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influenza tra le parti ulteriormente variabile a seconda sia della scala di osservazione – ad
ampio raggio o ravvicinata –, sia del punto di vista dell’osservatore.
All’interno delle realtà ambientali molto diversificate degli ambiti borghigiani, i segni
dell’antica configurazione giocano, come già si è detto, un inevitabile doppio ruolo, sia
come presenze a sé stanti con una propria identità ben riconoscibile e degna di tutela in
quanto documento storico, sia come elementi che caratterizzano oramai, determinando-
ne l’unicità, l’identità ambientale precipua di quella parte di città. Nell’attestare la passata
configurazione di ciascun borgo o borgata, l’edificato antico ha dunque un peso fonda-
mentale, tale da conferire a ogni edificio conservatosi un prezioso ruolo di testimone stori-
co che deve essere mantenuto con lo studio e la documentazione. Tuttavia, a mio giudizio,
il livello di manutenzione fisica cui le realtà architettoniche superstiti sono da sottoporre,
non può essere indistinto, ma deve privilegiare quelle che hanno mantenuto il legame con
il contesto identitario dell’antica configurazione borghigiana.
L’ampio studio effettuato per elaborare i risultati di conoscenza del territorio e dell’edi-
ficato, desunti dalla fase di rilievo di ogni realtà borghigiana, mi ha permesso di apprezzare
il valore storico nonché il ruolo documentario intrinseco di ogni elemento tuttora presen-
te, pur permettendomi di valutarne realisticamente le valenze con pesi diversi, determi-
nati principalmente dalle loro condizioni di conservazione. Edifici in buono stato, altri in
iniziale o avanzato stato di degrado, sono tutti tasselli del fenomeno storico borghigiano
torinese, da considerare con metro storico nella loro totalità, ma da distinguere e valutare
criticamente nel ruolo individuale architettonico che ciascuno di essi riveste nello spazio
urbano odierno.
Resta comunque fondamentale ritenere edifici e tessuti urbani residui tutti come parti
di un patrimonio borghigiano che deve essere in generale tutelato, per non rischiare che
possa essere dimenticato, disperso, o totalmente sopraffatto da nuove configurazioni del-
la città che annienterebbero un consistente brano della sua storia; con la consapevolezza
che ogni realtà è comunque un caso a sé, da valutare con le dovute attenzioni affinché
non si rischi, da un lato, il suo annullamento o, all’opposto, di mantenerla in modo in-
discriminato per eccesso di conservatorismo, screditandone la qualità di testimonianza
documentale.
16. Le ex Fonderie Ballada
in corso Verona tra le vie
Foggia e Perugia: uno
scheletro in attesa di una
nuova vita.