle Zone piana e collinare adottati dal Consiglio Comunale nel 1913, colle

Varianti approvate successivamente sino a Maggio 1915

, 1916. ASCT,

Tipi e disegni

, 64.6.8.

47

Lupo, Paschetto, 2005, p. 272.

48

Un esempio può apparire emblematico: quello di Lucento, borgo fortemente periferico, ma dalla precisa

connotazione con i due poli della parrocchiale e del castello costantemente riconfermati, sul quale si vanno ad

14. Ufficio Municipale

Dei Lavori Pubblici,

Pian-

ta di Torino coll’Indicazio-

ne dei due Piani Regolatori

e di Ampliamento rispetti-

vamente delle Zone piana

e collinare adottati dal

Consiglio Comunale nel

1913, colle Varianti ap-

provate successivamen-

te sino a Maggio 1915

,

1916. ASCT,

Tipi e disegni

,

64.6.8.

15.

Servizio

Tecnico

Municipale Dei Lavori

Pubblici,

Pianta di Tori-

no coll’Indicazione dei

due Piani Regolatori e di

Ampliamento rispettiva-

mente della Zona Piana

[…]

e della Zona Collinare

[…]

aggiornati colle Va-

rianti deliberate succes-

sivamente sino a Giugno

1935

(terza variante piano

1908). ASCT,

Tipi e disegni

,

64/7/8/1-8.