Table of Contents Table of Contents
Previous Page  163 / 852 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 163 / 852 Next Page
Page Background

144

Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)

mercato dovette essere immediatamente favorevole, ma di brevissima

durata, se l’ammontare dell’

exitus

della malatolta su sale, ferro e pan-

ni di Torino da circa 7 lire e 4 soldi annui in moneta debole di Vienne

nel 1373-74, passò fra il ’74 e il ’77 a una media di 15 lire e 18 soldi

della stessa moneta per ridiscendere a 5 lire e 12 soldi annui fra il 1377-

1378 e riportarsi a circa 7 lire e 14 soldi l’anno fra il luglio ’78 e il lu-

glio 1380.

Per la produzione di panni torinesi, l’ultimo ventennio del Trecen-

to ebbe inizio sotto pessimi auspici: un’esondazione della Dora ruppe

l’imboccatura del canale che portava l’acqua alle macchine idrauliche e

devastò mulini e gualchiere che rimasero inattivi «per plura temporis in-

tervalla» e dovettero essere ricostruiti. Se si aggiunge che in città infie-

riva la peste, ci si spiega agevolmente sia perché nessuno se la sentì di

prendere in appalto i

paratoria

che dovettero essere gestiti in economia,

sia perché fra il 1382 e il 1384 i proventi di questi ultimi e le esazioni

della malatolta scesero ulteriormente: 53 lire di viennesi deboli per l’

exi-

tus

annuale delle gualchiere nel 1382, 3 lire annue della stessa moneta

fra l’agosto 1382 e l’ottobre 1384 per la malatolta. Le lacune della do-

cumentazione impediscono di seguire da vicino le vicende successive,

ma, se è certa una lieve ripresa degli introiti di quest’ultima esazione fra

il 1384 e il 1386, che toccarono appena in media 5 lire e 2 soldi annui,

appare invece certissimo il loro crollo negli anni di fine secolo: a parti-

re dal gennaio 1387 essi scivolarono verso cifre ancora più modeste con

un incasso medio di 2 lire e 17 soldi circa per gli anni successivi, anche

se occorre precisare che da quella data l’esazione della malatolta riguardò

soltanto il ferro e i

panni taurinenses

, ed escluse il sale introdotto in città,

conteggiato a parte

90

.

Le cifre a cui si è fatto riferimento indicano gli introiti spettanti sul-

la malatolta al principe d’Acaia, al netto del decimo spettante al

col-

lector

per il suo lavoro; lo sappiamo dal conto del

clavarius

sabaudo del

1378-80. Il resoconto del 1387-90 specifica anche la tariffa in base al-

la quale questa veniva incassata: 3 denari deboli di Vienne per ogni

«centenario» di ferro e altrettanto per ogni pezza di drappo torinese

che usciva dal territorio cittadino. In altri termini, fra «centenari» di

ferro e pezze di panno, la malatolta colpiva allora circa 250 unità tas-

sabili all’anno, ciò che consente di ipotizzare un’esportazione annua

90

Appalti:

bracco (

a cura di),

Acque, ruote e mulini

cit., II, pp. 269-70. Decisioni del consi-

glio: ASCT.,

Ordinati

, 18, ff. 67

r

-68

r

. Malatolta: CCT, rot. 41 (1373-74),

denarii census

, e, sotto

la stessa voce, rot. 42 (1374-77), rot. 43 (1377-78); 75/1/7, rot. 44 (1378-80), rot. 45 (1382-84),

rot. 47 (1384-86); 75/1/8, rot. 49 (1387-90).