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andamento ed a larghe maglie»

39

. Il

Piano regolatore pel prolungamento

delle vie corri-

spondeva anche alla precisa volontà di normare prevalentemente alcuni «protendimenti»

stradali considerati quali assi portanti extraforanei, da sottomettersi a regolamento ur-

bano e a regime daziario

40

. Per la sua importanza la mappa è indagata nel dettaglio nelle

schede, ma vale la pena ricordare come il

Piano

del 1887 prendesse in considerazione le

barriere, le borgate fuori cinta che si stavano formando nonché alcuni aggregati minori,

tutti da ricondurre alla logica di una precisa normativa.

Di questo preciso intento normativo rende anche ragione la rilevante

Carta Topografica

del Territorio di Torino coll’Indicazione dei Piani Regolatori e degli Ampliamenti

[…] del

1900, omologa della, di qualche anno precedente,

Pianta geometrica della Città di Torino

coll’indicazione dei Piani Regolatori e degli Ampliamenti, compilata sotto la direzione

dell’Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici

, del 1896.

La mappa appare estremamente rilevante per la sua capacità di mostrare il progressivo

processo di saldatura del tessuto più antico con quello più recente fino al limite rappre-

sentato dalla cinta daziaria, secondo programmi pianificati e ordinati, ma anche il pro-

gressivo formarsi, oltre questa e in prossimità prevalentemente delle barriere, dei nuovi

complessi delle borgate. Se è vero – e lo è – che per alcuni borghi di antico impianto,

esterni alla cinta daziaria, è impiegato impropriamente il termine di borgata (capita per

Lucento, per il Regio Parco e, se fosse stata compresa nella carta, certamente anche per

Barca-Bertolla), dall’altra è fondamentale l’annotazione delle borgate in formazione (San

Paolo ancora in fase iniziale, Campidoglio con discreto sviluppo, Ceronda entro l’ansa della

Dora, Vittoria tra i due rami delle ferrovie di Torino-Cirié-Lanzo e di Milano, Montebianco

in direzione nord, e, seppure senza indicazione toponomastica, Aurora con il suo ampio

addensamento e, verso sud, fuori dalla barriera di Nizza, con tessuto compatto ed esteso,

Molinette). Si notano anche profondi interventi di riplasmazione del tessuto esistente,

come la maglia viaria del borgo Crocetta cui sfuggono l’inizio della strada per Orbassano

(oggi corso De Gasperi) e il limitrofo vicolo della Crocetta, vistosamente irregolari, o come

nel prolungamento del corso Principe Oddone, in direzione nord della città, di uscita dalla

piazza Statuto.

Naturalmente la mappa tiene conto dei programmi settoriali di sviluppo, compreso

quello, fondamentale sia per Campidoglio, sia per San Paolo (entrambe borgate).

Si assiste, nella logica seguita nei

Beni Culturali Ambientali nel Comune di Torino

, alla

formazione dei «borghi operai tipici della fase di industrializzazione della città (borgo San

39

Viglino Davico, 1986, p. 67.

40

Lupo, 2001.

11. Ing. Capo Tommaso

Prinetti,

Piano Regolato-

re Edilizio per la regione

di S. Paolo, ad ovest della

Città, fuori cinta, in corre-

lazione ai piani regolatori

interni

, 1898-1901. ASCT,

Serie 1K14 dopo f. 20.