

si attraversati da Torino e dalla sua economia nel corso del periodo qui
considerato
49
.
(
a. b.
)
4.
I problemi della sanità.
Durante il basso medioevo nella maggior parte dei centri urbani del-
l’Occidente europeo le condizioni igienico-sanitarie erano – come è no-
to – assai precarie: ovunque si ammassava immondizia, mentre le fogne
scorrevano a cielo aperto e anche l’igiene delle abitazioni era assoluta-
mente trascurata, non meno della pulizia personale. Inoltre i rifiuti di
particolari attività, come la concia delle pelli o la macellazione, lordava-
no vie e pubbliche piazze, inquinando anche i corsi d’acqua e rendendo
l’aria quasi irrespirabile. Nelle città come Torino, che nel corso del
xiv
secolo, e anche oltre, mostravano ancora evidenti caratteri di ruralità, la
promiscuità di uomini e animali all’interno dell’abitato peggiorava poi
ulteriormente la situazione
50
. L’attenzione degli organismi di governo to-
rinesi per il preoccupante stato di endemica sporcizia in cui si trovava la
città emerge con tutta chiarezza dagli stessi statuti del 1360, che con-
tengono una serie di norme indirizzate a controllare l’igiene ambientale,
in particolare del suolo e delle acque: sono infatti particolarmente nu-
merose le disposizioni relative alla regolamentazione di cloache e pozzi
neri, così come quelle che vietano di depositare rifiuti organici e letame
nelle strade e nelle piazze, gettare spazzatura e acque sporche nelle vie
pubbliche, inquinare i canali con materiali e scarti di lavorazioni arti-
gianali, mentre non mancano precise regole anche per le sepolture. Inol-
tre la legislazione statutaria regolamenta l’attività dei macellai e il com-
mercio dei generi alimentari, soprattutto al fine di ridurre frodi e so-
fisticazioni dannose per la salute
51
. Ma la difficoltà di applicazione di
questi, come di altri provvedimenti emanati dalle autorità non solo in
materia di igiene pubblica, è confermata dal fatto stesso che i consigli ci-
vici si vedevano costretti a sollecitarne ripetutamente l’applicazione.
La classe dirigente e i problemi di una città in difficoltà
287
49
Per l’albergo del Cappello, ASCT, Dor. 1349, f. 66
v
; Dor. 1363, f. 59
r
; Dor. 1369, f. 47
v
;
Dor. 1380, f. 63
r
; Dor. 1436, f. 67
v
; Dor. 1442, f. 93
v
; Dor. 1523, f. 183 bis; per quello di Mar-
garita dal Pino, Nuova 1380, f. 72
v
; Nuova 1415, f. 137
r
; Nuova 1428, f. 109
v
; Nuova 1436, f.
107
r
; Nuova 1442, f. 133
r
.
50
Cfr.
a. a. settia
,
Ruralità urbana: Torino e la campagna negli Statuti del Trecento
, in
Torino
e i suoi Statuti
cit., pp. 23-29.
51
d. bizzarri
(a cura di),
Gli Statuti del comune di Torino del 1360
, Torino 1933 (BSSS, 138/1),
passim
; per una più recente edizione cfr.
Torino e i suoi Statuti
cit., pp. 57-138.