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Parte prima Declino economico ed equilibrio istituzionale (1280-1418)

dei bottegai interessati, nel caso del pane si riconosceva l’impossibilità

di una simile soluzione. Il comune poteva bensì intervenire a calmierare

il prezzo del grano, se riteneva che i margini di profitto degli speculato-

ri fossero ingiustificati, ma in generale riconosceva che quel prezzo do-

veva essere regolato dal mercato; e non solo in tempi normali, ma anche

e forse soprattutto in tempo di carestia, giacché allora, più che mai, era

necessario evitare l’imboscamento, e anzi indurre i produttori forestieri

a portare il loro grano a Torino, correndo tutti i rischi che ciò compor-

tava – poiché, com’è ovvio, dopo un raccolto difficile ogni comunità

avrebbe vietato l’esportazione dal suo territorio. La consapevolezza di

questi meccanismi economici spiega probabilmente perché, in un ambi-

to vitale come quello del pane, il comune non si sia mai prefisso di ab-

bassare artificiosamente i prezzi; salvo poi finanziare la distribuzione gra-

tuita di pane organizzata dal vescovo, in modo da garantire il minimo vi-

tale a tutti coloro che gli alti prezzi espellevano dal mercato.

(

a. b.

)

3.

I problemi della rete viaria e delle attrezzature alberghiere.

Le s t r ade .

Città di transito, situata in posizione favorevole sui percorsi strada-

li che collegavano l’Italia alla Francia, e dipendente in larga misura dal-

la loro sicurezza per i suoi traffici e i suoi approvvigionamenti, la Tori-

no trecentesca non esercitava tuttavia alcun controllo su di essi, al di

fuori dell’ambito circoscritto del distretto cittadino. In passato non era

stato così: il comune torinese, operante sotto la sorveglianza del vesco-

vo, aveva mosso i suoi primi passi nel quadro di un’iniziativa politica,

quella vescovile appunto, che aveva fra i suoi capisaldi proprio il con-

trollo della strada di Francia e dei castelli scaglionati lungo il suo per-

corso. L’imposizione del pedaggio alle porte della città, detto appunto

«pedagium episcopi», non era stata, allora, che uno degli elementi di un

articolato progetto di costruzione territoriale, incentrato su Torino e in

cui s’inserivano, ad esempio, il controllo delle fortezze e l’esazione del

pedaggio in luoghi come Rivoli o Testona

31

.

Con la sottomissione all’autorità sabauda e l’emarginazione politica

del vescovo, tuttavia, il comune aveva perduto ogni possibilità d’inter-

vento diretto sulle strade. In un primo momento, a dire il vero, s’in-

31

g. sergi

,

Potere e territorio lungo la strada di Francia

, Napoli 1981, pp. 167-87.